- Questo evento è passato.
Centro Espositivo La stanza di Lucrezia
2 Novembre 2019 ore 16:00
RED ANTS – le formiche rosse del Sudafrica
MOSTRA FOTOGRAFICA DI JAMES OATWAY
Johannesburg e dintorni. Sudafrica.
È un palazzo occupato, o una baraccopoli sorta spontaneamente per ospitare migliaia di poverissimi. Al mattino presto fanno irruzione, a volte a centinaia, le “Red Ants”, formiche rosse; sono dipendenti, anche loro poverissimi, di una società di sicurezza privata di Johannesburg ingaggiata dai proprietari di immobili privati per far rispettare gli ordini di sfratto.
A volte tutto fila liscio: le “formiche” maneggiano con attenzione e rispetto mobili e oggetti o aiutano anziani e bambini a lasciare le occupazioni. Ma, più spesso, si scatenano vere e proprie battaglie, con lanci di pietre, armi da taglio e da fuoco. Non di rado, da una parte e dall’altra, ci scappa il morto.
Accompagnati spesso dalla polizia, sembrano agire secondo la legge, ma la oltrepassano svariate volte. Le Red Ants sono tristemente famose in Sudafrica per essere state ripetutamente accusate di crimini e violenza a tutti i livelli, dal furto, all’abuso, all’omicidio. Guidati da un nucleo di “ufficiali”, spesso bianchi, armati di fucili e dotati di caschi e giubbetti antiproiettile, per un paradossale gioco del destino, le formiche rosse provengono loro stessi da situazioni di abusivismo ed occupazione. Questi uomini, pagati meno di 9 euro al giorno, più un po’ di cibo, sono odiati dalla maggior parte della gente, specialmente dai poveri, e rischiano di essere uccisi anche al di fuori del lor lavoro. Per questo spesso indossano delle maschere per nascondere la propria identità.
Le Red Ants sono attive dagli anni ’90 e pare che perfino Nelson Mandela abbia chiesto il loro aiuto per spostare gli abitanti della township di Alexandria e ricollocarli in una zona migliore. In seguito, l’Ant Security Relocation & Eviction Service si è occupata per conto delle autorità cittadine dello sgombero di edifici centrali abbandonati ed occupati da migranti poveri in fuga dalle zone rurali.
James Oatway è un fotografo sudafricano che ha realizzato questo meraviglioso quanto rischioso reportage, vivendo per mesi assieme ai gruppi di sgombero. L’opera gli è valso il Visa d’or Feature Award al festival “Visa pour l’image” di Perpignan nel 2018.
Il lavoro di Oatway sarà in mostra a Ferrara, dall’ 1 al 3 novembre e poi nel weekend successivo, 9 e 10 novembre, presso lo spazio espositivo “La Stanza di Lucrezia” in via Saraceno 23, grazie alla collaborazione tra la Blood Brothers s.a.s e l’Associazione TerzoTropico e Qr Gallery, che hanno organizzato la mostra tenutasi a Bologna nello scorso mese di maggio nell’ambito del Festival del turismo responsabile IT.A.CÀ, e White Paper Art.
L’inaugurazione dalla mostra, il 1 novembre alle 19.00, sarà aperta dalla presentazione tenuta dal professor Corrado Tornimbeni del Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università di Bologna.
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Johannesburg e dintorni. Sudafrica.
È un palazzo occupato, o una baraccopoli sorta spontaneamente per ospitare migliaia di poverissimi. Al mattino presto fanno irruzione, a volte a centinaia, le “Red Ants”, formiche rosse; sono dipendenti, anche loro poverissimi, di una società di sicurezza privata di Johannesburg ingaggiata dai proprietari di immobili privati per far rispettare gli ordini di sfratto.
A volte tutto fila liscio: le “formiche” maneggiano con attenzione e rispetto mobili e oggetti o aiutano anziani e bambini a lasciare le occupazioni. Ma, più spesso, si scatenano vere e proprie battaglie, con lanci di pietre, armi da taglio e da fuoco. Non di rado, da una parte e dall’altra, ci scappa il morto.
