A Ferrara non c’è mai niente da fare. Quando mio padre mi vede annoiato è sempre per colpa della mia generazione, troppo confusionaria. Nei primi anni 2000 si è abbastanza vicini per i VHS ma troppo lontani per i giradischi. Questa ambiguità forse porta noi ragazzi a non saperci identificare, ci piace il passato ma a modo nostro, dobbiamo esibire la nostra inadeguatezza agli altri in modo da sentirci accettati.
“Ho sentito che al Pareschi fanno il cinema all’aperto, fa proprio al caso tuo, vacci così hai qualcosa da fare”. Questo parco non l’avevo mai sentito nominare, eppure è decisamente in una zona centrale, lungo corso Giovecca. Una sera hanno dato Psycho di Hitchcock, ho raccattato un paio di amici di cui ho una qualche fiducia nella loro critica artistica e svogliatamente mi sono avviato. Pensavo di trovare poca gente, qualche personaggio strano, una manciata di sedie sparse e tante zanzare. Per quanto riguarda gli insetti non stato sorpreso ma per il resto sì.
Non ho idea del numero preciso di persone presenti, ma sicuramente più di quelle in un multisala per qualche film che passa in pubblicità. Ragazzi e ragazze della mia età, Birkenstock e maglie colorate a bande orizzontali macchiate da tanti ghiaccioli alla frutta. Per me il vero film era quello, avevo più timore dei loro comportamenti che del coltello di Norman, gli psicopatici con due personalità contrastanti eravamo noi. Mi sentivo su un
set di una qualsiasi sitcom anni ’80, eppure noi siamo la generazione nata tecnologica, incapace di staccarsi dal telefono, che ci facciamo a una serata così normale, fuori dalle nostre camere roventi? Forse era proprio quel parco, in pieno centro ma nascosto, senza luci così potevamo toglierci le maschere indisturbati, tutti guardavano il grande schermo invece di quello piccolo, messo in silenzioso nella tasca.
Nella pausa di metà proiezione un brusio di voci è partito all’improvviso, come l’accensione dei faretti per illuminare il vialetto verso il bar. Tutti erano rilassati, per molti era la prima visione del film, i miei amici parlavano di esami imminenti, io guardavo le lucciole girare intorno al proiettore. Alla fine ci siamo alzati per tornare a casa. All’improvviso mi sono ricordato della noia, rimasta fuori, legata assieme alla ruota della mia bici.
Ho fatto un giro veloce intorno al parco buio, volevo vederlo così, con il sipario abbassato perché non aveva più niente da mostrare. Il parco Pareschi non è niente male, vale la pena di fare un giro, ti passa la noia.