

Era il 2019, e con alcune colleghe stavo lavorando sulla media partnership di FILO Magazine con la prima edizione del festival Cardini | Atelier Aperti a Ferrara. Mi ero occupata di raccontare Marcello Carrà, Riccardo Biavati, Amir Sharifpour e Sima Shafti. Tutti e 4 parlavano di Ferrara come di un microcosmo confortevole, un po’ nascosto dalle distrazioni delle grandi città, ma con tutte le comodità necessarie. Chi nasce qui, lo sa; chi sceglie di vivere qui è perché lo ha imparato.
Ferrara è la bolla perfetta per coltivare i propri pensieri, per riflettere sulla propria poetica, in un dialogo costante con l’esterno, senza perdere l’intimità di uno spazio familiare. Allo stesso tempo, la nostra città offre la giusta dose di nebbiosità: un nascondiglio dorato. Per questo tra le strade irregolari del centro storico, o forse ai bordi di città, in quelle zone che profumano di spazi aperti e erba appena tagliata, si sono creati il loro spazio artisti e artigiani con un nome noto e un velo di enigma, quello della tecnica magistrale, della magia della creazione artistica.

Da anni, il festival Cardini | Atelier Aperti regala uno sguardo meraviglioso sul popolo dell’arte e dell’artigianato in città, entrando con delicatezza negli atelier e nei laboratori. Nel 2019 si presentava con 5 percorsi di visita per incrociare artisti e artigiani con un denominatore comune. A guidare i percorsi, i ragazzi del Liceo Artistico Dosso Dossi che sono rimasti la costante del progetto, in ogni sua evoluzione.
Le vicende 2020 hanno costretto l’organizzazione ad un’edizione virtuale; il 2021 è stato l’anno di presentazione del documentario ‘Oltre | Tracce e segni d’arte a Ferrara’ prodotto da Crema-Alta Pasticceria Video, per il festival. Nel 2022, ‘Cardini – Esperienze di Videoarte’ ha segnato la prima svolta nel format tradizionale: la videoarte come mezzo per esplorare e raccontare gli atelier di artisti e artigiani locali. Un percorso formativo per la classe del Liceo Artistico coinvolta, costruito assieme al collettivo HPO, che ha portato all’allestimento di installazioni e proiezioni video nella sala mostra, e all’implementazione di un’app per la scoperta dei ‘secret atelier’.
Nel 2023, rovesciando il paradigma, è stata lanciata una call rivolta ad artisti e artigiani di città e provincia, con l’invito a condividere la loro ricerca personale, attraverso i vari media utilizzati, con la 4^JK del Dosso Dossi, sia per la creazione di un archivio e di una mappa digitale delle realtà artistiche locali, che per lo sviluppo di un progetto formativo e tecnico parallelo incentrato sull’emulazione-riproduzione. L’iniziativa 2023, inserita nel progetto di PCTO ‘Ferrara Art Mapping, archivi digitali narranti’, ha gettato basi solidissime per l’edizione 2025, con la ripresa del format originale.
La sesta edizione di Cardini | Atelier Aperti è in programma il 29 e 30 marzo 2025. Artisti, artigiani e architetti di Ferrara apriranno nuovamente le porte dei loro studi, invitando il pubblico a scoprire i loro processi creativi, sempre con il supporto del Liceo Artistico Dosso Dossi, e nella fattispecie della classe 5^JK.