Accompagnati spesso dalla polizia, sembrano agire secondo la legge, ma la oltrepassano svariate volte. Le Red Ants sono tristemente famose in Sudafrica per essere state ripetutamente accusate di crimini e violenza a tutti i livelli, dal furto, all’abuso, all’omicidio. Guidati da un nucleo di “ufficiali”, spesso bianchi, armati di fucili e dotati di caschi e giubbetti antiproiettile, per un paradossale gioco del destino, le formiche rosse provengono loro stessi da situazioni di abusivismo ed occupazione. Questi uomini, pagati meno di 9 euro al giorno, più un po’ di cibo, sono odiati dalla maggior parte della gente, specialmente dai poveri, e rischiano di essere uccisi anche al di fuori del lor lavoro. Per questo spesso indossano delle maschere per nascondere la propria identità.
Le Red Ants sono attive dagli anni ’90 e pare che perfino Nelson Mandela abbia chiesto il loro aiuto per spostare gli abitanti della township di Alexandria e ricollocarli in una zona migliore. In seguito, l’Ant Security Relocation & Eviction Service si è occupata per conto delle autorità cittadine dello sgombero di edifici centrali abbandonati ed occupati da migranti poveri in fuga dalle zone rurali.
James Oatway è un fotografo sudafricano che ha realizzato questo meraviglioso quanto rischioso reportage, vivendo per mesi assieme ai gruppi di sgombero. L’opera gli è valso il Visa d’or Feature Award al festival “Visa pour l’image” di Perpignan nel 2018.
Il lavoro di Oatway sarà in mostra a Ferrara, dall’ 1 al 3 novembre e poi nel weekend successivo, 9 e 10 novembre, presso lo spazio espositivo “La Stanza di Lucrezia” in via Saraceno 23, grazie alla collaborazione tra la Blood Brothers s.a.s e l’Associazione TerzoTropico e Qr Gallery, che hanno organizzato la mostra tenutasi a Bologna nello scorso mese di maggio nell’ambito del Festival del turismo responsabile IT.A.CÀ, e White Paper Art.
L’inaugurazione dalla mostra, il 1 novembre alle 19.00, sarà aperta dalla presentazione tenuta dal professor Corrado Tornimbeni del Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università di Bologna.
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È un palazzo occupato, o una baraccopoli sorta spontaneamente per ospitare migliaia di poverissimi. Al mattino presto fanno irruzione, a volte a centinaia, le “Red Ants”, formiche rosse; sono dipendenti, anche loro poverissimi, di una società di sicurezza privata di Johannesburg ingaggiata dai proprietari di immobili privati per far rispettare gli ordini di sfratto.
A volte tutto fila liscio: le “formiche” maneggiano con attenzione e rispetto mobili e oggetti o aiutano anziani e bambini a lasciare le occupazioni. Ma, più spesso, si scatenano vere e proprie battaglie, con lanci di pietre, armi da taglio e da fuoco. Non di rado, da una parte e dall’altra, ci scappa il morto.
Accompagnati spesso dalla polizia, sembrano agire secondo la legge, ma la oltrepassano svariate volte. Le Red Ants sono tristemente famose in Sudafrica per essere state ripetutamente accusate di crimini e violenza a tutti i livelli, dal furto, all’abuso, all’omicidio. Guidati da un nucleo di “ufficiali”, spesso bianchi, armati di fucili e dotati di caschi e giubbetti antiproiettile, per un paradossale gioco del destino, le formiche rosse provengono loro stessi da situazioni di abusivismo ed occupazione. Questi uomini, pagati meno di 9 euro al giorno, più un po’ di cibo, sono odiati dalla maggior parte della gente, specialmente dai poveri, e rischiano di essere uccisi anche al di fuori del lor lavoro. Per questo spesso indossano delle maschere per nascondere la propria identità.
Le Red Ants sono attive dagli anni ’90 e pare che perfino Nelson Mandela abbia chiesto il loro aiuto per spostare gli abitanti della township di Alexandria e ricollocarli in una zona migliore. In seguito, l’Ant Security Relocation & Eviction Service si è occupata per conto delle autorità cittadine dello sgombero di edifici centrali abbandonati ed occupati da migranti poveri in fuga dalle zone rurali.
James Oatway è un fotografo sudafricano che ha realizzato questo meraviglioso quanto rischioso reportage, vivendo per mesi assieme ai gruppi di sgombero. L’opera gli è valso il Visa d’or Feature Award al festival “Visa pour l’image” di Perpignan nel 2018.
