C’è sicuramente competizione nell’estate ferrarese, tanto che da tre anni ormai teniamo una guida a tutti quelli che sono i concerti dal vivo (leggila qui) e si discute molto in città di eventi, luoghi, successi e delusioni, il tutto con l’asticella sempre rivolta verso l’alto.
D’altra parte, è la città che ha ospitato Bob Dylan e Radiohead prima e Bruce Springsteen poi, lo scorso anno. Ma è anche vero che esistono eventi che non conquistano magari le prime pagine dei giornali ma smuovono oltre ventimila persone ad ogni edizione, oltre mille a sera, per fare una media.
È il caso di Lady Burger Fest, quest’anno arrivato alla sua decima edizione, emanazione estiva all’aperto dello storico pub Lady Hawke. Facendo qualche passo indietro, prima di arrivare all’edizione 2024, abbiamo parlato con Elisa Pinca, proprietaria insieme al compagno di vita Alessandro Bacilieri, per farci raccontare la storia di un locale amatissimo dai ferraresi.
Partiamo dall’inizio: voi siete gli attuali proprietari del pub, che esisteva però già da qualche anno.
Il Lady Hawke nasce nel 1992, mentre io arrivo come cameriera nel 1999. Avevo diciotto anni e dopo due anni da dipendente sono diventata titolare. La proprietaria rimase incinta, mi fece la proposta e con un po’ d’incoscienza ci buttammo, io e il mio compagno. Curiosamente la nostra sera di inaugurazione fu l’11 settembre 2001: una data strana per tutti ovviamente ma la prima sera non fu diversa dalle altre, non avevamo nemmeno capito benissimo cosa fosse successo, come molti del resto. Il primo periodo invece è stato duro, per diversi anni: come locale in quel momento lavoravamo in funzione della discoteca La Rocca, che ha però chiuso dopo poco tempo. Per almeno dieci anni come locale abbiamo davvero faticato: la nostra forza era che eravamo molto giovani, non potevamo e non pensavamo di andare in vacanza, abbiamo stretto i denti. Quando a metà degli anni Duemila è iniziato il cantiere dell’ospedale di Cona qui vicino abbiamo pensato di attendere fiduciosi, che ci fosse una prospettiva.
Quando hanno iniziato ad ingranare davvero le cose?
La vera svolta è stata quella di dedicarsi alla qualità, senza pensare al prezzo: ci siamo detti puntiamo tutto su quello. Il mio compagno è pizzaiolo, ha fatto un corso di panificazione, il pane stesso dell’hamburger è una ricetta nostra e ci viene prodotto in un laboratorio con la nostra ricetta, in aggiunta a tutti quelli che sono gli ingredienti, di alta qualità. Quando abbiamo fatto quella scelta c’è stata una vera svolta a livello di pubblico. Come è normale, abbiamo fatto ogni sbaglio possibile, per poca esperienza e giovane età ma quando abbiamo resistito e scelto la nostra strada, abbiamo visto una risposta immediata.
Da un pub che iniziava ad ingranare ad un grande evento all’estivo che propone cibo, bere e spettacoli dal vivo: come è nato poi il Lady Burger Fest?
Mi capitava spesso di andare in locali, come lo Scaramouche di Gradizza, dove c’era spesso musica dal vivo. Siamo persone che quando possono frequentano i concerti, d’inverno andavamo spesso a Canazei dove c’era questo pub piccolissimo che faceva musica dal vivo. Mi dicevo: se lo fanno loro, perché non posso farlo io? Vedevo queste altre feste estive e ne ero estasiata per cui ci siamo detti: facciamo una prova nel nostro pub, con un piccolo progetto che si chiamava “Lady Hawke Music Fest”. L’idea era di farlo il martedì sera, una sera per noi ovviamente più scarica come persone. Siamo andati in una agenzia di musica dove lavorava anche il mio migliore amico, Francesco Marotta.
E avete esordito con una band di tutto rispetto.
La prima sera abbiamo chiamato uno storico gruppo della zona, i Giullari. Ho visto letteralmente il Lady Hawke esplodere: la gente ballava sui tavoli, io ero emozionatissima: per me è stata la cosa più bella del mondo. E abbiamo capito che funzionava. Purtroppo ci sono state un pò di lamentele dai vicini che si sono fatte via via più pesanti quindi abbiamo deciso di non farla più dentro al pub. Parlando con Alessandro e Francesco ci è venuto in mente lo spazio del cortile della scuola primaria Bruno Ciari, proprio di fronte al nostro locale. E così siamo partiti.
Così nasce la prima edizione del Lady Burger, giusto?
Esattamente: siamo andati in Comune, abbiamo fatto tutte le richieste, ricordo che siamo andati in questa sala nemmeno trentenni e ci chiesero il titolo dell’evento. Non ci avevamo nemmeno pensato, ci siamo guardati e abbiamo detto “lo chiamiamo Lady Burger Fest“.
