Venerdì 5 aprile alla Sala Estense si è tenuto uno degli appuntamenti più importanti de I venerdì dell’Universo, l’ormai storico ciclo di incontri organizzato dal Dipartimento di Fisica e Scienze della Terra dell’Università di Ferrara arrivato ai 25 anni di età. La serata raccontava 35 anni della Sezione di Ferrara dell’INFN, l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, celebrati con l’incontro Chi Ri-Cerca trova: 35 anni di fisica all’INFN di Ferrara. La serata ha raccontato la storia della Sezione ferrarese a partire dalla sua nascita, con particolari focus sulle attività che più hanno caratterizzato il percorso della Sezione, fino ad arrivare alle sfide future.
A margine dell’evento abbiamo incontrato i protagonisti di questa lunga avventura che ha portato negli anni la piccola città di Ferrara al centro dell’attività di ricerca nazionale. “Ferrara si distingue per essere una delle Sezioni più giovani e, nonostante i suoi 35 anni, è ancora molto dinamica e ha dato contributi fondamentali alla ricerca internazionale. Per esempio, attraverso le collaborazioni con paesi come America e Cina, Ferrara è sicuramente votata all’internazionalizzazione e ai focus sulle ricerche di punta – ci spiega il Presidente dell’INFN, Prof. Antonio Zoccoli – dobbiamo ricordare che questa realtà si ripercuote inevitabilmente sul tessuto produttivo di tutta la Città e della Provincia.”
Prima di raccontare cosa c’è in serbo per il futuro, Zoccoli ci riporta alla genesi della Sezione: “ci tengo a ricordare che l’importante contributo della Sezione di Ferrara, così come lo conosciamo oggi, non sarebbe stato possibile senza il Prof. Pietro Dalpiaz che, col suo spirito pionieristico, è stato il padre fondatore dell’INFN di Ferrara, insieme a tanti altri colleghi e che, ad oggi, continuano a mantenere viva la Sezione anche attraverso il contributo fondamentale di tutti, dai tecnologi, agli ingegneri, ai tecnici fino agli amministrativi.”
Il futuro della ricerca riserva anche ai fisici dell’Università di Ferrara progetti ambiziosi come la realizzazione del super acceleratore al CERN di Ginevra e l’Einstein Telescope, l’infrastruttura che permette di studiare le onde gravitazionali e che potrebbe essere ospitata proprio in Sardegna. “Non dobbiamo dimenticarci che l’Europa detiene la leadership mondiale in questo campo – spiega Zoccoli – e l’Italia è senza dubbio il partner più attendibile e dinamico. Con questa prospettiva il rapporto con l’Università per noi diventa strategico e fondamentale, dobbiamo stare vicino ai giovani. Infatti a Ferrara l’INFN viene ospitato dal Dipartimento di Fisica e Scienze della Terra e questo ci permette di coinvolgere direttamente gli studenti. In particolare la nuova generazione di ricerca ferrarese è motivata e competente. Grazie alla preparazione che ricevono ottengono riconoscimenti e detengono ruoli di leadership.”
La nostra conversazione continua con il Prof. Roberto Calabrese, Direttore dell’INFN di Ferrara, testimone diretto dello sviluppo della Sezione in questi 35 anni: “La realtà ferrarese si è affermata fin da subito a livello internazionale con la sua partecipazione negli anni ’80 agli esperimenti al CERN e al Fermilab, vicino Chicago. Sono professore universitario, sono associato ad INFN di Ferrara fin dalla sua nascita e sono particolarmente legato ai primi tempi. Ero giovane, con la passione e l’entusiasmo che contraddistinguono quella età. Sotto l’aspetto sociologico, invece, abbiamo avuto l’occasione di osservare e integrarci nel sistema tipicamente meritocratico americano, dove anche lo studente più talentuoso viene rispettato e considerato tanto come un ricercatore di lunga esperienza e, in questo modo siamo usciti dal circolo della provincia ferrarese per piombare in una di respiro internazionale, è stato un grande passo in avanti. Quando abbiamo partecipato, negli anni 2000, all’esperimento BaBar a Stanford, il capogruppo di Princeton, successivamente presidente del Consiglio della ricerca dell’Università di Princeton, si congratulò con me per la competenza del nostro gruppo e per la qualità dei servizi elettronico e meccanico.”
Che futuro per il gruppo di Ferrara? “Nel futuro dell’INFN ferrarese, che ormai è una realtà conosciuta e stimata anche all’estero, vedo molti giovani ricercatori – racconta Calabrese – poiché l’interesse nelle nuove generazioni per le discipline scientifiche è in continua crescita, con un gender gap che è in forte riduzione. Ad oggi l’istituto vede a Ferrara 42 dipendenti e 112 associati che lavorano in forte sinergia con l’Università di Ferrara: gli studenti qui hanno l’opportunità di vivere in un solo momento due realtà completamente integrate senza quasi rendersene conto, dando il via alla loro carriera accademica. Per esempio, fra pochi mesi partirà un concorso nazionale per giovani ricercatori INFN al quale parteciperanno, speriamo con successo, tanti giovani ferraresi.”
Il racconto di questi 35 anni lo vogliamo concludere con il Prof. Vincenzo Guidi, Direttore del Dipartimento di Fisica e Scienze della Terra e il Prof. Paolo Natoli Direttore in pectore che prenderà le redini del Dipartimento a partire dal prossimo ottobre: “INFN e il Dipartimento sono due realtà molto ben integrate sia in termini di ricerca, sia in termini di didattica. Molti dei ricercatori INFN insegnano e danno tesi e questa è un’assoluta ricchezza sia per gli studenti, sia per il Dipartimento che può godere di una didattica di altissima qualità e permette a Ferrara di avere un’offerta virtuosa: molti di noi sono associati INFN e nei nostri gruppi ricercatori dell’INFN collaborano con quelli del Dipartimento – affermano Guidi e Natoli – INFN ha un mandato per studiare la fisica fondamentale sia dal punto di vista teorico, che sperimentale e ha una linea di ricerca in fisica applicata che è molto presente anche nel nostro Dipartimento. Ferrara ha un forte tradizione in fisica sperimentale e si inserisce perfettamente nell’onda degli anni 80, un decennio fondamentale nel campo di ricerca degli acceleratori di particelle, un campo che ha nobilitato la fisica. Per il futuro vogliamo rafforzare ancora di più l’interazione fra le due realtà in modo da consolidare l’affermazione internazionale di Ferrara nel campo della ricerca, guardando con attenzione ai nuovi canali osservativi della fisica fondamentale, la radiazione elettromagnetica e gravitazionale che ci giunge dall’Universo lontano e primordiale”.
Il viaggio della Sezione INFN di Ferrara non è ancora finito, con la bussola puntata verso il futuro e contribuirà a mantenere Ferrara al centro della ricerca, rendendola un’eccellenza internazionale.
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I Venerdì dell’Universo
Prossimo e ultimo appuntamento:Pietro Rosati – Alla scoperta delle prime stelle dell’universo con il telescopio spaziale James Webb
Sala Estense – 12 aprile 2024, ore 21:00
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