Il lavoro di Oatway sarà in mostra a Ferrara, dall’ 1 al 3 novembre e poi nel weekend successivo, 9 e 10 novembre, presso lo spazio espositivo “La Stanza di Lucrezia” in via Saraceno 23, grazie alla collaborazione tra la Blood Brothers s.a.s e l’Associazione TerzoTropico e Qr Gallery, che hanno organizzato la mostra tenutasi a Bologna nello scorso mese di maggio nell’ambito del Festival del turismo responsabile IT.A.CÀ, e White Paper Art.
L’inaugurazione dalla mostra, il 1 novembre alle 19.00, sarà aperta dalla presentazione tenuta dal professor Corrado Tornimbeni del Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università di Bologna.
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A volte tutto fila liscio: le “formiche” maneggiano con attenzione e rispetto mobili e oggetti o aiutano anziani e bambini a lasciare le occupazioni. Ma, più spesso, si scatenano vere e proprie battaglie, con lanci di pietre, armi da taglio e da fuoco. Non di rado, da una parte e dall’altra, ci scappa il morto.
Accompagnati spesso dalla polizia, sembrano agire secondo la legge, ma la oltrepassano svariate volte. Le Red Ants sono tristemente famose in Sudafrica per essere state ripetutamente accusate di crimini e violenza a tutti i livelli, dal furto, all’abuso, all’omicidio. Guidati da un nucleo di “ufficiali”, spesso bianchi, armati di fucili e dotati di caschi e giubbetti antiproiettile, per un paradossale gioco del destino, le formiche rosse provengono loro stessi da situazioni di abusivismo ed occupazione. Questi uomini, pagati meno di 9 euro al giorno, più un po’ di cibo, sono odiati dalla maggior parte della gente, specialmente dai poveri, e rischiano di essere uccisi anche al di fuori del lor lavoro. Per questo spesso indossano delle maschere per nascondere la propria identità.
Le Red Ants sono attive dagli anni ’90 e pare che perfino Nelson Mandela abbia chiesto il loro aiuto per spostare gli abitanti della township di Alexandria e ricollocarli in una zona migliore. In seguito, l’Ant Security Relocation & Eviction Service si è occupata per conto delle autorità cittadine dello sgombero di edifici centrali abbandonati ed occupati da migranti poveri in fuga dalle zone rurali.
James Oatway è un fotografo sudafricano che ha realizzato questo meraviglioso quanto rischioso reportage, vivendo per mesi assieme ai gruppi di sgombero. L’opera gli è valso il Visa d’or Feature Award al festival “Visa pour l’image” di Perpignan nel 2018.
Il lavoro di Oatway sarà in mostra a Ferrara, dall’ 1 al 3 novembre e poi nel weekend successivo, 9 e 10 novembre, presso lo spazio espositivo “La Stanza di Lucrezia” in via Saraceno 23, grazie alla collaborazione tra la Blood Brothers s.a.s e l’Associazione TerzoTropico e Qr Gallery, che hanno organizzato la mostra tenutasi a Bologna nello scorso mese di maggio nell’ambito del Festival del turismo responsabile IT.A.CÀ, e White Paper Art.
L’inaugurazione dalla mostra, il 1 novembre alle 19.00, sarà aperta dalla presentazione tenuta dal professor Corrado Tornimbeni del Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università di Bologna.
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È un palazzo occupato, o una baraccopoli sorta spontaneamente per ospitare migliaia di poverissimi. Al mattino presto fanno irruzione, a volte a centinaia, le “Red Ants”, formiche rosse; sono dipendenti, anche loro poverissimi, di una società di sicurezza privata di Johannesburg ingaggiata dai proprietari di immobili privati per far rispettare gli ordini di sfratto.
A volte tutto fila liscio: le “formiche” maneggiano con attenzione e rispetto mobili e oggetti o aiutano anziani e bambini a lasciare le occupazioni. Ma, più spesso, si scatenano vere e proprie battaglie, con lanci di pietre, armi da taglio e da fuoco. Non di rado, da una parte e dall’altra, ci scappa il morto.
Accompagnati spesso dalla polizia, sembrano agire secondo la legge, ma la oltrepassano svariate volte. Le Red Ants sono tristemente famose in Sudafrica per essere state ripetutamente accusate di crimini e violenza a tutti i livelli, dal furto, all’abuso, all’omicidio. Guidati da un nucleo di “ufficiali”, spesso bianchi, armati di fucili e dotati di caschi e giubbetti antiproiettile, per un paradossale gioco del destino, le formiche rosse provengono loro stessi da situazioni di abusivismo ed occupazione. Questi uomini, pagati meno di 9 euro al giorno, più un po’ di cibo, sono odiati dalla maggior parte della gente, specialmente dai poveri, e rischiano di essere uccisi anche al di fuori del lor lavoro. Per questo spesso indossano delle maschere per nascondere la propria identità.
