SessFem Ferrara: un laboratorio di sessualità femminile che mi ha cambiato la vita

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Frequentare Sessfem mi ha cambiato la vita.

Giuro, non lo dico per creare sensazionalismo, davvero nella mia vita c’è stato un prima e un dopo Sessfem. Ne parlo ancora in continuazione, lo consiglio a tutti e i miei amici non ne possono quasi più.

L’anno scorso mi ero appena trasferita a Ferrara e in Sessfem ho cercato e trovato un’occasione di incontro e di amicizia, ma ancora non sapevo che avrei trovato molto di più. Ma andiamo con ordine. Cos’è Sessfem? Sulle pagine di FILO Magazine ne abbiamo già parlato nel 2022: è un laboratorio transfemminista gratuito, giunto quest’anno alla 3°edizione, che per circa 6 mesi accompagna i partecipanti lungo un percorso che affronta temi legati alla sessualità femminile, intesa in senso ampio. Quest’anno si terrà presso il Centro Documentazione Donna di Ferrara e le persone che faciliteranno sono Simon, Giorgia, Anna Giulia, Letizia e Margherita. Sapranno tenere le redini dei gruppi, che quest’anno si sdoppiano: quello del lunedì, in partenza il 15 gennaio e composto di sole donne, e quello del giovedì, in partenza il 18 gennaio, che è un gruppo misto. Il programma verrà arricchito da incontri con esperti esterni in vari temi, per arricchire il già fitto programma formativo.

Il programma degli incontri è infatti definito in una serie di tematiche prestabilite che si snodano di settimana in settimana: sesso e genere, salute, contraccezione e mestruazioni, immagine del corpo e rappresentazione, scelte riproduttive, violenza, potere e privilegi, relazioni… e tanti altri temi sempre più attuali in questo mondo così difficile in cui viviamo.

Gli incontri che ricordo con maggiore trasporto emotivo sono quelli dedicati alla violenza di genere, alla comunicazione, all’autopiacere e agli orientamenti sessuali. A prescindere dal tema, ricordo che attendevo l’appuntamento settimanale come si attende l’incontro con quegli amici con cui sai che potrai essere te stessa, perché non ti giudicheranno. Ecco, questa è la cosa fondamentale: si tratta di un laboratorio formativo ma non è un corso, perché uno dei principi di base è l’orizzontalità: ogni membro del gruppo è allo stesso livello degli altri e non c’è gerarchia.

Ciò che lo rende un laboratorio, inoltre, sono i principi di condivisione e partecipazione. Mi considero una persona riservata ma quando si vive un’esperienza così totalizzante è inevitabile mettersi in gioco, svelare lati di sé, condividere pensieri e dubbi, sensazioni ed esperienze vissute, belle e brutte. Ciò che mi ha cambiato è il senso di empowerment che mi sono accorta di aver acquisito alla fine del percorso. Ho scoperto di avere opinioni valide che gli altri ascoltavano con piacere, ho scoperto che c’era chi era d’accordo e chi era molto in disaccordo e ho imparato ad accettarlo; ho scoperto di poter argomentare, di credere fermamente in molte più cose di quelle che pensavo, altre opinioni invece sono cambiate, perché ho riconosciuto di aver torto. Ho scoperto che in gruppo lavoro molto bene ma che il conflitto è possibile, ho imparato che anche le esperienze più dolorose quando vengono condivise sono sopportabili, ho notato con piacere che tutti condividiamo gli stessi timori, la stessa confusione e ciò mi ha dato sollievo e un grande senso di unione umana. Ricordo che da subito si è creato quello che è l’obiettivo di Sessfem, il safe space. Sessfem è infatti uno spazio sicuro in cui non esiste giudizio ed era proprio quello di cui avevo bisogno.

Sono sempre presenti dei facilitatori che sono partecipanti a tutti gli effetti alla pari degli altri, il loro compito è quello di proporre i temi, porre le giuste domande e dirigere la conversazione nella giusta direzione in caso ci si perda. Il valore del laboratorio è dato proprio dai suoi partecipanti, nessuno escluso. Ricordo che mentre passavano le settimane, il rapporto con le persone del gruppo si stringeva e si approfondiva, c’erano molte affinità col periodo che passai in Erasmus, anni fa: si creano legami in pochissimo tempo, il livello di impegno emotivo e affettivo da subito è molto alto e questo aiuta ad accrescere quel senso di calore umano quando sai di essere nel posto giusto.

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Ma quindi chi dovrebbe iscriversi a Sessfem? Chi è stanco di essere arrabbiato col mondo perché fa schifo e vuole attivamente fare qualcosa, chi ultimamente si pone domande su se stesso ma ancora ha poche risposte, chi vuole mettersi in gioco ed è pronto a farlo. Si perché c’e anche questo da dire, 1 incontro a settimana per 6 mesi è impegnativo, in termini di tempo e di sforzo mentale ed emotivo. Per i temi trattati, non è un percorso leggero, spesso abbiamo affrontato temi delicati, come quando abbiamo parlato di violenza di genere o di relazioni abusanti, ma lo rifarei altre mille volte.

Io dopo Sessfem mi sono sentita una persona nuova, con una visione accresciuta dei temi più importanti per me e sono sicura che la terza edizione sarà motivo di crescita e orgoglio per i nuovi partecipanti.

Le iscrizioni per il 2024 si sono chiuse da pochi giorni, ma per ogni informazione o eventuali richieste è possibile contattare gli organizzatori all’indirizzo: sessfem.ferrara@gmail.com oppure su Instagram.

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