Con grande entusiasmo, Palazzo dei Diamanti ha inaugurato la mostra Il Cinquecento a Ferrara. Mazzolino, Ortolano, Garofalo, Dosso, un evento che si propone di condurre il visitatore in un viaggio immersivo attraverso uno dei periodi più vibranti e innovativi della storia artistica locale. Questa rassegna costituisce la seconda tappa di un’indagine più ampia sul patrimonio culturale della città, intitolata Rinascimento a Ferrara 1471-1598: da Borso ad Alfonso II d’Este, abbracciando quindi un arco temporale che comprende l’intero periodo durante il quale Ferrara godette dell’autonomia ducale, fino alla sua annessione allo Stato Pontificio.
La mostra offre uno sguardo approfondito sulle dinamiche artistiche del primo Cinquecento, partendo dal passaggio di potere dal duca Ercole I d’Este al figlio Alfonso I nel 1505, per arrivare alla morte di quest’ultimo nel 1534. Alfonso, un mecenate di raffinata sensibilità e grandi ambizioni, ha giocato un ruolo cruciale nel rinnovamento degli spazi pubblici e privati della corte estense. La mostra si configura non solo come un’esposizione, ma come un vero e proprio racconto che affronta la complessità di un’epoca già ampiamente documentata, cercando di proporre una narrazione originale che evidenzi sfumature meno esplorate.
Ecco cinque motivi per cui vale la pena non perdersi questa straordinaria rassegna: prendete carta e penna!
Un’incredibile selezione di capolavori
Le opere in mostra, provenienti da prestigiosi musei italiani e internazionali come quelli di Cracovia, Cambridge, Amsterdam, Dresda, Parigi, rappresentano una selezione di straordinaria ricchezza. Questa curata raccolta non solo arricchisce il racconto visivo del periodo, ma colloca Ferrara e il Palazzo dei Diamanti in una posizione di spicco nel panorama artistico internazionale, evidenziando il suo ruolo fondamentale nella storia dell’arte con maestri come Mazzolino, Ortolano, Garofalo e Dosso, rappresentanti di un’epoca che ha visto fiorire una produzione artistica di altissimo livello, insieme ad un ampio ventaglio di altri pittori.
Un viaggio nel tempo nella fucina artistica ferrarese
La mostra illustra come la fine della generazione di Cosmè Tura, Francesco del Cossa ed Ercole de’ Roberti abbia imposto a Ferrara la sfida di un rinnovamento artistico. La scelta di ingaggiare Boccaccio Boccaccino nel 1496 rappresenta un momento di transizione verso un linguaggio più moderno e fluido portando all’affermazione, all’inizio del nuovo secolo, di una nuova scuola artistica aperta agli scambi culturali. Protagonisti sono pittori come Ludovico Mazzolino, il cui estro bizzarro si distacca dai canoni classici; Giovanni Battista Benvenuti, detto Ortolano, caratterizzato da un naturalismo sincero; Benvenuto Tisi, noto come Garofalo, il principale interprete della maniera di Raffaello e Giovanni Luteri, detto Dosso, che mescola influenze di Giorgione, Tiziano e Michelangelo in uno stile originale e ironico. Sebbene Garofalo e Dosso siano già familiari al pubblico, questa esposizione fornisce finalmente la visibilità necessaria a Mazzolino e Ortolano, arricchendo dunque il panorama della pittura ferrarese dei primi decenni del XVI secolo.
Un allestimento curato e coinvolgente
Il percorso espositivo è concepito per guidare il visitatore ad una scoperta approfondita non solo dei quattro protagonisti, ma anche delle influenze dei pittori contemporanei, tra cui Domenico Panetti, Boccaccio Boccaccino, Lazzaro Grimaldi, Niccolò Pisano e il Maestro dei Dodici Apostoli. Con circa 120 opere esposte, l’allestimento offre una visione d’insieme su una stagione pittorica particolarmente vivace, in cui ciascun maestro si impone con una propria poetica, unica. Le opere sono presentate in un percorso narrativo che orienta il pubblico attraverso le evoluzioni stilistiche e le influenze reciproche tra i vari artisti. I colori vivaci, i dettagli raffinati e la disposizione armoniosa delle opere offrono un’esperienza visiva affascinante.
Un programma ricco di eventi e attività interattive
La mostra è accompagnata da un ampio calendario di eventi, tra cui conferenze e visite guidate, pensati per stimolare un dialogo critico e un’interazione attiva con le opere. Storici dell’arte e curatori guideranno il pubblico in approfondimenti tematici, esplorando le tecniche artistiche e le innovazioni introdotte dai maestri ferraresi, rendendo la visita un’occasione di crescita e scoperta. Anche l’offerta didattica rivolta ai ragazzi e alle famiglie è ricca e coinvolgente, volta a stimolare la curiosità e a favorire un apprendimento dinamico con dei laboratori tematici.
Dulcis in fundo, il nostro diamante
“Medium coeli” del Duca Ercole I, durante il periodo rinascimentale Palazzo dei Diamanti fu scenario di eventi culturali e vita di corte, fungendo da palcoscenico per un’intensa attività intellettuale e artistica. Esplorando le sue sale storiche, i visitatori vivranno un’esperienza completa che fonde arte, storia e cultura, e chissà, magari qualcuno per un attimo si ritroverà catapultato in uno dei saloni in compagnia di dame e cavalieri. Per i più audaci, il percorso espositivo avrà una naturale continuazione nelle sale della Pinacoteca Nazionale, al piano nobile di Palazzo dei Diamanti.
Noi ci fermiamo qui, non vogliamo anticiparvi altro. E se vi abbiamo incuriositi, l’indirizzo è Corso Ercole I d’Este 21.
Controindicazioni: esperienza non adatta ai deboli d’immaginazione. Provare per credere!
Il Cinquecento a Ferrara
Mazzolino, Ortolano, Garofalo, Dosso
Ferrara, Palazzo dei Diamanti
12 ottobre 2024 – 16 febbraio 2025
Info: https://www.palazzodiamanti.it/mostre/il-cinquecento-a-ferrara/