

L’opinione comune riconosce al merlo doti canori particolarmente gradevoli e soavi, nonché lo vede come protagonista di svariate leggende, tra cui quella che lo raffigura come anticipatore della bella stagione, quantomeno il suo canto (per ciò che ci riguarda, siamo un po’ lontani) oppure se attacca le coltivazioni è un presagio nefasto, pertanto rimanda alla distruzione o alla catastrofe.
La linea artistica di Meral – festival organizzato dall’associazione Basso Profilo con il sostegno del Comune di Ferrara – si ispira proprio a questo uccellino e alla polarizzazione che lo accompagna. Il merlo (per l’appunto meral in ferrarese), diventa punto cardine di tale evento che si terrà sabato 16 dicembre a Wunderkammer e che ambisce a combinare una specifica offerta musicale con altre attività, tra cui un workshop. Questa prima edizione del festival si struttura metaforicamente sulla complessità simbolica del merlo – melodia e distruzione – e si traduce nel desiderio di proporre al pubblico i suoni della tradizione mediterranea, recuperati, rivisitati e rivitalizzati tramite un approccio più contemporaneo ed elettrico.

La giornata sarà suddivisa in due parti: nella mattinata è previsto il laboratorio “Canti nel Mediterraneo: un viaggio nei suoi porti” tenuto da Laura Previati (cantante) e Camilla Piccolo (antropologa), incentrato sull’approfondimento storico e antropologico dei canti tradizionali e la riproduzione di quest’ultimi e una seconda parte serale incentrata totalmente sulla musica e sui caleidoscopi sonori creati dagli artisti invitati.
Fausto e nefasto, tradizione e contemporaneità, memoria e attualità vogliono porsi come criterio accomunante degli artisti selezionati per questo progetto: Silvia Tarozzi e Deborah Walker, áthos, Mai mai mai e Walter Magi, B2B e Coccola, che concluderanno la serata.

Artisti che non sono da intendere come semplici ripetitori della tradizione, piuttosto come re-interpreti o se vogliamo ‘trasmettitori’ di sinergie e suoni trascurati, ma che rivelano tutt’oggi una grande capacità emotiva e comunicativa. Persiste la volontà collettiva di proporre e di riscoprire suoni e ritmi che appartengono alla tradizione, che può apparire come un retaggio inattuale, eppure è proprio la dimensione mnemonica che rende tutto ciò contemporaneo e vivo. La contaminazione con le tecniche sperimentali salva quel frangente della cultura passata dal restare quasi mummificata e immutata, con il rischio di rimanere nell’oblio. Le sperimentazioni strumentali e vocali permettono di agire sul tessuto della tradizione, in questo caso su quella mediterranea, potenziando e valorizzando ulteriormente le sue pratiche tramite una rielaborazione elettroacustica.
Un esempio perfetto è l’album di Silvia Tarozzi e Deborah Walker, Canti di guerra, di lavoro e d’amore (2022), che rappresenta l’esito straordinario della reinterpretazione elettroacustica di alcuni canti del passato, tra cui i canti delle ‘nostre’ mondine. Suoni rurali, di campi, trasfigurati in una forma essenziale ed emotivamente insostituibile. Il lavoro sonoro è frutto delle origini emiliane di ambedue musiciste, intriso di ricordi e racconti, storia, lotte e passione. In questo disco si sentono strumenti classici come il violino o il violoncello, però la tecnica non è più quella tradizionale, c’è un approccio più diretto e incisivo sugli strumenti.
Il suono di áthos – duo costituito dai fratelli Antonis e Demetri Castellani – ha un potente effetto ancestrale e la loro musica, che attinge al folklore greco-cipriota, è stata definita come un’esperienza o un accadimento presente, ma la cui forza (ti) rimanda a un’epoca mitologica.
Mai mai mai – figura singola della scena italiana – è un alias, solito a esibirsi mascherato, si occupa di rivisitare in chiave più marcatamente elettronica il materiale folklorico del mediterraneo, nello specifico l’area della Sicilia o della Calabria. La sua musica converge verso una conformazione rituale, in grado di evocare e proiettare fantasmi di un passato mitico.
Pertanto, se desiderate approfondire e riscoprire un mondo di sonorità accantonate ma non del tutto perse, sabato 16 dicembre alle 10, ci sarà il workshop tenuto da Previati e Piccolo (l’iscrizione è gratuita, previa tesseramento all’associazione Basso Profilo), mentre dalle 22 in poi (apertura porte alle 21:30) l’atmosfera del Wunderkammer sarà densa di vibrazioni e suoni inediti. Si inizia con Silvia Tarozzi e Deborah Walker, per seguire in ordine con áthos, Mai mai mai e per concludere la serata, dj set di Walter Magi, B2B e Coccola che proporranno generi come footwork, hard drum, global bass e altro.

Meral rientra nell’ambito del progetto Support structures ed è realizzato con il contributo del Comune di Ferrara. Un’ultima curiosità: l’illustrazione della copertina di Meral è dell’artista Sebastiano Pallavisini.
INFO
Info e iscrizione al workshop (gratuita e obbligatoria): www.bassoprofilo.org
Biglietti per i concerti su Dice: https://dice.fm/event/568md-meral-16th-dec-wunderkammer-ferrara-tickets?lng=it
