Raccontare Ferrara mentre cambia il mondo: il festival di Internazionale racconta il domani senza paura
Sabato, 5 Aprile 2025 - 64 anni fa nasceva Anna Caterina Antonacci, soprano

Raccontare Ferrara mentre cambia il mondo: il festival di Internazionale racconta il domani senza paura

Iscriviti al nostro canale Whatsapp

Cara Elisa, alunna delle elementari (pardon, scuola primaria),
tutta questa gente, in centro, cosa fa? Come lo possiamo spiegare? Non può immaginare il futuro, ma sta cercando di pensare a come potrebbe essere. Adesso è tutto poco chiaro ed è normale e parecchio divertente pensare che quel futuro sarà il tuo e quanto riderai delle previsioni forse sbagliate che sono state fatte in questo weekend. La forma del mondo che troverai una volta cresciuta sarà parecchio diversa ma sorprendente, come tutte le rivoluzioni umane che capiamo solo una volta concluse (a volte nemmeno).

Però ci provano. Puoi immaginare una lunga corda invisibile le cui due estremità sono in mano a due persone che non si conoscono? Lo faremo in questo articolo, lasciando sospese in mezzo alla corda una serie di conversazioni sentite al festival Internazionale a Ferrara, edizione diciassette. Ovvero quel weekend in cui, tra le vie della nostra città, migliaia di persone ascoltano decine di giornalisti, scrittori e attivisti per raccontare come va, nel mondo.

quello che succede ogni anno: code di persone per prendere i tagliandi,una operazione definita in coda da un ragazzo come di sorprendente democrazia sociale di pura uguaglianza.

Ma torniamo alla nostra corda, Elisa: da una parte pensa ad un ragazzo o una ragazza del Liceo, uno di quelli che ha animato il primo inaugurale incontro dal titolo “Il futuro è già qui” con i propri video scenari futuri (e presenti) dove le intelligenze artificiali prendono parte alle nostre vite. E all’altro capo invece, Ben Smith, giornalista americano per anni direttore di BuzzFeed News, poi redattore al New York Times e ora co-fondatore di Semafor, un ambizioso progetto di testata online che vuole ripensare il modo di presentare un articolo, ospite al Teatro Comunale per parlare di informazione.

In entrambi gli incontri sono stati proiettati video di persone che parlavano, ma si trattava di deepfake, ovvero quelle tecniche moderne dove è possibile ricostruire e far parlare una persona in qualunque lingua, con il labiale perfettamente sincronizzato, tramite intelligenza artificiale.

i grandi del passato immaginati dai ragazzi in video deepfake dove si proponevano come candidati a lavori moderni

In altre parole era tutto falso: Ben Smith non parla tutte le lingue del mondo, i grandi miti del passato non stanno immaginandosi in nuovi lavori moderni, come si sono divertiti a pensare gli studenti delle scuole superiori. Se non hai mai visto questi video, eccone uno qui sotto: questo non è davvero Morgan Freeman.

Ma forse per te, cara Elisa, non ci sarà nessun problema nel trovarti a parlare con una intelligenza artificiale un domani. Quello che ci sembra fantascienza oggi“farà come il primo iPhone, passato in cinque anni da qualcosa di incredibile a oggetto nelle tasche di tutti”, come ha detto sul palco Massimo Temporelli, uno che spiega le scoperte della menti geniali. Non so se ci vede giusto quando dice cheChatGPT è allo stesso tempo intelligente e stupido, ma ora non dobbiamo averne paura, le attuali intelligenze sono intelligenze deboli perfettamente efficienti ma per un solo scopo, senza ulteriori livelli di coscienza.” Mentre sono più sicuro sul rapper Ghemon quando immagina di chiedere a queste future intelligenze: cosa possiamo fare per il cambiamento climatico?

giovanni de mauro (direttore di internazionale) e ben smith (co-fondatore di semafor)

Ecco, Elisa, ricordi che abbiamo lasciato un pezzo della corda al giornalista Ben Smith? Avrai già notato che questo mondo di adulti legge poco, fissa schermi, guarda video, ma in qualunque forma futura sarà, il giornalismo dovrebbe ancora essere qualcosa di centrale nelle vite delle persone. Ben Smith ha lavorato in alcuni dei siti più importanti degli ultimi anni, compresa la divisione news di quel BuzzFeed che in Italia non esiste ma ha contribuito a cambiare il modo in cui si scrive online, e ci ha detto una cosa semplicissima:

Inserzione pubblicitaria

“L’informazione deve dire alle persone che cosa sta succedendo ma anche dare un contesto, spiegare non solo i fatti ma ciò che li circonda, per far comprendere una notizia.”

