Entrando sul sito del Comitato Paralimpico italiano c’è un grande banner che recita: “roadtoparis2024”. Perché questa è la direzione a cui tendere, le Olimpiadi, anzi, le Paralimpiadi.
Quello che porta a quel momento inizia molto prima, sul territorio e nelle piccole realtà, e il 29 aprile Ferrara racconta la sua realtà, inaspettatamente una delle più organizzate d’Italia, in una giornata dove diverse società sportive racconteranno e faranno provare a ragazzi e (non) cos’è lo sport quando c’è una disabilità, partendo dal livello divertimento fino ad arrivare alle eccellenze.
Per capire come funzionano le cose in questo ambito abbiamo intervistato Giuseppe Francesco Alberti, referente del CIP (Comitato Italiano Paralimpico) di Ferrara.
“Lo sport paralimpico nasce a Ferrara con la disciplina della canoa, attraverso il Canoa Club Ferrara, che è stata la prima società ad aderire al comitato paralimpico per i disabili ” ci racconta.
Qual è il percorso per entrare nello sport per la disabilità?
Il CIP stipula degli accordi con le diverse federazioni sportive e le federazioni danno le comunicazioni alle società sportive per cominciare a fare attività con i disabili. La Federcanoa, ad esempio, è stata una delle prime a fare l’accordo con il CIP, che ha portato il Canoa club ad essere la prima disciplina in città a partire. Se non esiste accordo con la federazione nazionale la società sportiva può ovviamente fare attività con i disabili, ovviamente nessuno vieta di farlo, ma non si è sotto l’ombrello del CIP.
A Ferrara dopo quell’inizio altre società sportive del ferrarese hanno cominciato ad occuparsi di disabilità e il CIP ha creato i centri C.A.S.P., ovvero i Centri di Attività Sportiva Paraolimpica, dove le società sportive che aderiscono alle federazioni possono entrare e accedere ad una serie di possibilità economiche e di formazione nell’ambito.
Attualmente sono 16 le società sportive che lavorano con centri C.A.S.P. nella provincia di Ferrara e questo è veramente un buon numero: attualmente i centri in Italia dovrebbero essere 6 (in realtà 9 al momento in cui scriviamo, con i riferimenti a questo link, Nda) e Ferrara è quella che offre più attività sportive disponibili in Italia. Vi sono spesso centri che hanno la possibilità di offrire la scelta per poche discipline, magari due o tre mentre a Ferrara ve ne sono ben sedici!
Questo comporta una maggiore possibilità di inclusione, ovviamente, giusto?
Più società sportive aderiscono, più c’è possibilità per i ragazzi disabili di proporre attività. Quando un ragazzo con disabilità decide di fare sport, ad esempio con il nuoto, la società di nuoto si rivolge al centro C.A.S.P. e la persona ha diritto ad un certo numero di lezioni gratuite: se poi la pratica piace il ragazzo continua a farlo seguendo le regole della società sportiva, senza vincoli. Il fine ultimo del CIP è quello di portare dei disabili fino alle Olimpiadi. Perché questo avvenga, considerando che parliamo di vertice dello sport paralimpico, bisogna sempre di più allargare la base, con quanto si ha un numero alto di partecipanti più c’è possibilità di avere risultati che portino i ragazzi alle Olimpiadi.
Vi sono atleti provenienti dal nostro territorio che hanno partecipato alle ultime olimpiadi?
Nell’ultima edizione, a Tokio 2020 c’erano per la nazionale italiana 113 atleti: non è ovviamente un percorso semplice perché per partecipare ci sono criteri di esclusione e tempi minimi da rispettare per qualificarsi nelle varie discipline. In questa edizione non abbiamo avuto atleti della nostra provincia, nonostante il rimpianto per Karim Gouda, nuotatore di Poggio Renatico che ha mancato per soli 3 centesimi il minimo olimpico, per poi qualche settimana dopo realizzare il record del mondo dei 50 e 100 dorso, con un tempo con cui avrebbe ovviamente vinto l’oro. Ovviamente ci sono speranze per lui per l’edizione di Parigi 2024. In passato invece partecipò a Rio de Janeiro nel 2016 Luca Lunghi nella disciplina del canottaggio.
Come si comincia?
