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Libreria Libraccio Ferrara
25 Settembre 2021 ore 11:00
Presentazione del libro “Luoghi comuni, il potere della parola”
Sabato 25 settembre alle 11
presso il porticato dell’Oratorio San Crispino
Fabrizio Binacchi
presenta il libro
“Luoghi comuni
Il potere della parola
Errori, bellezze, stranezze del linguaggio giornalistico italiano”
Edizioni Minerva
Saranno presenti con l’autore
Camilla Ghedini,
Pasquale De Bonis e Angelo Varni
Conduce Anna Quarzi
—
Chi ha fatto dei titoli la propria professione, sa che dalla parola giusta passa tutto: la lettura dell’articolo, la vendita del giornale, la richiesta pubblicitaria.
Una volta nei giornali c’erano coloro che scrivevano gli articoli, detti anche articolisti, e poi c’era chi scriveva i titoli, detti titolisti.
Fabrizio Binacchi, giornalista di lungo corso, di carta stampata e televisione, ha raccolto espressioni da luogo comune e parole stereotipate, tic verbali e frasi fatte commentandole con ironia, mettendosi dalla parte del lettore e del telespettatore.
“Tragedia maturata” e “brancolano nel buio”, “pecora nera” e “la vicenda si tinge di giallo”, ma anche “nella misura in cui” e “la riunione si svolge presso”, poi ancora “misura shock”, “stringere la cinghia”, “si sono portati sul posto, pistola alla mano” e poi cascate di parole inglesi come vision, mission, know-how, fashion, look, e l’ultimo dilagante “lockdown”.
Sono alcuni tra i tanti luoghi comuni o frasi fatte che leggiamo sui giornali o ascoltiamo alla radio o in tv. Qualche volta aiutano a capire meglio le notizie, altre volte invece appesantiscono e sviano, rallentano il racconto, portano distrazione, travisano il significato.
Ricorda anche episodi personalissimi, come quella discussione al Tg1 con Paolo Frajese sulla parola “esubero” che il conduttore non voleva pronunciare e quella chiacchierata con Federico Scianò sulla differenza tra “parole croccanti” e “parole flaccide”.
C’erano frasi fatte e parole stereotipate anche nelle cronache dei grandi giornali italiani appena nati nella seconda parte dell’Ottocento, come racconta nel suo contributo “storico” il professor Angelo Varni: ci si imbatte nelle “inevitabili” aggettivazioni come “efferato delitto”, “onesta franchezza” e “sinistro crepitare delle fucilate”.
Come dimenticare, poi, i luoghi comuni dell’informazione sanitaria? Su questo aspetto il neurochirurgo professor Pasquale De Bonis elenca curiosità e stereotipi in campo medico-chirurgico e spiega le reazioni del nostro cervello.
La giornalista Camilla Ghedini, infine, illustra nell’introduzione come la parola giusta al posto giusto è indice di correttezza e anche di bellezza.
“Binacchi, avvalendosi dell’ironia e rinunciando alla “cattedra”, ricorda al giornalista che non può “sbagliare”, perche un suo errore genera un danno. E che non può parlare o scrivere come un saggista, ma neppure in maniera elementare – introduce così il libro Camilla Ghedini, giornalista – come ci siamo finiti in questo limbo che ci vede da un lato destinatari di legittime accuse di parzialità e dall’altro di ingiustificate imputazioni di inutilità? A causa dell’abuso o del non corretto uso delle parole, talvolta per fretta, desiderio di sintesi.”
“Ci siamo tutti dentro – commenta l’autore Fabrizio Binacchi –. Tra aspirazione e catarsi, tra delusione e coraggio. Se poi ci arriva la notizia che e stata trapelata, beh allora possiamo dire che siamo proprio fortunati. Perche brancolare nel buio? Il buio spesso non e fuori ma dentro di noi. Dobbiamo abituarci a chiedere sempre: Perche?. Oppure: In che senso?”
Fabrizio Binacchi, giornalista e direttore della sede Rai per l’Emilia-Romagna, è stato direttore del Centro di produzione Rai di Milano e, per 15 anni, docente a contratto di Teoria e Tecnica del Linguaggio Televisivo al master di Giornalismo dell’Università di Bologna. Ha cominciato la professione alla “Gazzetta di Mantova”, dove ha lavorato fino all’ingresso in Rai, al Tg1, come redattore economico sindacale. È diventato poi conduttore al Tg1 Mattina, caposervizio alla redazione politica, e caporedattore della fascia Tg1 delle 13:30. Ha condotto il Tg1 13:30 e due edizioni di Linea Verde su RaiUno. Nella testata giornalistica regionale è stato caporedattore di coordinamento, caporedattore regionale a Bologna, caporedattore centrale responsabile del Lazio e ha curato, inoltre, il settimanale Ambiente Italia in onda da Torino su RaiTre.
Autore e conduttore del programma Ci vediamo in onda, su RaiUno da Milano, ha ideato e condotto per tre edizioni il settimanale Tgr Agricoltura Regioni su RaiTre. Ha collaborato con “Il Giorno”, “Gazzetta di Mantova”, “Gazzetta di Reggio”, “Gazzetta di Modena”, “Nuova Ferrara”, “l’Allevatore”, “l’Informatore zootecnico e veterinario”, “Terra e Vita”, “l’Agricoltore Bresciano”. Ha scritto per “Voce di Mantova”, “Corriere Romagna”, “Affaritaliani.it” e “Pensalibero.it“. Ha pubblicato: Benedetta Politica (Lativa Edizioni 1992), Creative Note Book (Diabasis Editore 2004), Bambini di ieri, bambini di oggi (2007) e Le città della cultura (2016), per Minerva Edizioni.
Contributi di:
Pasquale De Bonis, neurochirurgo, professore ordinario dell’Università degli Studi di Ferrara, direttore della Scuola di Specializzazione in Neurochirurgia Unife.
Camilla Ghedini, giornalista professionista, consulente Comunicazione Istituzionale e Integrata, docente a contratto al master di Giornalismo dell’Università degli Studi di Bologna.
Angelo Varni, professore emerito di Storia Contemporanea, già direttore della Scuola di Giornalismo e master dell’Università di Bologna.
Grazie dell’attenzione e della collaborazione,
Agnese Balestra
Per informazioni Libraccio
Ferrara, Piazza Trento e Trieste, Palazzo San Crispino
eventife@libraccio.it – Tel. 0532241604
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