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Dipartimento di Economia
29 Settembre 2023 ore 20:30
CICLOPE, il dramma satiresco di Euripide, a Palazzo Bevilacqua Costabili
CICLOPE, libero adattamento dall’omonimo dramma satiresco di Euripide, diretto da Michalis Traitsis – Balamòs Teatro
con gli allievi del laboratorio “Linguaggi dell’attore e del teatro” del Centro Teatro Universitario di Ferrara: Michela Arcidiacono, Giuseppe Cota, Riccardo Danieli, Antonio Grieco, Alessandro Grillone, Luca Iannice, Fabrizio Mucchi, Lorenzo Trevisani, Sofia Zaffignani
si ringrazia il Teatro Comunale di Ferrara per la collaborazione tecnica
Venerdì 29 settembre 2023 – ore 20.30
Palazzo Bevilacqua Costabili, Dipartimento di Economia dell’Università di Ferrara (via Voltapaletto 11)
in caso di maltempo lo spettacolo si terrà presso il Centro Teatro Universitario (via Savonarola 19)
al termine dello spettacolo, dibattito sulla messinscena contemporanea del teatro classico
con il prof. Giuseppe Lipani, direttore del Centro Teatro Universitario,
Michalis Traitsis, regista e pedagogo teatrale di Balamòs Teatro,
e la prof.ssa Raffaella Cantore, ricercatrice di Letteratura greca
ingresso gratuito su prenotazione: ctu@unife.it – 328 8120452
Note di regia
Scampati a un naufragio, Sileno e i Satiri, suoi figli, diventano schiavi del Ciclope in Sicilia. Quando Odisseo e i suoi compagni, di ritorno dalla guerra di Troia e disorientati da una tempesta, approdano all’isola stanchi e affamati, riescono ad ottenere da Sileno capre, latte e formaggi, che il Satiro ruba dall’antro di Polifemo, in cambio di buon vino. All’arrivo del Ciclope, però, Sileno accusa falsamente i naufraghi di aver rubato le provviste. Odisseo cerca di difendersi ma il Ciclope non vuole sentire ragioni e ridicolizza il valore delle leggi e della civiltà. L’eroe, allora, gli offre del vino ed elabora un piano di fuga: fa ubriacare il Ciclope, lo acceca con un palo ardente e scappa, mentre Polifemo gli predice tutte le sventure che dovrà affrontare nel viaggio di ritorno ad Itaca.
Lo spettacolo è diretto da Michalis Traitsis, che ne ha anche curato l’adattamento. Il Ciclope di Euripide, l’unico dramma satiresco pervenutoci integralmente, trae spunto dal noto episodio del IX canto dell’Odissea che narra dell’incontro tra Odisseo e il Ciclope e rappresenta lo scontro tra astuzia e forza, razionalità e ferinità.
Rispetto all’episodio omerico, lo sguardo di Euripide sa impregnare il dramma di una profonda umanità e focalizza il proprio interesse sulle passioni, sugli stati d’animo, sulla psicologia dei personaggi: uomini, dei, satiri. Ed è proprio il coro dei Satiri, vero protagonista dello spettacolo, a conferire al dramma la sua dimensione dionisiaca ed orgiastica.
Il percorso del laboratorio ha recuperato dal testo quelle atmosfere festose, farsesche, satiriche che hanno permesso al gruppo di trovare una comune grammatica di coesione interna. Allo stesso tempo, ciascuno ha avuto modo, attraverso le parole di Euripide, di riflettere e confrontarsi su tematiche sempre attuali: l’uso della forza e le sue conseguenze, l’effetto devastante dei conflitti non gestiti, il divario tra ragione e impulsività, il rifiuto delle leggi e il predominio di norme non sempre eque e condivise, lo scontro tra un potere basato sulla forza fisica e un altro basato sull’astuzia e l’assenza di scrupoli, in nome di un presunto volere degli dei.
Non si è trattato di parteggiare per un personaggio o per un altro, ma di comprenderne le ragioni e, soprattutto, le passioni. Perché in fondo, seppur in maniera diametralmente opposta, le solitudini di Ciclope e di Odisseo sono entrambe sorde e dolorose: la spirale egoistica in cui ciascuno cade ha effetti comunque nefasti e mette al bando la pietà. La vendetta, che anima entrambi, non ha niente a che fare con la giustizia riparatrice e la propria personale cecità diventa il fardello e la trappola di ognuno.
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