Scheletri nel sottomura

Mostra fotografica di Romanini Werther

Le Mura degli Angeli furono costruite tra il 1493 e il 1505, su un progetto dell’architetto ducale Biagio Rossetti. Il nostro sguardo profano oggi ce le fa sembrare ovvie, semplici e lineari, ma all’epoca il progetto univa funzionalità e innovazione. I bastioni di forma semicircolare si innalzavano sopra un fossato che girava tutto attorno alle mura cittadine. Alla Porta degli Angeli erano schierate le artiglierie pesanti dell’esercito ferrarese, al di sopra di un rivellino su cui calava un ponte levatoio. Era la porta principale della città, che conduceva attraverso la via degli Angeli (oggi corso Ercole I d’Este) fino al Castello. Invece, uscendo dalla porta si accedeva alla zona di caccia del Barco; dove oggi è stato recuperato il Parco Urbano intitolato a Giorgio Bassani si estendeva cinquecento anni fa la tenuta di caccia dei signori estensi, e si trovano oggi magnifici esemplari di alberi. In primavera gli alberi del sottomura si vestono del loro abito nuovo; nel verde sfavillante della natura diventano colossi eleganti e si fanno belli delle loro foglie. Si assomigliano tutti, quando sono così brillanti e rigogliosi. Poi in autunno gradualmente si spogliano e diventano scheletri viventi, e se ne possono vedere le nuove proporzioni, i loro rami enormi che disegnano figure diverse, slanciate per cercare la luce e le foglie della nuova, futura stagione di primavera.

Werther Romanini nasce e vive a Ferrara dal 1948. Ha iniziato a fotografare nel 1983 come autodidatta, supportato dai consigli del maestro Andreas Feininger. Fa parte del foto club Ferrara, dove partecipa ai lavori collettivi di gruppo.

La mostra è visitabile negli orari di apertura della biblioteca dal 5 al 2 novembre 2024