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Si possono immaginare come certi supereroi della Marvel, quelli creati in laboratorio a
forza di piccole mutazioni genetiche; si possono vedere come una pozione magica, un mix
di ingredienti che generano la formula perfetta; si possono anche pensare come un’idea
che prende forma, una forma così tangibile da far alzare il volume della voce ad un gruppo
di amici seduti al tavolo di un bar, quelle che cambiano la vita in un pugno di minuti;
qualunque immagine fantastica si scelga di attribuire alla loro origine, gli Extraliscio sono
sicuramente il risultato impeccabile di un esperimento brillante e necessario.
Mirco Mariani &Co. tornano a Ferrara mercoledì 1 marzo, alle 20.30, al Teatro Comunale,
con l’Extralishow, in compagnia di Davide Toffolo, un terzo dei Tre Allegri Ragazzi Morti, e
con la partecipazione oscillante di Leo Mantovani. In pieno stile Extraliscio, una
moltiplicazione complessa, una ricetta equilibrata dagli ingredienti inaspettati su un letto di
tradizione, uno spettacolo che riconsidera i confini tracciati tra le arti; una sola naturale
arte. Extralishow è fuori moda, lo dice anche Mirco, proprio come la band che lo presidia;
è uno spettacolo che non ha canoni da rappresentare. I generi musicali inciamperanno
l’uno sull’altro, dal palco del Teatro Comunale, scivolando sul pubblico sotto forma di
immagini, i disegni di Davide Toffolo. La musica tradizionale diventerà universale
mostrando il suo lato più contemporaneo. La voce, la storia, le parole cantante e quelle
recitate terranno lo stesso passo cadenzato e si stringeranno ballando un liscio.
L’idea è di Elisabetta Sgarbi, prodotta da Betty Wrong, e come tutte le ciambelle
dell’eclettica personalità del panorama editoriale, è nata con il buco.
Abbiamo raggiunto telefonicamente Mirco Mariani per fare due chiacchiere sul progetto e
per scoprire qualcosa in più sullo spettacolo che andremo a vedere a teatro.
Mirco, togliamoci il dente, per prima cosa è quasi d’obbligo chiedere quale sia il
bilancio a due anni dalla partecipazione al Festival di Sanremo per un gruppo come
Extraliscio, così fuori dai soliti schemi.
Più che Sanremo è un bilancio generale. Extraliscio è un progetto nato per rinnovare un
genere tradizionale, e poi sono successe cose che non ci saremmo mai immaginati
potessero succedere: a partire da Sanremo, ma siamo anche riusciti a portare la musica
tradizionale a Miami, abbiamo fatto grosse aperture in Germania e abbiamo ancora
adesso in programma date importanti in giro per l’Europa, lo spettacolo teatrale, e tante
altre cose. Diciamo che Sanremo per un gruppo come Extraliscio è sicuramente utile per
arrivare a un pubblico più vasto, ma d’altro canto rischia di incasellarti in una posizione
complicata. La prima idea del progetto è quella di rappresentare una musica libera; non
seguiamo mode, non facciamo canzoni per piacere a tutti. Cerchiamo di essere quello che
siamo, nel bene e nel male! Sanremo ci ha aiutati a fare un passo in avanti però adesso
cerchiamo di fare un passo indietro per ritrovare la nostra dimensione.
Si poteva immaginare, in un certo senso, perché solitamente – secondo un’analisi
spicciola da utente medio – chi partecipa a Sanremo per la prima volta in maniera
inaspettata, poi ritenta l’anno successivo, si rimette in gioco. Non avervi rivisti è un
indizio da cogliere.
Poi Bianca Luce Nera è anche una canzone abbastanza sinistra per gli standard di
Sanremo, no? Ecco, se mai dovessimo tornarci mi piacerebbe portare una canzone che
inizia con la fine e finisce con l’inizio (n.d.r. ride)! Per tornare a Sanremo bisogna lasciare
un segno: dobbiamo dare prova che in Italia sia davvero ancora possibile fare musica
senza seguire le mode, fuori dal rischio dell’appiattimento! Saremo potrebbe esser la chiave giusta per far capire che in Italia ci sono tante musiche, non solo quella dei clic sui
social; come poi è successo anche in passato con Battisti, Battiato, Gazzé, ad esempio.
