Sono comparsi all’improvviso nella notte tra mercoledì e giovedì: alcuni hanno pensato ad una provocazione, alcuni ad un atto di accusa verso qualcosa, altri ancora a qualche bravata senza un particolare significato. Anche a Ferrara molte vetrine (ma non solo) sono state prese di mira dall’artista Freak of Nature, già molto attiva in varie città del Veneto. Alcune strisce in tono di verde, a ricordare un bambù, e a fianco la dicitura SFITTO N. 1, 2, 3… Un modo per “taggare” i negozi non più attivi, abbandonati, che imperversano nei centri storici di tutto lo Stivale.
Non c’è intento polemico se non quello provocatorio dell’arte: a Ferrara i tag sono poco più di un centinaio, ma l’artista originaria di Bassano del Grappa ma attiva a Milano ha colpito nei mesi scorsi anche Padova, Rovigo, Vicenza, Venezia e Mestre, dove le vetrine sfitte conteggiate sono state addirittura 145. L’obiettivo è sensibilizzare l’opinione pubblica e le amministrazioni locali sul tema dello spopolamento dei negozi nei centri storici, un lento e inesorabile declino iniziato con l’ascesa dello shopping online e poi inasprito dagli sconti perenni dei colossi come Amazon o Zalando. Più che puntare il dito l’idea artistica è quella di chiedersi come poterle riutilizzare, riempire, dandogli un senso visto che sempre più diventano paesaggio urbano.
Sui social in tanti hanno segnalato l’artista, condiviso le opere cercando di capirne di più: nulla di particolarmente segreto, tanto che sul suo profilo Instagram è lei stessa a raccontarne intenti e a documentare il suo passaggio in ogni città. Per l’Emilia-Romagna Ferrara è stata dunque la prima città taggata, ma il progetto andrà avanti nel corso dei prossimi mesi. E a chi si lamenta per le vetrine rovinate l’artista risponde così:
«La performance non contiene critiche e vuole essere di buon auspicio. Faccio crescere una pianta dove ora non c’è nulla e vige l’abbandono, con stile scarno, voglio creare una suggestione, riportare vita. Sono piante di bambù perché somigliano all’uomo: infestanti, adattabili, longeve. La pittura utilizzata non è permanente: sono tempere a base d’acqua, lavabili.”