Il primo anno avevamo paura di ogni cosa: ci siamo trovati ad allestire una piccola cittadina in un piazzale, per la prima volta: pensavamo come stima, di fare 200 hamburger a sera. Alla fine della prima ne abbiamo preparati più di 600 e c’era la coda. Parlo di un’epoca in cui la pubblicità o i social non erano come oggi, potevi sperare nel piccolo trafiletto sul giornale e poco più. La cosa che ho capito negli anni è che queste cose le puoi fare se sei in un luogo da tanti anni e se hai un bel pacchetto di clienti, persone che ti seguono. Se poi si aggiungono tanti da fuori, ancora meglio.
Quando e come siete arrivati alla formula attuale?
Dopo tre anni in quel contesto è arrivata la comunicazione dal Comune: non avremmo più potuto fare l’evento in quel posto perché era necessario rifare il cortile della scuola e la nuova pavimentazione non sarebbe più stata adeguata per manifestazioni di questo tipo. Ci proposero altre zone ma non volevamo allontanarci dal nostro pub: ormai il Lady Hawke è la nostra casa. Ci siamo detti: andiamo a vedere il Villa Regina, l’hotel quattro stelle qui a pochi passi, che all’epoca era ancora aperto. In tutta onestà la prima impressione non fu buona. Era molto vecchio: mentre attendevamo una coppia di futuri sposi è uscita dalla struttura e lì ho iniziato a vedere e disegnare nella mente quello che sarebbe stato il nuovo Lady Burger Fest. La prima volta in quel posto è stato l’anno della svolta: la gente era entusiasta, c’erano le code su via Comacchio, a livello di numeri è cambiato tutto ed ha funzionato da subito.
Oggi la media delle persone nelle varie serate è di mille a sera: quindi oltre ventimila persone a edizione.
Un nuovo inizio e poi, nel 2020, il Covid. Come avete retto?
Abbiamo pensato di non sospendere il festival. Per due edizioni quindi utilizzavamo solo la parte sull’erba e non ci sono stati concerti dal vivo. Nel 2021 ci sono stati gli Europei che poi l’Italia ha vinto: abbiamo chiamato quelle due edizioni Lady Summer, che in effetti ha generato un pò di confusione su come si chiama la manifestazione. Come Lady Hawke in quegli anni abbiamo fatto tutto il possibile: dall’asporto al domicilio. In fondo per noi non è stato un dramma… abbiamo vissuto i primi dieci anni al limite della sostenibilità, quella situazione tragica non ci ha messo in crisi, per noi è normale essere in difficoltà. Quello che c’è da fare si fa.
E domani 26 giugno inizia la decima edizione del Lady Burger Fest. Cosa è diventato oggi questo evento e che novità avete immaginato?
Oggi lo staff è di circa 35 persone, una bella famiglia che si rinnova ogni anno senza difficoltà al contrario delle problematiche che abbiamo a trovare il personale durante l’anno. E il programma di quest’anno è un po’ più ambizioso del solito perché è il decennale. Vogliamo mantenere tutte queste cose gratuite, sappiamo che non ci si fa troppo caso perché per tradizione non abbiamo mai avuto un ingresso a pagamento ma in realtà spettacoli come quello di Paolo Cevoli, Lo Zoo di 105 o Joe Bastianich potrebbero essere tranquillamente a pagamento. Lasciarli gratuiti è per noi un ringraziamento verso tutte le persone che sono state con noi in questi anni.
Abbiamo sempre cercato di dividere le zone in modo che siano adeguate a tutti: c’è una zona separata per famiglie con i bambini, se uno vuole fare solo aperitivo c’è la possibilità e la novità di quest’anno è che c’è un punto ristoro in più che si chiamerà Grill House, un sostegno al classico menu dell’hamburger. Ci sono persone che vengono molto spesso e che in effetti si stufavano del menu classico e questo punto ristoro proporrà un piatto diverso, tendenzialmente alla griglia, dal burrito alla classica grigliata, alla porchetta… ogni sera qualcosa di diverso che si scoprirà il giorno stesso.
Chiediamo alla fine della nostra intervista a Elisa se c’è un sogno nel cassetto per il futuro e ci spiega che da anni immagina anche una versione dell’OktoberFest, ma al momento rimane solo un’idea. Forse servono troppe energie e bisogna lasciare spazio al riposo dei dipendenti dopo la fine del Lady Burger Fest. Eppure secondo noi, prima o poi accadrà. Nel frattempo, lontano dalle discussioni sugli eventi e gli spazi in città, qui a due passi in periferia uno dei grandi eventi estivi sta per iniziare.
MORE INFO:
Lady Burger Fest è in via Comacchio 402, presso Parco Hotel Villa Regina
https://ladyburgerfest.it
https://www.facebook.com/ladyburgerfest2022/