Non poteva succedere in nessun’altra città, perché tutti quei pannelli degli studi di registrazione o delle sale da concerto hanno una superficie piena di punte che fanno subito pensare a Palazzo dei Diamanti. La stessa, iconica, forma a diamante, la stessa punta che esce verso chi guarda.
E allora è naturale che il nuovo vanto dell’Università di Ferrara, nella sua sede nel Dipartimento di Ingegneria, subito sopra a quel fiore all’occhiello che è la camera anecoica non possa che chiamarsi così: la Camera dei Diamanti, inaugurata al pubblico il 29 novembre scorso.
Realizzata grazie alla collaborazione tra il Dipartimento di Ingegneria dell’Università di Ferrara e il Reparto di Audiologia dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria “S. Anna”, nell’ambito dei fondi di Ateneo per la ricerca dipartimentale, la Camera dei Diamanti è ubicata all’interno del Laboratorio di Acustica presso il Laboratorio IN4HUB del Tecnopolo di Ferrara. La sua realizzazione è stata resa possibile grazie alla sinergia tra il Gruppo di Acustica e l’Ufficio Servizi E-learning e Multimediali dell’Ateneo che hanno messo a disposizione le loro competenze per la realizzazione di questa struttura innovativa.
Una stanza di qualche metro quadrato, piena di pannelli bianchi che isolano dai suoni esterni e rendono possibile uno suono spaziale a 360 gradi utilizzando la realtà virtuale.
Come spiega la pagina dell’Università: nella Camera dei Diamanti, il visore XR viene utilizzato esclusivamente per la componente video, mentre la parte audio è gestita da un sofisticato sistema composto da quaranta casse acustiche, disposte intorno alla posizione di ascolto a una distanza di circa 150 cm. Questo complesso sistema di diffusione sonora è supportato da un motore audio avanzato, in grado di implementare algoritmi di spazializzazione del suono estremamente sofisticati, in dialogo costante con la componente video.
E sono questi due elementi, audio e video, uniti in un sistema all’avanguardia, a creare nuove possibilità, sia in termini di ricerca che di impatto sulla vita quotidiana.
Andrea Bertelli ci ha raccontato, in breve, l’ideazione delle tre demo che ci è stato possibile provare in occasione dell’inaugurazione, realizzate da lui stesso insieme a Giulia Tampone.
Tre le esperienze proposte per la prima apertura al pubblico: una, grazie alla collaborazione con l’Università di York, con un video a 360% che lavora sull’audio spaziale, quella tecnologia offerta ad esempio anche da Apple a livello musicale, dove si cerca di simulare lo spazio fisico degli strumenti mentre suonano.
La seconda, girata all’interno del bar dell’Università stessa, dove è possibile giocare a riconoscere la parola giusta all’interno di un contesto di ambiente affollato, andando quindi a localizzare la fonte sonora desiderata scegliendola con dei controller.
La terza, quella che abbiamo provato e chiaramente più divertente, riprendeva un’immagine 3D di Yoda, amatissimo personaggio di Guerre Stellari, moltiplicato sullo schermo. Posizionato il visore in testa e con un piccolo pad in mano, l’obiettivo era quello di colpire lo Yoda giusto in base alla posizione da cui si avvertiva provenire il suono: una dimostrazione decisamente efficace!
“La Camera dei Diamanti rappresenta per le nostre attività un passo avanti molto importante, poiché ci permette di ricreare ambienti estremamente realistici e funzionali sia per l’audio che per il video – ha spiegato il Professor Nicola Prodi, responsabile del progetto. – Questa opportunità è di grande rilievo per diversi ambiti, dalla ricerca applicata ai servizi per le imprese”.
A cosa potrà servire infatti questa camera?
L’università immagina diversi scenari: dall’indossabilità delle protesi acustiche, consentendo agli audiologi di testare le protesi in scenari sonori complessi e dinamici, all’industria, per ottimizzare il suono dei prodotti, fino ai beni culturali che possono beneficiare di questa infrastruttura, permettendo la creazione di esperienze immersive in luoghi storici o naturali ricostruiti virtualmente, dove il suono gioca un ruolo fondamentale per ricreare l’atmosfera originale. Sono solo alcuni dei molti campi di studio e applicazione concessi da questa nuova camera, aprendo a infinite potenziali applicazioni.
Il tutto senza dimenticare lo studio vero e proprio: poiché consente di simulare ambienti complessi con un livello di dettaglio sonoro unico, sarà ideale per preparare operatori in settori altamente specifici.
Al di là di noi, che ci siamo divertiti a colpire il maestro Yoda, c’è speranza che nella vita di tutti i giorni possa prima o poi nascere qualche innovazione, direttamente nata all’interno di questa nuovissima camera dei diamanti.
Link del Tecnopolo della sede di Ingegneria dell’Università di Ferrara