

“Aiutare chi ha bisogno, questo è il solo nostro sogno…” è il motto di un gruppo di clown che, ogni sabato, regala calore e colori a chi ne ha più bisogno. L’associazione Pagliacci Senza Gloria ODV è nata cinque anni fa, in parte per gioco, in parte per il forte desiderio di mettersi alla prova.
Con un’esperienza decennale in un’altra associazione, i dieci fondatori decisero di dar vita a una realtà più in linea con le proprie idee e i propri valori: l’inclusività, il rispetto reciproco e la solidarietà, principi che guidano ciascun clown, da trasmettere a ogni nuovo volontario che entra a far parte dell’associazione. Grazie a questi valori guida, i Pagliacci Senza Gloria si impegnano a costruire un ambiente accogliente e positivo, dove ciascuno si senta parte di un gruppo che lavora insieme per un obiettivo condiviso.

Da anni desideravo fare la mia parte nel mondo del volontariato, ma solo nel 2024 ho trovato il gruppo giusto, una squadra con cui visitare case di riposo, ospedali e centri per disabili per contribuire a diffondere quella “positività” di cui tante, troppe persone hanno un immenso bisogno. Così ho conosciuto Ambra, che diventa Sardina quando indossa camice e naso rosso, che mi ha prima spiegato, poi mostrato, cos’è la clownterapia: “È l’arte di far ridere e sorridere. Attraverso la leggerezza che caratterizza il nostro ruolo si possano ottenere effetti positivi anche in situazioni difficili, contribuendo a migliorare l’umore e a portare un po’ di sollievo. Grazie alla “maschera” da clown che indosso riesco a toccare determinate corde emotive nei pazienti e ogni incontro mi regala emozioni uniche, sempre diverse. Volti e parole restano impressi nella mia mente e mi aiutano nei momenti più difficili.”
Anche Davide, conosciuto come Temperino, si veste da pagliaccio per affrontare meglio le difficoltà della vita: “Per me la clownterapia è stata un’opportunità di capire che i piccoli problemi della vita quotidiana non sono niente rispetto a ciò che vediamo quando indossiamo il naso rosso”.

Erika, detta Carotina, definisce l’attività dei pagliacci “terapia del sorriso”: “Dal bambino all’anziano, a volte basta un palloncino per strappare un sorriso alle persone bisognose che, a loro volta, ti restituiscono tantissimo. Lo stesso vale per l’affetto dei familiari e la complicità dei compagni clown che mi accompagnano in questa bellissima realtà.”
Una realtà aperta a tutti coloro che desiderano lavorare in gruppo e mettersi in gioco. Oltre a essere maggiorenni, infatti, per diventare un “Pagliaccio Senza Gloria” non servono requisiti specifici, ma solo un forte senso di responsabilità: rispettare gli impegni presi nei confronti dell’associazione è un aspetto essenziale per il benessere dell’intero gruppo.
Per farne parte, dopo un primo contatto telefonico durante il quale mi hanno descritto le attività di clownterapia e l’impegno richiesto, mi sono ritrovata faccia a faccia con alcuni pagliacci “veterani”. Quella della clownterapia è una realtà in cui l’empatia è essenziale, per questo conoscere di persona un possibile candidato è uno step necessario per capire la motivazione da cui è spinto. Non è semplice entrare a far parte di un gruppo coeso, i cui membri si conoscono da anni, ma con i Pagliacci Senza Gloria è stato come respirare una boccata d’aria fresca.

