Da circa quarantatré anni, ogni giovedì alle 21, gli appassionati di fotografia di Ferrara e dintorni, sia amatori che professionisti, hanno un appuntamento fisso: l’incontro settimanale del Fotoclub, che dal lontano 2002 trova spazio nella Sala dell’Ex Refettorio di San Paolo, in via Boccaleone 19 a Ferrara.
Questo incontro è un piacevole momento di ritrovo tra i soci, un’occasione per scambiare qualche chiacchiera in allegria, ma soprattutto è un evento ricorrente in cui dedicarsi ad una passione vera e condivisa: la fotografia. Dinamici e variegati, questi incontri sono un’ottima occasione per confrontarsi analizzando gli scatti dei vari soci, letti sempre con uno sguardo attento e con uno spirito costruttivo, perché è attraverso il confronto che si può crescere e ci si può migliorare, scatto dopo scatto. Lo spirito che contraddistingue il Fotoclub di Ferrara, infatti, è proprio questo: socialità, amicizia, divertimento sono le vere parole chiave degli incontri, perché solo in un contesto sereno e disteso si possono far crescere idee e iniziative.
È proprio questo spirito e la passione comune che porta i soci ad organizzare piacevoli attività anche al di fuori dell’appuntamento fisso del giovedì: con una cadenza che va crescendo di anno in anno e un sempre forte entusiasmo, i soci del Fotoclub organizzano spesso uscite di gruppo per visitare mostre, fotografiche e non solo. L’obiettivo è sempre quello: divertirsi, passare qualche piacevole ora insieme e confrontarsi su opere che diventano poi oggetto di dibattito negli incontri settimanali, o spunto per dare un nuovo slancio allo stile fotografico dei singoli partecipanti.
Così, ha trovato ampio successo l’incontro organizzato dai Soci per visitare la mostra su Tina Modotti tenutasi a Palazzo Roverella (Rovigo) l’anno scorso, o ancora l’evento organizzato nell’aprile del 2023 per visitare la mostra di Erwitt ad Abano Terme. Queste sono solo alcune delle mostre (per citare le più recenti) a cui i soci hanno partecipato come gruppo. Un evento che troverà sicuramente spazio a breve è la visita alla mostra su Henri Cartier Bresson, di nuovo a Palazzo Roverella. Sono momenti importanti, di coesione, che consentono al Fotoclub di rafforzarsi sempre di più.
Non mancano, come non sono mancati in passato, altri eventi importanti che hanno consentito al Fotoclub di guadagnare, momento dopo momento, sempre più linfa: da tempo, infatti, i soci si ritrovano per fare insieme delle uscite fotografiche e godere così insieme di nuovi panorami e mettere in pratica ogni volta tecniche differenti. Ampiamente esplorato il delta del Po in tutte le sue sfaccettature: d’estate, al tramonto, baciato dal sole e ricco di riflessi, d’inverno, alla nebbia, con il suo spirito un po’ malinconico. O ancora, Venezia, nel pieno della primavera o soprattutto in occasione del suo famoso Carnevale. Ogni uscita diventa così occasione per creare una piccola raccolta di foto, da utilizzare all’occorrenza per partecipare a concorsi fotografici.
Il Fotoclub Ferrara, nella sua lunga vita, ha saputo sempre essere un condensato di progetti e di iniziative, che dal 2013 hanno trovato guida nella figura di Maurizio Tieghi, Presidente del Circolo, attualmente al suo quarto mandato. Innegabile il suo impegno ed elevato il suo valore come guida di un circolo, Maurizio mette da anni a disposizione tutto il suo sapore e le sue idee per fare crescere il Fotoclub, senza mai risparmiarsi. Dal suo arrivo in questo ruolo il Circolo ha tratto un enorme vantaggio. Il suo talento sta nel fatto di sapere guardare le cose da una prospettiva differente, più alta, e con uno sguardo più profondo.
La sua idea degli incontri del giovedì al Fotoclub non è solo quella di fare fotografia, bensì di fare cultura – una cultura di arte visiva come quella che dominava nella Ferrara degli anni ’70 e ’80. La sua missione, infatti, è proprio quella di far nascere una cultura fotografica che forse manca e di riuscire a trasmettere l’idea che la fotografia sia un’arte a tutti gli effetti. È proprio in quest’ottica che Maurizio ha deciso di dedicare il suo ruolo da Presidente allo sviluppo di un’attività fotografica ampia intrinsecamente e strettamente legata al territorio, perché questa – afferma Maurizio – è un tipo di fotografia che rimane e che un domani darà uno spaccato vivido e reale di come era un certo territorio in un determinato momento.
