HPO racconta Vivere A-Metropolitano, un nuovo festival a Ferrara per parlare di provincia
Mercoledì, 2 Aprile 2025 - 69 anni fa moriva Filippo De Pisis, artista

HPO racconta Vivere A-Metropolitano, un nuovo festival a Ferrara per parlare di provincia

Iscriviti al nostro canale Whatsapp

È in arrivo a Ferrara un festival unico nel suo genere: Vivere A-Metropolitano, definito dall’associazione HPO, ideatrice e organizzatrice dell’evento, come il “primo festival sulla provincia italiana e internazionale“. La giornata di opening si terrà lunedì 31 marzo e verrà seguita da diverse iniziative fino alla chiusura di mercoledì 23 aprile. Una ventina di giorni in cui il nostro territorio sarà al centro, soprattutto nelle sue zone più caratteristiche: Ferrara, Argenta e il Parco del Delta del Po.

Talk, workshop, mostre, lectio magistralis, ma anche tour fluviali: questi gli ingredienti di Vivere A-Metropolitano, che, per valorizzare la provincia, saranno distribuiti tra la nostra città e le parti più rurali, verso il mare. La parola chiave sta nel titolo del festival: A-Metropolitano. Un neologismo che significa fuori dalla città, ma non per forza negativamente: dagli ideatori e ideatrici, indica piuttosto l’orgoglio di essere outsider, la forza e la volontà di essere autonomi e indipendenti. Un festival, insomma, sull’emancipazione della provincia, la realtà italiana che non si dipinge quasi mai, ma senza cui non potremmo veramente dipingere un quadro completo della nostra cultura. In questo caso, il focus è sull’architettura, i paesaggi e le idee su come integrare questi due elementi in provincia, in uno spazio che non ambisce a essere metropoli.

L’iniziativa è organizzata dall’associazione di promozione sociale HPO formata da giovani architetti ferraresi, ed è promossa dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, con il patrocinio e il contributo del Comune di Ferrara – Assessorato alle Politiche Giovanili e con il patrocinio anche della Regione Emilia Romagna. Fra i partner figurano anche il Dipartimento di Architettura dell’Università di Ferrara, l’Impresa Sociale Basso Profilo, l’Ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità – Delta del Po, il Comune di Argenta, ProViaggiArchitettura e PhMuseum, ma anche partner internazionali da Albania, Ungheria e Francia.

Abbiamo fatto due chiacchiere con Oreste Montanaro, presidente di HPO, per saperne di più su com’è nato Vivere A-Metropolitano e sulle iniziative a cui non mancare assolutamente.

Come nasce l’idea di un festival di architettura a Ferrara?
L’idea è nata da quando con il team di HPO abbiamo deciso di rimanere a Ferrara subito dopo la laurea in Architettura, cinque anni fa, per provare a costruire qualcosa qui, per capire i vantaggi del rimanere in provincia, piuttosto che andare in una realtà più consolidata come Milano o Roma. Abbiamo iniziato a sviluppare questo tema da due anni, da quando abbiamo iniziato a fare eventi con bandi comunali e regionali, spaziando su varie discipline. Stavolta si tratta di un festival di architettura, perché il bando ministeriale che abbiamo vinto riguarda questo. Abbiamo provato a declinare il tema chiamando accademici, studiosi dell’urbanistica e del paesaggio e architetti per riflettere sul concetto di a-metropolitano. Crediamo sia un tema di interesse pubblico, ma non è facile da trattare: non vogliamo considerare la provincia come una cosa positiva per forza, ma vogliamo mettere il focus su chi nella provincia si rifugia, ci scappa, ci vive.

Perché avete scelto il tema della provincia a Ferrara?
Ferrara è una città di provincia, secondo noi, anche se è molto adatta per fare festival; inoltre, primo punto per crescere e maturare è capire la situazione in cui ci si trova. Il festival, poi, non si tiene solo a Ferrara, ma è esteso a tutto il territorio. Abbiamo coinvolto il Comune di Argenta, il Parco del Delta del Po, la Sacca di Goro. C’è anche una mostra diffusa esposta su billboard pubblicitari sul territorio, sulle strade.

Cosa non dobbiamo assolutamente perderci del programma del festival?
Il festival è diluito su una ventina di giorni, ma il periodo concentrato sarà da lunedì 31 marzo al 6 aprile. Sicuramente è da vedere la conferenza inaugurale, dove ci saranno i saluti istituzionali e lo Studio Albori, realtà nota per l’attenzione nel coniugare architettura e energia sostenibile, alle 17.00 di lunedì 31 marzo, presso la Sala Estense. La giornata più ricca sarà sabato 5 aprile, che sarà interamente dedicata al dialogo. Si svolgerà interamente al Laboratorio Ferrara, l’ex Teatro Verdi, e vedrà una tavola rotonda di accademici, professionisti ed esperti del settore come il sociologo Giovanni Semi, la direttrice della rivista Vesper e teorica dell’architettura Sara Marini. Si confronteranno sul tema principale del festival e sulla sua sfumatura economica. Inoltre, ci saranno i talk di vari studi di architettura che esporranno un progetto sul tema in un quarto d’ora, seguiti da una discussione aperta a tutti.

Inserzione pubblicitaria

Quali sono gli obiettivi del festival?
L’obiettivo primario è ragionare sul concetto di a-metropolitano, che non è una privazione, ma è volontà di emancipazione, perché non è scontato. Non si sa come definirlo, quindi vorremmo provare a dare dei confini. Il secondo obiettivo è quello di dire che a Ferrara c’è un festival di architettura: si presta benissimo alla dimensione festival, ma c’è anche una facoltà di Architettura famosa e riconosciuta. Il terzo obiettivo è quello di programmare un evento che permetta di internazionalizzare ed esportare il valore dell’architettura italiana (anche su richiesta del Ministero). Per questo abbiamo contatti con tre città europee, a cui dovremo poi portare i risultati del festival.

MORE INFO e PROGRAMMA COMPLETO:
https://h-p-o.eu/va-m

Iscriviti al nostro canale Whatsapp
Lascia un commento Lascia un commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articolo precedente

QB atelier: ecco quanto basta per un perfetto equilibrio in architettura

Articolo successivo

Gabriele Turola e i figli delle Muse Inquietanti, omaggio agli artisti ferraresi del '900

Inserzione pubblicitaria