Fin dalla primissima riunione sono entrata in sintonia con Capelaccio, che torna a essere Michele quando si toglie il naso rosso: “La clownterapia è un’esperienza unica, che mi consente di ritrovare una parte nascosta di me, quella che ha voglia di fare del bene a chi ne ha più bisogno. Poter donare anche un solo sorriso mi regala una grande forza emotiva!” Capelaccio i sorrisi non li regala solo ai pazienti, ma anche ai colleghi clown che condividono la sua stessa missione. Come Campanellino, Valeria all’anagrafe, per la quale la parola chiave della clownterapia è donare: “Dono il mio tempo, la mia allegria, le mie emozioni e porto a casa sorrisi, a volte strappati, e racconti di vita. Fare il clown mi appaga e mi fa sentire fortunata, gioiosa, energica!”
Prima di andare a far visita a persone anziane, disabili e in riabilitazione, ogni futuro pagliaccio deve frequentare un corso-base di formazione organizzato e gestito da formatori specializzati. Per me quelle prime otto ore sono state uniche: tra giochi basati sulla fiducia reciproca, esercizi di coordinazione e prove di fantasia, mi sono ritrovata tra sconosciuti sorridenti ed emozionati, che mi hanno accolta con gentilezza, rispetto e delicatezza.
La formazione di un clown è continua, per questo si svolgono corsi di formazione due volte all’anno. Anche chi lavora da 26 anni in ospedale come Giulio, in arte Bart, ci ricorda che non si smette mai di imparare: “In reparto, come OSS, vedo tanta sofferenza e rabbia, ma grazie alla clownterapia riesco davvero a capire chi ho davanti. Fare il pagliaccio mi consente di scoprire il lato più umano di chi ha voglia di tornare bambino. Ogni esperienza nei panni di Bart mi dona tanto e, allo stesso tempo, mi svuota: arrivo a casa che mi sento pulito nell’anima.”
Quando ho conosciuto l’associazione mi sono chiesta perché avessero scelto il nome Pagliacci Senza Gloria e l’ho capito avendo a che fare con loro. Il nome della ODV riflette il basso profilo che hanno scelto di adottare, in termini di umiltà e altruismo che mettono in ogni loro gesto. Come la delicatezza di Ridò, anche detta Cristina, che fa il clown per restituire un po’ della sua fortuna a chi ne ha meno di lei: “Riuscire a distrarre una persona dal proprio dolore anche solo per un momento è una vittoria. Faccio il clown perché, quando una persona ricoverata sorride insieme a me, il cuore mi si riempie di gioia”.
“Ridere fa bene alla salute” non è solo un modo di dire, ma una realtà scientificamente dimostrata. Una risata ha effetti benefici sul nostro benessere psico-fisico:
- Rilascia serotonina ed endorfine, i cosiddetti “ormoni della felicità”, che ci fanno sentire più sereni e in pace
- Migliora il tono muscolare e la respirazione
- Riduce la tensione muscolare e aumenta lo stato di rilassamento
- Consente di abbassare i livelli di colesterolo, migliorando la salute cardiovascolare
- Dona gioia di vivere, aiuta a essere più ottimisti e a dormire meglio
Alcuni studi hanno addirittura dimostrato che vivere esperienze di clownterapia diminuisce la somministrazione di farmaci analgesici, fortifica il sistema immunitario dei pazienti e riduce i loro tempi di degenza. Nonostante ridere abbia così tanti benefici, riuscire a strappare un sorriso a chi è fermo in un letto è un’ardua impresa. Quando ci si riesce, però, la gratitudine che si prova è immensa!
Lo sa bene Riccardo, detto Peter Pan per il suo carattere giocoso: “Fare il clown è il mio modo di aiutare il prossimo, ma è anche una sfida con me stesso, per crescere costantemente. Chi fa volontariato sa che è più quello che si riceve di quello che si dà, sia a breve termine, tramite il ringraziamento o il semplice sguardo di chi hai di fronte, che nel lungo periodo, attraverso il mantenimento di un senso di gratitudine verso la vita”.

Per me, Silvia, ho scelto il nome clown Matahari, una parola che in indonesiano significa sole, perché desidero donare luce e calore a ogni turno in ospedale o in una RSA. Sono un Pagliaccio Senza Gloria da poco, ma a chi mi chiede “cos’è per te la clownterapia?” sento di poter già rispondere così: è gioia e dolore, è empatia e altruismo, è un dono prezioso che faccio agli altri e a me stessa.
Il poeta Kahlil Gibran diceva, “Vi sono persone che danno con gioia ed in quella gioia sta la loro ricompensa”, ed è esattamente questo che si riceve a fare il clown. Se anche tu vuoi contribuire alla gioia che i Pagliacci Senza Gloria diffondono, puoi sostenere l’associazione mediante il versamento del tuo 5×1000 o tramite offerte libere. Oppure… puoi diventare un clown come noi!
MORE INFO
pagliaccisenzagloria.it

Classe ‘92, una laurea magistrale in pubblicità e comunicazione e un bisogno irrefrenabile di scrivere. La danza, le lingue e la musica riempiono il suo tempo libero. Ogni volta che può sale su un aereo e viaggia per scovare nuovi angoli di mondo e scoprire nuove sfaccettature di se stessa.