In questi anni di attività come Presidente, Maurizio ha del resto speso molte energie nello sviluppo e incremento dei rapporti con il territorio, con i Comuni di Codigoro, Tresigallo e Argenta, ad esempio, o ancora con le biblioteche, proprio per dare uno slancio più ampio all’idea di fare cultura fotografica in senso ampio. È vero, altri circoli sicuramente si concentrano sul “bello” propriamente inteso, e visitano posti e luoghi già belli di per sé, ma se ci si ferma a questo – precisa Maurizio – si perde tanto delle manifestazioni, della cultura e dell’architettura di un luogo. Questo è stato un po’ il fil rouge che ha contraddistinto Maurizio da quando ha iniziato ad approcciarsi alla fotografia all’età di 20 anni: con la sua Zenit russa, sua prima macchina fotografica, economica e rudimentale, si divertiva a passeggiare tra i vari luoghi che visitava nei suoi viaggi e a fotografare tutto ciò che attirava la sua attenzione, praticando così una sorta di fotografia di street ante litteram. Ecco che, una volta avere capito che la sua era una passione profonda e vera, nei primi anni ’80 si iscrive ad un corso di fotografia organizzato dal Circolo Fotografico Aziendale Enel – sezione cultura. Da lì, inizia a partecipare e a vincere vari concorsi, nazionali e internazionali, viene notato per le sue abilità tecniche ed espressive fino a diventare addirittura tutor dei laboratori organizzati dalla FIAF (Federazione Italiana Associazioni Fotografiche) cui il Fotoclub è affiliato da anni. Non stupisce, allora, che dato il suo curriculum fotografico, Maurizio abbia saputo dare un impulso positivo e innovativo al Fotoclub.
Il suo impegno in qualità di Presidente del Fotoclub, inoltre, si riconosce anche nella volontà e capacità di ospitare nomi importanti della fotografia: Milko Marchetti, celebre fotografo pluripremiato, Jessica Morelli, Stefano Bonazzi, il bravissimo Vincenzo Tessarin solo per citare alcuni degli ultimi nomi, con l’obiettivo di diffondere cultura ad ampio spettro e conoscere più da vicino l’arte della fotografia. Non a caso, le serate dedicate ad ospitare grandi nomi sono sempre a porte aperte, così che possa parteciparvi anche chi non è iscritto al circolo.
Quello di fare della fotografia un’arte a tutti gli effetti e di diffondere cultura attraverso di essa è anche l’idea originaria che sta alla base della nascita del Fotoclub, grazie a Roberto Delvecchio, socio fondatore che ha dato vita a questo circolo fotografico, mettendoci un grande impegno e una smisurata passione. Classe 1946, all’età di ventiquattro anni Roberto entra a far parte di Poste Italiane, ed è proprio grazie al confronto con un collega di Montalbano che si appassiona di fotografia e ci si dedica, iniziando a scattare copiosamente in ogni luogo visitato. È proprio da questi primi passi e dalla condivisione della sua esperienza come fotografo amatore con i colleghi che Roberto capisce quanto sia bello condividere questa sua passione anche con altri.
Da qui la strada è stata certamente lunga, ma ecco che il 1 luglio 1981 accade qualcosa di speciale: viene stilato il verbale del Gruppo Fotografico Dopolavoro Poste, atto fondativo del Fotoclub come lo conosciamo oggi. Le prime fotografie realizzate dai soci erano inizialmente foto di rievocazioni storiche, di manifestazioni o eventi, o ancora foto di paesaggio. Si partecipava anche a concorsi di gruppo (anche a livello nazionale), all’inizio con scarsa affluenza – anche per la paura di mettersi in gioco, ma piano piano si è capita l’importanza proprio del confronto come momento di crescita, e da qui l’attività si è intensificata dando vita ad un circolo vitale, attivo e ricco di iniziative. Inizialmente costituito da sette, otto persone, il gruppo raccoglie ben presto varie adesioni e continua nella sua impresa di organizzare sempre più attività.
I primi incontri, un po’ improvvisati rispetto a quelli più strutturati che si sono creati con il tempo, avvengono in un bar di Fausto Beretta, poco lontano dalle Poste Centrali, alla sera. A mano a mano che il tempo passa, questi incontri attirano sempre più persone, e lo scambio di idee e i confronti fotografici diventano sempre più ricchi e più entusiasmanti. Iniziano ad essere organizzate anche le prime mostre, attività che poi il Fotoclub ha sempre portato avanti nel corso degli anni. Varie sono state le mostre (temporanee) nell’Imbarcadero e nella Galleria Coperta del Castello, al Cinema Boldini o ancora nel suggestivo scenario del Chiostro di San Paolo. Oggi le mostre dei soci si possono trovare nell’Antica via Coperta del Castello, dove dall’11 al 19 gennaio trova spazio il progetto fotografico “Ferrara in Circolo”, dedicato ai circoli Arci del territorio ferrarese. O ancora all’interno del centro commerciale Le Mura di Ferrara, spazio dedicato in passato anche al corso base di fotografia organizzato tutti gli anni dal Fotoclub.
Le attività del Fotoclub di Ferrara oggi sono variegate, sono momenti di crescita personale e di confronto. Far parte di questo circolo significa entrare in una realtà dove amicizia, coesione e stima reciproca danno vita ad eventi unici e imperdibili. Significa mettersi in gioco, migliorarsi e soprattutto imparare a guardare la realtà da una prospettiva differente e ampliare i propri orizzonti.
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Il sito web del fotoclub di Ferrara