A Ferrara abbiamo una serie di sportelli informativi dove ci si può rivolgere, con dei referenti che spiegano al disabile e alle famiglie quali sono le attività che si possono scegliere in modo che si offra un ventaglio di possibilità il più ampio possibile di attività da poter svolgere. Poi ognuno sceglie in base a fattori da non dimenticare quali offerte, costi, distanza dal proprio domicilio, è importante pensare al problema del trasporto di cui tenere in conto.
Alcune proposte arrivano già in età scolare?
Esiste molta attività che parte dalle scuole: cerchiamo di fare molta formazione che arrivi agli insegnanti di sostegno che lavorano a scuola e parallelamente ci sono tecnici del CIP che vengono formati per spiegare ed insegnare direttamente negli istituti. Teniamo anche corsi dove prepariamo i tecnici ad affrontare il discorso della disabilità, perché chi studia per fare il tecnico giustamente non ha la preparazione di distinguere le varie disabilità fisiche, gli adattamenti necessari, e se poi vi è disabilità mentale è ancora più complesso l’approccio. In base a questo reclutiamo dei ragazzi disponibili per fare attività. L’abbandono di questi ragazzi è molto alto, come è già molto alto nei normodotati, in questo caso parliamo di questi numeri: su 100 disabili circa 6 decidono di fare attività, di quella piccola parte solo l’1-2% continua a farla a livello agonistico.
L’evento “Sport is Liv(f)e arriva a Ferrara il 29 aprile alla quarta edizione: qual è l’idea alla base di questa giornata?
L’evento è l’occasione per mettere in vetrina queste società, per offrire a questi ragazzi il loro operato e mostrare alla città per una giornata tutte quelle che sono le possibilità che città e federazioni, insieme al CIP e ai Centri C.A.S.P. offrono.
INFO:
Il sito del Comitato Italiano Paralimpico dell’Emilia Romagna – I riferimenti delle società attualmente aderenti a Ferrara
L’evento si svolgerà il 29 Aprile in piazza Ariostea, Ferrara, dalle 10 alle 12:30 e dalle 15 alle 19. con la collaborazione di Panathlon Club Ferrara e AVIS Provinciale e Comunale di Ferrara e i patrocini di Regione Emilia-Romagna, Comune di Ferrara, CONI, UNASCI, CIP Emilia-Romagna, ANAOAI Sez. di Ferrara e Punto ACLI Famiglia Ferrara.
Come testimonial saranno presenti importanti atleti paralimpici: Federico Mancarella (Bronzo Paralimpico di Paracanoa a Tokyo 2020, Argento Mondiale e Campione d’Europa), Eleonora Sarti (Nazionale Paralimpica nel tiro con l’arco a Rio 2016 e campionessa mondiale nella stessa disciplina), Karim Gouda (Campione Europeo giovanile di nuoto paralimpico). Le società sportive presenti, che allestiranno i loro spazi su tutta la Piazza, saranno: Canoa Club Ferrara A.s.d., Centro Universitario Sportivo di Ferrara (sezioni canottaggio, golf e para powerlifting – sollevamento pesi su panca paralimpica), IN.DA.CO integrazione danza comunicazione A.s.d. (danza in carrozzina), A.s.d. Compagnia arcieri e balestrieri Filippo Degli Ariosti (tiro con l’arco), A.s.d. Arcieri Balestrieri Cento (tiro con l’arco), Format Ferrara A.s.d. (judo, atletica e calcio a 5), Casa e Lavoro A.p.s. (calcio a 5), Ass. Club Integriamoci (calcio a 5), Bocciofila La Ferrarese Circolo A.s.d. (boccia paralimpica), A.s.d. 4 Torri 1947 (pallavolo), U.s.d. ACLI San Luca e San Giorgio (pallavolo), A.s.d. Ariosto Pallamano Ferrara, A.s.d. C.S.R. Ju Jitsu Italia Sez. di Ferrara, Deva Wall A.s.d. e P.s. (arrampicata), A.s.d. Scuola Basket Ferrara (baskin), Palestra Ginnastica Ferrara A.s.d. (ginnastica), S.s.d. Acqua Time S.r.l. (nuoto), Oltre Mare S.s.d. a r.l. (vela)
Foto di copertina di Piazzi Photo, da pagina Facebook del Canoa club Ferrara