Gianni Cestari in mostra alla Galleria 7MQ

CESTARI E IL SUO FLORALIS CANTUM

Dallo scorso dicembre, a qualsiasi ora del giorno e della notte, passeggiando in via Garibaldi si può sostare di fronte alla vetrina della galleria d’arte 7MQ. Ideata da Giorgio Cattani e Michelangelo Nibbio Bonnet, fa il verso a un progetto parigino denominato “Pièce unique” e alla romana “Edicola notte”: luoghi di estensione limitata dove non si accede se non con lo sguardo e che offrono un privilegiato rapporto fra l’opera e il suo fruitore. Sono spazi che, afferma Cattani, da compatti si dilatano e l’arte vi genera poesia.
Fino al 7 marzo saranno esposti alcuni lavori del maestro Gianni Cestari con il titolo di Floralis Canticum: le tele, di grandi dimensioni, ripropongono infatti dei fiori, realizzati a base acrilica e materica e carboni acquerellabili. «Sono fiori visti da vicino» spiega l’artista
all’inaugurazione «entro nel fiore per cercarne l’anima». Come sia quest’anima è lasciato allo spettatore immaginare. Certo i lavori in vetrina, resi con tocco leggero e tenui gradazioni di verde e ocra, si discostano dalla recente produzione del maestro, caratterizzata da toni più cupi e dal gesto tormentato. La situazione pare confermare l’idea di Cattani ovvero che le ricerche personali di ogni artista, il loro modus operandi, in questo spazio giochino creando una nuova poetica, offrendo una visione e «un modo atipico di presentare i lavori».
In mostra Cestari ha collocato anche una scultura che richiama sempre un elemento vegetale, ma si tratta di una pianta carnivora, realizzata con materiale refrattario. Essa «è sì un fiore ma il suo essere da pianta carnivora fa sussultare e riflettere: non tutto è idilliaco, vi è anche una voracità nascosta dalla seduzione della forma […]». Dunque due rappresentazioni floreali contrapposte, in un ambiente apparentemente pacifico: «Quella inevitabile lotta iniziale tra spirito e materia, essere e non essere, si traduce negli occhi dell’osservatore in un magico ed armonioso incontro tra contrari» (dalla presentazione di Francesca Boari, insegnante di filosofia che collabora al progetto 7MQ). Vale la pena
disporsi fronte alla vetrina e lasciare che questi fiori cantino con le loro anime alla nostra.