Forse è una cosa piccola, ma una città non è, per definizione, l’insieme delle infinite energie che si muovono lungo le strade, nelle case, nelle piccole associazioni? Non si vive solo di grandi eventi, ma delle idee di una collettività che si muove, quotidianamente, sotto i riflettori con le proprie storie personali e cerca di dare una piccola, lieve, sterzata di miglioramento alla realtà di tutti i giorni. Ed è qui, in uno di questi infiniti frammenti che molto spesso qui a Filo Magazine raccontiamo, che nasce l’Associazione “Non solo musica”.
Un’associazione che nasconde nel nome la sua missione principale: quella di educare e far conoscere un nuovo modo di alimentarsi e, insieme, creare momenti collettivi di cultura e associazionismo. Tutto nasce da un luogo (un casale, la Corte Angiarina a Bondeno) e la situazione di una patologia: una storia di emicranie importanti senza una cura specifica. Che possono però essere tenute abbastanza controllate lavorando in maniera precisa sulla propria alimentazione.
Arriva così l’incontro tra la cucina tradizionale ferrarese e una farina a bassissimo impatto di carboidrati. Impossibile, in teoria e anche secondo un forno della zona interpellato in merito, ma diversi mesi di esperimenti hanno portato a rompere la teoria dell’impossibile.
Così nell’estate del 2023 nasce l’associazione che è diventata operativa solo da poche settimane: presidente è Patrizio Palazzi, proprietario di Corte Angiarina e a fare da paziente zero di questa nuova cucina è Sabina Stifani.
Un incontro perfetto: la malattia di Patrizio aveva reso impossibile gestire come prima il casale (proprietà di famiglia e da tempo sede per matrimoni ed eventi) e Sabina cercava uno spazio dove creare eventi e momenti culturali o educativi. Vendere tutto o cambiare vita, era la necessità: oggi il bellissimo casale è diventato la sede dell’associazione.
“Abbiamo creato questa associazione per costruire un lavoro sui disordini alimentari, in particolare alcuni specifici. Vogliamo tenere insieme la passione per la musica (dentro all’associazione c’è anche un DJ) con tutte quelle attività culturali che vanno a recuperare tradizione, territorio, vecchie ricette – ci racconta Sabina -. E, soprattutto, promuovere questa tipologia di prodotti che siamo in grado di realizzare e che possono aiutare persone con diabete, emicranie, epilessia. Attraverso la base di queste nuove farine, a bassissimo numero di carboidrati e zuccheri abbiamo voluto iniziare a fare una serie di sperimentazioni che hanno richiesto quattro mesi di lavoro in collaborazione con una cuoca e il Forno Ferrari di Finale Emilia, perché queste sono farine che si comportano in maniera totalmente diversa da quelle normali. “
Per scendere nei dettagli, si tratta di farine che hanno tra i 2 e i 5 grammi di carboidrati su 100 grammi di prodotto, rispetto ai normali 60 o 70 che si possono avere nelle normali farine commerciali. La differenza consente ad esempio a un diabetico di poter mangiare questi prodotti, o a chi soffre di epilessia o di forti emicranie di non soffrire di crisi importanti, quando nella cucina tradizionale i carboidrati possono generare numerosi problemi.
E la composizione della farine? Sono essenzialmente a base di legumi, tapioca, lupini e proteine del glutine isolate che lavorate con le ricette trovate dall’associazione consentono (dopo numerosi fallimenti, ci raccontano) di poter cucinare dai passatelli al pane, dalle paste ai biscotti, offrendo una qualità di vita alta e un gusto più che apprezzabile.
“A livello di gusto non ho trovato differenze – racconta Patrizio – se tu mangi dal pane, alla schiacciatina fino al pan di spagna, il gusto è a volte addirittura migliore. L’ultima cosa che siamo riusciti a fare sono i passatelli, che sono eccezionali”.
Pur essendo basata su farine estremamente costose, il prezzo finale dei prodotti è sostanzialmente in linea con il mercato: “L’associazione non è a scopo di lucro e non abbiamo una sede fisica, per cui, semplicemente, non vi è nessuno guadagno ma solo il costo delle materie prime. La nostra idea è fare un progetto soprattutto educativo” spiegano.
Gli alimenti, che possono essere ordinati e ritirati presso il casale o consegnati a mano a Ferrara, vengono tutti cucinati all’interno della Corte Angiarina, da una cuoca, Cinzia Morselli, che è anche membro dell’associazione. Dopo un primo evento legato al ballo, è stata da poco organizzata una giornata con il musicista Andrea Poltronieri e per il 2024 inizia a definirsi un calendario con presentazioni di libri e la programmazione di eventi. Come una scuola di cucina per insegnare a gestire e preparare questi prodotti in autonomia.
Questo è infatti uno dei focus principali dell’associazione, che conta già una ventina di soci e nasce con una particolare attenzione ai genitori che vogliano offrire ai loro figli una diversa e più salutare alimentazione, specie se affetti da alcune delle patologie dove l’eccesso di carboidrati impatta particolarmente. “Il fatto di potersi permettere una pizza ogni tanto, sapere di poter mangiare qualcosa che non ti fa male è liberatorio. Io quando l’ho scoperto ho pianto. Ho provato tante possibilità, per diversi anni, ma non avevo mai trovato qualcosa che aiutasse in questo modo e che può veramente migliorare la vita di una persona che soffre di importanti emicranie, come me.” racconta Sabina.
La voglia di produrre ed educare nasce da un concetto semplice: se io avessi avuto la possibilità di sapere che esistevano queste alternative avrei avuto una vita migliore. Non vogliamo in nessuna maniera fare medicina, ma solo educare e informare.
Una nuova possibilità dunque per gustare lo stesso i sapori di una volta, per chi non poteva più godere di questo privilegio: non sono queste le piccole storie quotidiane che vorremmo sempre raccontare?
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Il sito di Corte Angiarina
Contatti: Sabina Stifani 3272003815 sabina.stifani@gmail.com