Le Red Ants sono attive dagli anni ’90 e pare che perfino Nelson Mandela abbia chiesto il loro aiuto per spostare gli abitanti della township di Alexandria e ricollocarli in una zona migliore. In seguito, l’Ant Security Relocation & Eviction Service si è occupata per conto delle autorità cittadine dello sgombero di edifici centrali abbandonati ed occupati da migranti poveri in fuga dalle zone rurali.
James Oatway è un fotografo sudafricano che ha realizzato questo meraviglioso quanto rischioso reportage, vivendo per mesi assieme ai gruppi di sgombero. L’opera gli è valso il Visa d’or Feature Award al festival “Visa pour l’image” di Perpignan nel 2018.
Il lavoro di Oatway sarà in mostra a Ferrara, dall’ 1 al 3 novembre e poi nel weekend successivo, 9 e 10 novembre, presso lo spazio espositivo “La Stanza di Lucrezia” in via Saraceno 23, grazie alla collaborazione tra la Blood Brothers s.a.s e l’Associazione TerzoTropico e Qr Gallery, che hanno organizzato la mostra tenutasi a Bologna nello scorso mese di maggio nell’ambito del Festival del turismo responsabile IT.A.CÀ, e White Paper Art.
L’inaugurazione dalla mostra, il 1 novembre alle 19.00, sarà aperta dalla presentazione tenuta dal professor Corrado Tornimbeni del Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università di Bologna.
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A volte tutto fila liscio: le “formiche” maneggiano con attenzione e rispetto mobili e oggetti o aiutano anziani e bambini a lasciare le occupazioni. Ma, più spesso, si scatenano vere e proprie battaglie, con lanci di pietre, armi da taglio e da fuoco. Non di rado, da una parte e dall’altra, ci scappa il morto.
Accompagnati spesso dalla polizia, sembrano agire secondo la legge, ma la oltrepassano svariate volte. Le Red Ants sono tristemente famose in Sudafrica per essere state ripetutamente accusate di crimini e violenza a tutti i livelli, dal furto, all’abuso, all’omicidio. Guidati da un nucleo di “ufficiali”, spesso bianchi, armati di fucili e dotati di caschi e giubbetti antiproiettile, per un paradossale gioco del destino, le formiche rosse provengono loro stessi da situazioni di abusivismo ed occupazione. Questi uomini, pagati meno di 9 euro al giorno, più un po’ di cibo, sono odiati dalla maggior parte della gente, specialmente dai poveri, e rischiano di essere uccisi anche al di fuori del lor lavoro. Per questo spesso indossano delle maschere per nascondere la propria identità.
Le Red Ants sono attive dagli anni ’90 e pare che perfino Nelson Mandela abbia chiesto il loro aiuto per spostare gli abitanti della township di Alexandria e ricollocarli in una zona migliore. In seguito, l’Ant Security Relocation & Eviction Service si è occupata per conto delle autorità cittadine dello sgombero di edifici centrali abbandonati ed occupati da migranti poveri in fuga dalle zone rurali.
James Oatway è un fotografo sudafricano che ha realizzato questo meraviglioso quanto rischioso reportage, vivendo per mesi assieme ai gruppi di sgombero. L’opera gli è valso il Visa d’or Feature Award al festival “Visa pour l’image” di Perpignan nel 2018.
Il lavoro di Oatway sarà in mostra a Ferrara, dall’ 1 al 3 novembre e poi nel weekend successivo, 9 e 10 novembre, presso lo spazio espositivo “La Stanza di Lucrezia” in via Saraceno 23, grazie alla collaborazione tra la Blood Brothers s.a.s e l’Associazione TerzoTropico e Qr Gallery, che hanno organizzato la mostra tenutasi a Bologna nello scorso mese di maggio nell’ambito del Festival del turismo responsabile IT.A.CÀ, e White Paper Art.
L’inaugurazione dalla mostra, il 1 novembre alle 19.00, sarà aperta dalla presentazione tenuta dal professor Corrado Tornimbeni del Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università di Bologna.
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È un palazzo occupato, o una baraccopoli sorta spontaneamente per ospitare migliaia di poverissimi. Al mattino presto fanno irruzione, a volte a centinaia, le “Red Ants”, formiche rosse; sono dipendenti, anche loro poverissimi, di una società di sicurezza privata di Johannesburg ingaggiata dai proprietari di immobili privati per far rispettare gli ordini di sfratto.
