La manifestazione Monumenti Aperti che si tiene a Ferrara il 21 e 22 ottobre 2023, è da sette anni un appuntamento per chi vuole unire il piacere della scoperta di luoghi di interesse storico, artistico e architettonico della città, alla meraviglia del racconto delle giovani guide che accompagnano nelle visite, cioè centinaia di studenti delle scuole primarie della città.
In questa edizione, la novità di maggiore interesse è senz’altro la mostra Lo sguardo che crea, esposta in uno dei 15 siti coinvolti, ovvero la biblioteca per ragazzi Casa Niccolini. Qui, fino al 19 novembre, è possibile visitare le opere realizzate dalle classi che hanno collaborato al progetto, un valore aggiunto per la manifestazione e un omaggio ai monumenti di Ferrara.
Per raccontare meglio il percorso che ha portato all’esposizione abbiamo parlato con alcuni dei protagonisti che l’hanno resa possibile.
Il primo è Giulio Costa, direttore artistico del teatro Ferrara Off, l’associazione che a Ferrara organizza Monumenti Aperti. “Lo sguardo che crea è uno dei due percorsi didattici portati avanti all’interno della manifestazione – che è nata in Sardegna – elaborati dall’associazione Imago Mundi e dallo scrittore per ragazzi Luigi Dal Cin – racconta Giulio -. Qui a Ferrara, con la collaborazione della curatrice Silvia Meneghini, quest’anno abbiamo deciso di arricchire il progetto con un originale elaborato grafico in tre dimensioni: scatole appese al muro con all’interno le suggestioni che i bambini hanno ricevuto dall’osservazione e dallo studio dei monumenti aderenti alla manifestazione.”
Silvia Meneghini, operatrice didattica, atelierista e ideatrice del percorso didattico, ci racconta meglio cosa vedremo in questa mostra: “Lo sguardo che crea è un progetto nato dalla voglia di rendere contemporanea l’opera dei giovani protagonisti. Le insegnanti sono state quindi guidate a confrontarsi con un elemento tridimensionale per creare qualcosa di nuovo, che metta la curiosità e la creatività dei bambini al centro di ogni scelta. In mostra troveremo piccoli mondi racchiusi tra i quattro lati di una scatola, allo stesso modo sorprendenti: scatole da toccare, da ascoltare, con le quali interagire, da guardare, da sfogliare, da aprire e da richiudere, da giocare e tutte da interpretare. Lo spettatore potrà indovinare tutti i monumenti coinvolti riscoprendo l’inesauribile bellezza della nostra città con occhi nuovi.”
Tra le insegnanti coinvolte Rita Conato ha coordinato i lavori di una delle classi che hanno esposto i propri lavori: insegna alla Scuola Primaria A. Manzoni, e con la classe 2 A si è cimentata proprio nel progetto di Casa Niccolini, sede espositiva della mostra. Con lei abbiamo parlato dell’idea da cui è nata l’opera: “Fondamentali sono stati gli spunti iniziali che i curatori del progetto ci hanno fornito in occasione di un interessante ed intenso pomeriggio di formazione. Successivamente abbiamo lavorato sull’idea, centrale anche rispetto agli obiettivi didattici, di promozione della lettura. Ci siamo quindi concentrate su quelle che sono, ad oggi, le esperienze che i bambini hanno della lettura e abbiamo lavorato soprattutto sull’importanza delle parole collegate alle emozioni, affinché il progetto potesse essere da loro vissuto a pieno, nel rispetto e nella valorizzazione di quelle che sono le loro reali esperienze tra cui quella, iniziale, di lettura. Un altro aspetto importante è aver dato agli alunni la possibilità di conoscere ma anche di appropriarsi delle bellezze del territorio, grazie al processo creativo nel quale sono stati resi protagonisti. E dal punto di vista di noi insegnanti, è stato bello aver aderito alla manifestazione anche per la dimensione fortemente esperienziale e di socialità che viene offerta ai bambini: realizzare un prodotto collettivo che insieme andremo nei prossimi giorni a visitare.”
Tra le alunne di Rita in 2 A c’è anche Marta Ciccone, che ci ha brevemente raccontato qual è stato il contributo della sua classe: “La maestra ha dato ad ognuno di noi una foglia di carta con una parola gentile da colorare e poi abbiamo aggiunto altre parole gentili in una foglia più grande (che non è finita nel progetto finale però). Le parole scelte sono quelle che l’albero di Casa Niccolini sente dai bimbi che vanno in biblioteca, ad esempio risate, gentilezza, gioia, amicizia… Poi la maestra ha fatto una scatola che rappresenta la biblioteca, con uno scaffale dove abbiamo disegnato copertine di libri a cui siamo affezionati: io ho fatto un libro degli unicorni! A fianco abbiamo messo un ramo con le nostre foglie attaccate, per rappresentare l’albero. È stato divertente inventare parole e disegnare le copertine per partecipare a questa mostra!”
Giocando un po’ in casa in tutti i sensi abbiamo chiesto anche al papà di Marta, Eugenio Ciccone, che scrive su questo magazine, di raccontarci come è stata vissuta l’esperienza in casa. “Conosco e seguo Monumenti Aperti dalla sua prima edizione e ho scoperto con piacere che la classe di Marta quest’anno avrebbe partecipato al progetto, seppure non ancora come piccole guide ma con un laboratorio curato da Silvia Meneghini, con cui ho lavorato ad alcuni progetti! Sabato mattina siamo andati subito a vedere la mostra perché Marta non stava più nella pelle, e anche per sbirciare i lavori di altre classi su alcuni dei monumenti che poi avremmo visitato di persona, davvero originali grazie alle tre dimensioni, a luci e suoni e materiali di ogni tipo. È stato bello tornare alla biblioteca di Casa Niccolini dove siamo andati con Marta la prima volta pochi giorni prima del lockdown del 2020. I libri presi in prestito quella volta sono rimasti quasi un anno a casa nostra… è un luogo cui siamo particolarmente affezionati.”
Infine Wally Panizzolo, che per Monumenti Aperti è il referente, ci svela qualcosa di più sul luogo che ospita la mostra, con una sorpresa finale. “Casa Niccolini è divenuta nel tempo un punto di riferimento sociale non solo per la fruizione del libro e della lettura per piccoli e grandi utenti e le loro famiglie ma favorendo l’avvicinamento dei ragazzi a nuove conoscenze e a nuovi linguaggi anche attraverso l’arte, come dimostra “Lo sguardo che crea”. La Biblioteca ragazzi offre proposte culturali in una logica di fusione tra la dimensione culturale e quella sociale e territoriale. Molte delle attività promosse sono ispirate agli obiettivi dell’Agenda 2030, tra cui l’istruzione di qualità, e le opere esposte ne sono una dimostrazione plastica. La mostra si concluderà con il finissage “Parole che creano” domenica 19 novembre 2023 alle ore 16:30, quando – in occasione della Giornata Internazionale per i Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza – Casa Niccolini accoglierà il pubblico per un’apertura pomeridiana straordinaria ed offrirà a piccoli e grandi letture ad alta voce a cura di Ferrara Off. Vi aspettiamo!”