Veniamo allo spettacolo: come si concilia il teatro con una musica che di per sé è
danzereccia, è musica da ballo? Sarà difficile per le persone restare sedute!
Extraliscio è tutto fuorché un gruppo musicale in realtà. Io, Mauro e Moreno veniamo da
mondi totalmente diversi, e siamo musicisti completamente differenti: questo è già un
punto di partenza significativo. Mettiamo in questo mix anche Davide Toffolo, che è
diventato un amico fraterno, ed è un grandissimo disegnatore; poi aggiungiamo Leo
Mantovani che è veramente un attore futurista, di quelli liberi che non si capisce mai se
stia vivendo una vita reale o completamente inventata. Extraliscio è un insieme di più
linguaggi, è sconfinare. Non dico che si stia inventando qualcosa di totalmente nuovo
perché nella musica è già stato fatto tanto, ma in questo caso cerchiamo di fare incontrare
il nostro suono – il suono di questa balera arrivista – con il disegno di Davide, e un attore
che legge brani in maniera stralunata, il tutto sotto la guida di Elisabetta Sgarbi che
coordina e ci segue: è un qualcosa che fa ben sperare, che mette in movimento il cervello.
Questo spettacolo è l’incontro di nuove forme.
Il vostro rapporto con Elisabetta è esemplare: vi siete lasciati guidare dalle sue idee.
Come nasce questo incastro?
Elisabetta è un fiume in piena e crede tantissimo in questo progetto, da sempre. Abbiamo
pubblicato grazie a lei un libro con La Nave di Teseo che racconta le nostre vite stralunate:
da Mauro Ferrara, che è la voce di Romagna mia nel mondo, Moreno il Biondo che è capo
orchestra delle orchestre di liscio più importanti, e io che con il liscio non ho proprio nulla a
che fare. Parlando della copertina di questo libro, Elisabetta ci disse di avere un’idea;
disse “Ragazzi, voi avete talmente poco in comune sia a livello visivo, che come modo di
ragionare, che mi viene da pensare che un futuro nuovo elemento del gruppo possa
essere un animale” e così si decise per la splendida foto di Oliviero Toscani che ritrae un
cavallo. La giusta copertina per noi che siamo male assortiti, ma allo stesso tempo
assortiti benissimo nella nostra varietà.
Delle volte le cose decise a tavolino danno risultati inaspettati o migliori: Extraliscio è un
gruppo che non poteva nascere diversamente perché noi siamo talmente lontani che forse
non ci saremmo mai incontrati musicalmente. Lei ha avuto l’idea di farci incontrare perché
nascesse qualcosa di nuovo e alla fin dei conti ci ha preso e ha fatto qualcosa di grande
per tutti. All’inizio portare il liscio tra i giovani per noi sembrava quasi uno scherzo, poi le
cose hanno preso una piega inaspettata ed il progetto è diventato primario per ognuno di
noi.
L’entusiasmo nella voce di Mirco è così limpido e sincero. Ci aspetta un’esplosione di
senso che stravolgerà il significato delle parole, delle note, dei disegni, dal palco del
Teatro fino alle ultime file. Lo vuole la nostra tradizione, ma lo vuole anche la sua continua
evoluzione, quella che le permette di restare in vita. Dice Mirco: “La musica tradizionale da
ballo è parte importante della cultura e della tradizione italiana; ogni regione ha il suo ritmo
e io mi sento molto fortunato per essere stato chiamato a risvegliare – in un certo senso –
un tipo di musica che si era leggermente addormentata. Il liscio si balla sempre di meno,
vanno di moda i balli di gruppo con le base e la musica tradizionale ha preso un po’ la
deriva. Sarebbe bello che l’esperienza di Extraliscio facesse nascere altri gruppi che si
mettessero a sperimentare, provare a elaborare la musica popolare tradizionale”.
Non possiamo che condividere la speranza di Mirco, ma forse non è proprio per la sua
unicità che questo spettacolo ci attrae con questa potenza? Lo scopriremo uscendo dal
teatro, quando – un po’ infreddoliti, fuori dal foyer – scambieremo le sensazioni con gli
amici: ci vorrebbero più Extraliscio nel mondo o più mondo per gli Extraiscio?
INFO
Extralishow
Ferrara, Teatro Comunale Claudio Abbado
01 marzo, ore 20.30
Biglietti: Teatro Comunale Ferrara