A volte tutto fila liscio: le “formiche” maneggiano con attenzione e rispetto mobili e oggetti o aiutano anziani e bambini a lasciare le occupazioni. Ma, più spesso, si scatenano vere e proprie battaglie, con lanci di pietre, armi da taglio e da fuoco. Non di rado, da una parte e dall’altra, ci scappa il morto.
Accompagnati spesso dalla polizia, sembrano agire secondo la legge, ma la oltrepassano svariate volte. Le Red Ants sono tristemente famose in Sudafrica per essere state ripetutamente accusate di crimini e violenza a tutti i livelli, dal furto, all’abuso, all’omicidio. Guidati da un nucleo di “ufficiali”, spesso bianchi, armati di fucili e dotati di caschi e giubbetti antiproiettile, per un paradossale gioco del destino, le formiche rosse provengono loro stessi da situazioni di abusivismo ed occupazione. Questi uomini, pagati meno di 9 euro al giorno, più un po’ di cibo, sono odiati dalla maggior parte della gente, specialmente dai poveri, e rischiano di essere uccisi anche al di fuori del lor lavoro. Per questo spesso indossano delle maschere per nascondere la propria identità.
Le Red Ants sono attive dagli anni ’90 e pare che perfino Nelson Mandela abbia chiesto il loro aiuto per spostare gli abitanti della township di Alexandria e ricollocarli in una zona migliore. In seguito, l’Ant Security Relocation & Eviction Service si è occupata per conto delle autorità cittadine dello sgombero di edifici centrali abbandonati ed occupati da migranti poveri in fuga dalle zone rurali.
James Oatway è un fotografo sudafricano che ha realizzato questo meraviglioso quanto rischioso reportage, vivendo per mesi assieme ai gruppi di sgombero. L’opera gli è valso il Visa d’or Feature Award al festival “Visa pour l’image” di Perpignan nel 2018.
Il lavoro di Oatway sarà in mostra a Ferrara, dall’ 1 al 3 novembre e poi nel weekend successivo, 9 e 10 novembre, presso lo spazio espositivo “La Stanza di Lucrezia” in via Saraceno 23, grazie alla collaborazione tra la Blood Brothers s.a.s e l’Associazione TerzoTropico e Qr Gallery, che hanno organizzato la mostra tenutasi a Bologna nello scorso mese di maggio nell’ambito del Festival del turismo responsabile IT.A.CÀ, e White Paper Art.
L’inaugurazione dalla mostra, il 1 novembre alle 19.00, sarà aperta dalla presentazione tenuta dal professor Corrado Tornimbeni del Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università di Bologna.
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RED ANTS – le formiche rosse del Sudafrica
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Johannesburg e dintorni. Sudafrica.
È un palazzo occupato, o una baraccopoli sorta spontaneamente per ospitare migliaia di poverissimi. Al mattino presto fanno irruzione, a volte a centinaia, le “Red Ants”, formiche rosse; sono dipendenti, anche loro poverissimi, di una società di sicurezza privata di Johannesburg ingaggiata dai proprietari di immobili privati per far rispettare gli ordini di sfratto.
A volte tutto fila liscio: le “formiche” maneggiano con attenzione e rispetto mobili e oggetti o aiutano anziani e bambini a lasciare le occupazioni. Ma, più spesso, si scatenano vere e proprie battaglie, con lanci di pietre, armi da taglio e da fuoco. Non di rado, da una parte e dall’altra, ci scappa il morto.
Accompagnati spesso dalla polizia, sembrano agire secondo la legge, ma la oltrepassano svariate volte. Le Red Ants sono tristemente famose in Sudafrica per essere state ripetutamente accusate di crimini e violenza a tutti i livelli, dal furto, all’abuso, all’omicidio. Guidati da un nucleo di “ufficiali”, spesso bianchi, armati di fucili e dotati di caschi e giubbetti antiproiettile, per un paradossale gioco del destino, le formiche rosse provengono loro stessi da situazioni di abusivismo ed occupazione. Questi uomini, pagati meno di 9 euro al giorno, più un po’ di cibo, sono odiati dalla maggior parte della gente, specialmente dai poveri, e rischiano di essere uccisi anche al di fuori del lor lavoro. Per questo spesso indossano delle maschere per nascondere la propria identità.