Perché siamo pieni di notizie, ma fatichiamo a comprenderle. Giornalismo, ha detto sul palco, è trovare ciò che gli altri non sanno, in sostanza. E in questo senso, con Filo Magazine ci proviamo nel nostro piccolo: scovare storie, raccontarle bene, magari anche bussare alla tua porta con strumenti come la newsletter, uno dei grandi successi degli ultimi anni secondo Ben. Un inaspettato ritorno di persone che apprezzano la possibilità di ricevere direttamente una selezione delle informazioni che più ci interessano: in fondo chi visita più i siti oggi? (se vuoi le nostre due newsletter sono qui)

Tu Elisa, in futuro, dovrai soprattutto capire cosa è vero e cosa no, saper navigare in quel mare di informazioni. Ben Smith, con il suo lavoro a Buzzfeed, l’ha visto con i suoi occhi, quel mondo poi esploso dove si sono iniziati a pubblicare decine e decine di articoli immaginando cosa le persone volessero condividere sui propri profili social, quale immagine volessero dare di loro stessi, ha visto i milioni di persone arrivare su un singolo articolo in un giorno (fino a quaranta milioni in un giorno su un articolo!) e poi, pochi anni dopo, ha visto quei siti fallire. Buzzfeed, Vice, lo stesso Huffington Post ancora vivo ma ben diverso: il passaggio dal leggere i giornali a navigare su Internet per informarci non ci è venuto benissimo, e dobbiamo ancora capire bene come arrivare al pubblico e come fare funzionare questa economia, perché se tutto è gratis, chi paga per scovare e scrivere quelle notizie?

E poi Elisa, nostra piccola amica e lettrice, qualcosa è andato anche storto: ci sono state grandi elezioni e grandi decisioni che i popoli nel mondo hanno preso a causa di notizie false che vagavano per la rete.

dall’installazione di medici senza frontiere: cartoline dal mediterraneo

Però in fondo Ben Smith e quei ragazzi del liceo cercano di parlare la stessa lingua, senza saperlo. Essenzialmente perché ci hanno raccontato che il mondo è vicino ad un nuovo grande cambiamento, quello dell’intelligenza artificiale che ci aiuta, ed è pronta a migliorare le nostre vite ma anche a danneggiarle con menzogne e approssimazione.

Dice Ewelina Jelenkowska-Lucà, capo del settore della comunicazione del dipartimento digitale della Commissione europea, che i giovani di oggi come te, Elisa, hanno una fortuna: che l’Europa con tutti i suoi difetti è molto avanti nella tutela dei nostri diritti: cercando di non frenare, ma di porre dei paletti sin dalla nascita. E che sta per arrivare la prima legge Europea, lo IA Act, che comprenderà i diritti dell’identità digitale, i confini del legale e del non legale, le aree in cui non ci potrà essere nessun intervento delle intelligenze artificiali. Un esempio? È già stato vietato il social scoring, ovvero la possibilità di dare una valutazione alle persone in base ai comportamenti e all’influenza che hanno online, come in quella puntata di Black Mirror.

dal profilo della biblioteca niccolini, durante un incontro del programma di internazionale kids

Quello che ci insegna questo festival ogni anno è molto semplice. Che c’è bisogno di persone che ci spieghino il mondo e, allo stesso tempo, di persone pronte ad ascoltare e capire. Questi due fatti assieme, ci fanno avere meno paura del futuro, anche se stanno arrivando le intelligenze artificiali: in fondo gran parte delle scoperte che abbiamo fatto ha migliorato la qualità delle nostre vite.

Per cui Elisa, considerati invitata anche il prossimo anno. Noi ci saremo e per il resto dell’anno proveremo a raccontare ciò che di buono succede nella nostra città, le sue persone, le sue idee che la rendono migliore. Siamo tutti nodi di una corda che se teniamo stretta in mano assieme, camminando nella stessa direzione, ci può aiutare a rendere ancora migliore questa nostra terra.

Iscriviti al nostro canale Whatsapp
Lascia un commento Lascia un commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articolo precedente

Dobbiamo parlare di discriminazioni di genere: a Wunderkammer 4 incontri per raccontare la violenza nascosta

Articolo successivo

Come andare a vivere in città ed essere felici: ricette per un futuro più green

Inserzione pubblicitaria