Approvato l’aggiornamento degli alberi monumentali italiani: in elenco sono state inserite piante di grande storicità, fascino e imponenza di Ferrara: il platano ibrido (Platanus hybrid) all’interno del parco Coletta, in viale Po 3, il Ginkgo biloba e il gruppo composto da quattro Tassi (Taxus baccata) di parco Massari. Uno di questi, in particolare, risale al settecento e compare già nel disegno dell’originario Giardino Bevilacqua.
La novità emerge dal recente decreto del Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, pubblicato sulla Gazzetta ufficiale del 28 settembre: il nuovo elenco è già disponibile sul sito del dicastero, all’indirizzo www.politicheagricole.it. Vi si trovano anche i tre nuovi ‘ingressi’ ferraresi.
Le candidature del patrimonio arboreo locale erano state inizialmente avanzate con atto di giunta comunale su proposta congiunta degli assessori Andrea Maggi e Alessandro Balboni, quindi proposte dalla Regione al Ministero. L’assessore all’Ambiente Balboni ha sottolineato inoltre che “a febbraio dell’anno scorso 11 realtà arboree territoriali che abbiamo candidato sono state riconosciute, dalla Regione, di particolare pregio. Da quell’elenco il Ministero ha ulteriormente selezionato le tre essenze di parco Coletta e parco Massari. Tutto ciò consentirà di accedere a risorse economiche che a livello regionale sono riservate agli esemplari che necessitano di tutele e cure specifiche”.
Nel dettaglio, il Platano di parco Marco Coletta è stato ritenuto dal dicastero meritevole di menzione in elenco per la propria età e dimensioni, elementi condivisi anche con il gruppo di Tassi e il Ginkgo biloba di parco Massari, che uniscono anche “valore storico, culturale e religioso”. A proposito del gruppo di Tassi, nell’ambito dei lavori in corso per la riqualificazione di palazzo Massari si sono messe in campo soluzioni progettuali che ne andranno a valorizzare la presenza. È stato abbattuto il muro che separa i due spazi, tra il parco e il giardino del palazzo: questo consentirà così un’unica fruizione pubblica che includerà anche l’area su cui insistono gli alberi.