Le Red Ants sono attive dagli anni ’90 e pare che perfino Nelson Mandela abbia chiesto il loro aiuto per spostare gli abitanti della township di Alexandria e ricollocarli in una zona migliore. In seguito, l’Ant Security Relocation & Eviction Service si è occupata per conto delle autorità cittadine dello sgombero di edifici centrali abbandonati ed occupati da migranti poveri in fuga dalle zone rurali.
James Oatway è un fotografo sudafricano che ha realizzato questo meraviglioso quanto rischioso reportage, vivendo per mesi assieme ai gruppi di sgombero. L’opera gli è valso il Visa d’or Feature Award al festival “Visa pour l’image” di Perpignan nel 2018.
Il lavoro di Oatway sarà in mostra a Ferrara, dall’ 1 al 3 novembre e poi nel weekend successivo, 9 e 10 novembre, presso lo spazio espositivo “La Stanza di Lucrezia” in via Saraceno 23, grazie alla collaborazione tra la Blood Brothers s.a.s e l’Associazione TerzoTropico e Qr Gallery, che hanno organizzato la mostra tenutasi a Bologna nello scorso mese di maggio nell’ambito del Festival del turismo responsabile IT.A.CÀ, e White Paper Art.
L’inaugurazione dalla mostra, il 1 novembre alle 19.00, sarà aperta dalla presentazione tenuta dal professor Corrado Tornimbeni del Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università di Bologna.
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È un palazzo occupato, o una baraccopoli sorta spontaneamente per ospitare migliaia di poverissimi. Al mattino presto fanno irruzione, a volte a centinaia, le “Red Ants”, formiche rosse; sono dipendenti, anche loro poverissimi, di una società di sicurezza privata di Johannesburg ingaggiata dai proprietari di immobili privati per far rispettare gli ordini di sfratto.
A volte tutto fila liscio: le “formiche” maneggiano con attenzione e rispetto mobili e oggetti o aiutano anziani e bambini a lasciare le occupazioni. Ma, più spesso, si scatenano vere e proprie battaglie, con lanci di pietre, armi da taglio e da fuoco. Non di rado, da una parte e dall’altra, ci scappa il morto.
Accompagnati spesso dalla polizia, sembrano agire secondo la legge, ma la oltrepassano svariate volte. Le Red Ants sono tristemente famose in Sudafrica per essere state ripetutamente accusate di crimini e violenza a tutti i livelli, dal furto, all’abuso, all’omicidio. Guidati da un nucleo di “ufficiali”, spesso bianchi, armati di fucili e dotati di caschi e giubbetti antiproiettile, per un paradossale gioco del destino, le formiche rosse provengono loro stessi da situazioni di abusivismo ed occupazione. Questi uomini, pagati meno di 9 euro al giorno, più un po’ di cibo, sono odiati dalla maggior parte della gente, specialmente dai poveri, e rischiano di essere uccisi anche al di fuori del lor lavoro. Per questo spesso indossano delle maschere per nascondere la propria identità.
Le Red Ants sono attive dagli anni ’90 e pare che perfino Nelson Mandela abbia chiesto il loro aiuto per spostare gli abitanti della township di Alexandria e ricollocarli in una zona migliore. In seguito, l’Ant Security Relocation & Eviction Service si è occupata per conto delle autorità cittadine dello sgombero di edifici centrali abbandonati ed occupati da migranti poveri in fuga dalle zone rurali.
James Oatway è un fotografo sudafricano che ha realizzato questo meraviglioso quanto rischioso reportage, vivendo per mesi assieme ai gruppi di sgombero. L’opera gli è valso il Visa d’or Feature Award al festival “Visa pour l’image” di Perpignan nel 2018.
Il lavoro di Oatway sarà in mostra a Ferrara, dall’ 1 al 3 novembre e poi nel weekend successivo, 9 e 10 novembre, presso lo spazio espositivo “La Stanza di Lucrezia” in via Saraceno 23, grazie alla collaborazione tra la Blood Brothers s.a.s e l’Associazione TerzoTropico e Qr Gallery, che hanno organizzato la mostra tenutasi a Bologna nello scorso mese di maggio nell’ambito del Festival del turismo responsabile IT.A.CÀ, e White Paper Art.
L’inaugurazione dalla mostra, il 1 novembre alle 19.00, sarà aperta dalla presentazione tenuta dal professor Corrado Tornimbeni del Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università di Bologna.
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