Ferrara è da molti anni una città perfetta per ospitare “piccoli festival”: nel tempo abbiamo visto avvicendarsi eventi molto strutturati e consolidati ad altri più specifici e di nicchia, quasi sperimentali. Alcuni di questi hanno trovato terreno fertile per crescere fino a diventare appuntamenti ormai molto attesi e fa piacere dunque salutare un nuovo evento alle porte, non poco ambizioso e che già è sicuro di una seconda edizione il prossimo anno. Si chiama European Projects Festival, ha un calendario di eventi fittissimo e nasce da una idea di Alexandra Storari che si occupa da ormai vent’anni di progettazione europea.
La progettazione europea fa riferimento a tutte quelle pratiche di creazione e formulazione destinate alla produzione di progetti europei, per cui si lavora tramite bandi e finanziamenti che provengono dall’Unione Europea. Alexandra si è inserita sin dalla fine degli anni Novanta e poi con decisione all’inizio del nuovo millennio in questo filone e un annetto fa le è venuta voglia di riunire in città tutte le energie europee che lavorano in questo settore per organizzare conferenze, laboratori, spettacoli e altro ancora.
“Io mi occupo di progettazione europea da tantissimi anni: fino a qualche anno fa c’erano molti momenti di incontro, poi la pandemia e altri motivi hanno fatto diminuire queste occasioni. Volevo riunire tutte le persone che si occupano di progettazione europea e volevo farlo a Ferrara, una città che si presta a livello urbanistico e che è perfetta in questo senso, anche per i tanti luoghi che andremo a utilizzare, dall’ex Teatro Verdi al Chiostro di San Paolo alle librerie e al Teatro Nuovo.” ci ha spiegato durante il nostro incontro che voleva scoprire qualcosa di più sulla nascita di questo evento.
“Io ho una società a Milano e un ufficio a Bruxelles, molto spesso andiamo all’estero, per una volta volevo portare l’Europa a Ferrara: ci saranno colleghi dall’Olanda, dalla Svezia, dalla Grecia, dalla Romania”.
Qual è il tema portante di questa prima edizione?
La mia idea nasce dalla domanda: che cos’è l’Europa per i cittadini? Vorrei che da questo festival uscisse il racconto di cos’è veramente l’Unione Europea, attraverso interventi, seminari, dialoghi, presentazioni di libri. Una tre giorni fitta di appuntamenti a cui si aggiungono, con la collaborazione di Eugenio Squarcia le proiezioni del Ferrara Film Corto Festival e tre spettacoli, dalla performance di ballo di Coppelia Project, alla Filarmonica di Milano fino alla presenza di un gruppo di clown, di origine russa, che lavorano nelle corsie degli ospedali e verranno assieme ai colleghi ucraini per una bellissima manifestazione di fratellanza.
Da questo fitto calendario di incontri vorremmo far partire nuove progettualità, con una serie di collaborazioni con il mondo della scuola, per poi arrivare ai sistemi territoriali, specialmente in una intera giornata con il patrocinio dell’Emilia Romagna, dedicata a tutti quei progetti europei che portano fondi e investimenti sul territorio. Investimenti che non riguardano solo il PNRR, ma tutte le agende europee sempre attive che si susseguono.
E’ un programma bello grande, per essere una prima edizione.
Sì, me l’hanno detto ed è vero che, di carattere, sono abbastanza megalomane: io non ho mai fatto un festival, siamo in poche persone, abbiamo costituito questa associazione, Officine Europa e per quanto mi avessero avvisato di non esagerare ci è saltato fuori questo programma molto corposo.
Il programma è stato immaginato da me, pensando alla lunga rete di conoscenze di questi anni di progettazione europea ma ognuno ha portato dentro qualcosa, ad esempio mia sorella era in contatto con il manager di Lodo Guenzi e questo ci ha consentito di coinvolgerlo o, ancora, Susanna Tartari ci ha permesso di avere come partner la Treccani.
Come possiamo descrivere questa prima edizione? Se dovessimo raccontarlo, per chi parteciperà, che cosa si troverà davanti durante la programmazione del festival?
Sarà come vivere tante esperienze europee senza andare in Europa, un pò come il festival di Internazionale a Ferrara: European Projects Festival è una occasione di scoprire il mondo, in questo caso l’Europa, senza girare realmente. Esistono una moltitudine di progetti che avvengono sul territorio grazie al bilancio europeo, che è tra l’altro ormai l’unico bilancio al mondo di investimenti a fondo perduto in questo senso, quindi vorremmo raccontarli.
Non esiste un festival di questo tipo in Italia e l’idea è di lavorare su un festival glocal: pensato sia per il territorio della città e parallelamente per portare partner europei a Ferrara. E’ un festival che è anche una offerta culturale per la città. Verranno una ventina di partner dall’Europa: dall’Olanda per raccontare l’educazione degli adulti, ma ancora esperienze di Erasmus e mobilità dalla Grecia o un laboratorio su parole di libertà e parole di odio da parte della Federacion Andalucia Acoge. La mia idea è una tre giorni in cui queste persone vengono, si presentano per ciò che fanno, si conoscono tra di loro, fanno rete e conoscono realtà italiane che a loro volte possono capire cosa si sta facendo a livello europeo su Erasmus e Europa Creativa, in particolare nella seconda giornata.
A livello personale, come nasce l’idea di lavorare come progettista europea?
Ho fatto un master in progettazione europea a Venezia a inizio degli anni Duemila, da lì mi sono licenziata dal mio lavoro a tempo indeterminato e ho aperto la mia partita iva, iniziando questo percorso. Posso dire che solo nel 2022 ho fatto ventidue viaggi in Europa, la conosco molto bene, ne sono a volte molto critica e allo stesso tempo la amo per tutte le possibilità di apertura e conoscenza che ti dà come ampliamento degli orizzonti… qualcosa che non puoi avere se rimani solo a Ferrara. E questa esperienza la vorrei raccontare con questo folle progetto del festival.
Come funzionerà il Festival?
Esistono quattro sezioni: Forum, Fair, Fest e Food. Tutte le presentazioni dei libri sono gratuite, per il festival esistono dei pass giornalieri (o dell’intero festival) e con il biglietto puoi assistere a tutti gli incontri e partecipare alle proiezioni dei corti.
Poi ci sono dei singoli laboratori, specifici per i progettisti, in questo caso in inglese che sono un percorso a parte per i professionisti.
Una ultima iniziativa che vorresti segnalare dal programma?
Sono particolarmente felice dell’apertura, in cui ci saranno i videomessaggi di tanti giovani parlamentari europei su temi come l’inclusione, l’intelligenza artificiale e i temi della sostenibilità ambientale.
Questa sarà la prima edizione del festival e l’idea è di farlo ogni anno: noi abbiamo appena presentato questa edizione, che sarà la più complicata ma sappiamo già che a maggio 2025 ci sarà la seconda edizione con la Svezia come paese ospite, con una collaborazione attiva con quel paese.
MORE INFO
Sito Ufficiale
Il programma del festival
1 commento