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Teatro comunale (Ferrara)
17 Aprile 2023 ore 20:30
La musica dona emozioni: la fisarmonica di Simone Zanchini e l’Orchestra Cherubini a Ferrara
Certo non è consueto incontrare una fisarmonica nei panni di solista al fianco di un’orchestra classica. Così come non lo è ascoltare un musicista che sappia sommare in sé gli interessi e gli stili più diversi, muovendosi lungo e oltre i confini della musica classica, contemporanea, acustica ed elettronica, della sperimentazione jazz e delle contaminazioni extracolte, fino a quelli dell’improvvisazione. Ecco perché ogni esibizione di Simone Zanchini si rivela come un incontro unico, raro, e imperdibile per l’intreccio di espressività e spericolato virtuosismo. Infatti, assecondando uno strumento che per sua natura rifugge le classificazioni, in nome di una duttilità assoluta, Zanchini è da anni uno dei protagonisti assoluti del “riscatto” della fisarmonica, di quell’evoluzione che l’ha portata dal mondo delle balere alla conquista dei palcoscenici più prestigiosi. Come dimostra questa tournée – Cervia, Perugia, Ferrara e Imola – che lo vede protagonista insieme all’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini, diretta da Giovanni Conti, e che lunedì 17 aprile arriva al Teatro Comunale di Ferrara (ore 20.30) per il secondo dei concerti della rassegna La musica dona emozioni a sostegno della Fondazione ADO, da anni accanto ai pazienti affetti da patologie oncologiche o cronico evolutive a Ferrara e in provincia.
Nel sentire comune, ancora oggi la fisarmonica conserva un “sapore” popolare, ma in realtà come è cambiata e sta cambiando la sua immagine?
«L’aspetto legato alla tradizione riveste ancora una certa importanza, ma lo strumento a mantice ottocentesco ha iniziato a essere “sdoganato” trent’anni fa quando nei primi anni Novanta è entrato di diritto nei corsi di tutti i Conservatori – io stesso, nonostante gli inizi legati al jazz e al mondo dell’improvvisazione, rappresento uno dei primi, forse il primo diplomato in Italia, al Conservatorio “Rossini” di Pesaro. La legittimazione accademica ha contribuito a nobilitare la fisarmonica, ma rimane il fatto che si tratta di uno strumento “giovane”, quindi dal repertorio limitato, soprattutto pensando alle musiche che la vedono protagonista con l’orchestra. E dire che il suo timbro di strumento di legno ad ancia si fonde in modo naturale e sublime con quello degli archi! Suonare con la Cherubini per me è anche l’occasione per mostrare le potenzialità insospettate di questo strumento.»
A proposito di repertorio, nel processo di nobilitazione della “fisa” un ruolo importante spetta ai compositori.
«Certamente, basta pensare all’impulso fondamentale impresso da Astor Piazzolla – per quanto la sua sia musica pensata per bandoneon che poi viene trascritta per fisarmonica. Era il 1999 quando per la prima volta mi sono esibito alla Scala, e proprio con il suo Libertango: era ancora un’operazione “ardita”… oggi è tutto diverso, e le sue composizioni risuonano in tutti i teatri del mondo. Grazie proprio al coraggio e al talento che gli hanno permesso di trasformare il tango dei bordelli di Buenos Aires in vera musica classica, scrivendo brani bellissimi, per orchestra sinfonica come per ensemble cameristici».
In questi concerti di Piazzolla propone due “must”, Oblivion e Escualo, ma in programma appare anche un altro grande autore.
«Richard Galliano! Con lui sento una particolare affinità, perché oltre che fisarmonicista-compositore è anche jazzista, ed è lì che affondano le mie radici, per esempio in quei processi di improvvisazione che egli adotta per le cadenze. Galliano è quello che posso definire il trait d’union tra il jazz, la scrittura più moderna, e l’orchestrazione di tipo classico. Per le sue pagine, poi, va messa in campo tutta la maestria del solista, in particolare, il suo Opale Concerto, brano del repertorio che si plasma sulle potenzialità virtuosistiche dello strumento».
Piazzolla e Galliano incorniciano poi due brani di Roberto Di Marino di cui verrà eseguito in prima assoluta “Four Colors” composto appositamente per fisarmonica e orchestra.
«Di Marino è un compositore che ha al suo attivo già moltissimi lavori e collaborazioni con istituzioni e musicisti prestigiosi, tra tutti i Virtuosi dei Berliner, che hanno inciso tra l’altro suoi Concerti per violino. Alcuni anni fa mi ha colpito il suo Bandoneon Concerto per il nitore della scrittura ma anche per la sua modernità, per quelle poliritmie dispari, irregolari, che emergono nel terzo movimento e per il formidabile tratto melodico che risuona perfetto nell’amalgama timbrico che scaturisce dall’incontro tra fisarmonica e archi. L’ho fatto mio, adattandolo alla fisarmonica, ed ora mi sono spinto a commissionargli una nuova composizione, una suite che nasce per la più complessa tecnica della fisarmonica: Four Colours. Una sorta di concerto in quattro quadri diversi che mi consente di esplorare le potenzialità dello strumento e che al tempo stesso, assecondando le mie radici jazz, mi lascia spazio per l’improvvisazione. Sempre con l’infallibile gusto per la cantabilità che caratterizza il suo stile e con qualche reminiscenza “tanguera” declinata secondo l’esotismo di diversi “colori” musicali».
Prevendite presso la Biglietteria del Teatro (0532 202675), su www.teatrocomunaleferrara.it e Vivaticket: biglietto intero 15 Euro (posto unico); ridotto 9 Euro per studenti, over 65 e associazioni; ridotto 5 Euro per studenti dei Conservatori di Ferrara, Rovigo, Adria e Bologna (fino a due biglietti a studente).
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