I percorsi tematici 2025 saranno 4:
- il Percorso Verde, dal cuore del centro storico, verso est, attraversa l’antico ghetto ebraico, per uno sguardo sugli atelier che hanno scelto l’autenticità della città medievale. Gli atelier: Collettivo HPO, Federica Pavasini, Francesco Galeazzi, QB Atelier
- il Percorso Blu che si sviluppa lungo via Carlo Mayr, attraversando l’antico corso del Po, racconta chi ha deciso di guardare il mondo dalle Mura Sud, le più affascinanti. Gli atelier: Spazio Aperto, Alfredo Pini, Claudio Gualandi, Daniela Carletti.
- il Percorso Giallo che attraversa l’Addizione Erculea, per chi vorrà riempirsi gli occhi di meraviglia. Gli atelier: Studio Fantasma, Chiara Sgarbi, Marcello Carrà, Nedda Bonini.
- il Percorso Rosa che si snoda lungo corso Giovecca, risalendo per via degli Spadari fino a via Piangipane, passando per uno dei vicoli più caratteristici di Ferrara. Gli atelier: Libellule in mongolfiera, Versicò, 1UP Studio, Wildflowers, Elisa Leonini.
Completa l’esperienza una mostra digitale e immersiva presentata dagli studenti della 5^JK, frutto di un intenso lavoro di ricerca, studio e creazione sulle realtà artistiche e creative locali, allestita nell’Info point.
Una storia piena di variazioni di trama, quella di Cardini, che ha saputo reinventarsi senza perdere il filo. Poche e fondamentali costanti hanno garantito un’identità forte a un progetto in continua evoluzione: il Liceo Artistico Dosso Dossi, in primis, così come la direzione artistica di Caterina Pocaterra.
“Siamo entusiasti di riprendere questo percorso – ci racconta Caterina – perché in questi anni abbiamo costruito un’équipe di studi e ricerca all’interno del Dosso Dossi, che collabora con noi fin dall’inizio, grazie anche all’impegno costante della professoressa Simona Rondina, che ogni anno porta con convinzione questo progetto nelle sue classi. L’idea di tornare a strutturare percorsi di visita è sempre stato il nostro obiettivo, ma abbiamo voluto lavorare per costruire un gruppo consapevole e avviare uno studio approfondito del nostro territorio, mettendo in luce i suoi protagonisti creativi. La 5^JK, coordinata dalla professoressa Rondina e il professor Roberto Meschini, è la vera protagonista del progetto 2025: dopo un lungo percorso di formazione e studio, saranno studenti e studentesse ad accompagnare il pubblico tra gli atelier di artisti, artigiani e architetti, offrendo un’occasione unica per entrare in contatto diretto con il processo creativo. Cardini è un’esperienza educativa significativa per gli studenti: la loro preparazione in aula permette di sviluppare competenze trasversali fondamentali; dalla comunicazione, alla mediazione culturale, fino alla gestione di un percorso esperienziale. Grazie a queste competenze, ogni visita diventa un’esperienza unica, capace di svelare non solo le opere in fase di creazione, ma anche il loro significato, le tecniche e le storie che vi si celano dietro.”
Quanto è stata utile la mappatura 2024 nella definizione del percorsi?
“La mappatura è stata un passaggio fondamentale: siamo partiti da uno studio sistematico del nostro territorio, costruendo un archivio che resterà a disposizione delle future classi, permettendo loro di approfondire la conoscenza del proprio contesto e di aggiornarlo nel tempo. Crediamo di aver realizzato qualcosa di significativo, un’eredità che potrà essere arricchita dalle generazioni future.”
A quale edizione del festival sei più affezionata? E ci sono già programmi per il futuro?
“Difficile dirlo… forse questa? Scherzi a parte, per me Cardini non è un evento da classificare: non esiste un’edizione preferita, ma un unico grande percorso in continua evoluzione. Ogni anno si apre una nuova, colorata porticina sulla nostra città, arricchendo un viaggio che non ha mai una vera fine. Guardando al futuro, vorrei sviluppare un nuovo progetto: la scrittura di un Manifesto “Ferrara Città Creativa”. Un documento collettivo, nato dal confronto tra esperti di arte, artigianato, architettura, educazione e comunicazione, che possa tracciare una road map per lo sviluppo sostenibile dei centri storici. Un manifesto che non sia solo un’idea, ma che proponga indirizzi e azioni concrete, capaci di attivare, attraverso l’arte e l’artigianato, nuove modalità di rigenerazione urbana, cura del territorio e creazione di equilibri dinamici.
L’idea alla base di questo manifesto è quella di promuovere città di prossimità e città orizzontali, osservando l’arte e l’artigianato come strumenti chiave per lo sviluppo urbano sostenibile. Questo significa anche riconoscere e valorizzare il ruolo dell’artista e dell’artigiano attraverso una promozione pubblica e una condivisione diffusa delle loro competenze e del loro contributo alla comunità.”
Non resta che partire per questa nuova avventura alla (ri)scoperta del patrimonio cittadino contemporaneo: i percorsi partiranno dall’Infopoint in Via Bersaglieri del Po 25, dove potrete ritirare i biglietti e visitare la mostra digitale. Per ulteriori dettagli sull’evento e per le prenotazioni online, il sito ufficiale è sempre cardiniatelieraperti.it.
Clelia nasce a Ferrara il 5 gennaio 1988, in una famiglia di artisti che tenta di salvare la creatura dal tremendo e precario mondo dell’arte, per più di 20 anni. A maggio 2017, nell’Aula Magna del DAMS di Bologna, mamma Alessandra-musicista e papà Franco-restauratore accettano di aver cresciuto una cantante laureata in Storia Dell’Arte. Oggi è copywriter per l’agenzia Dinamica, scrive racconti brevi per amore delle parole, e collabora con le associazioni culturali ARCI Contrarock ed Officina MECA.