Che cos’è l’artista? È un dono. E, come tutto ciò che dona “serenità e nobilita” può nascere da percorsi diversi, a volte anche problematici.
Si apre con questa riflessione di Filippo Manvuller, tratta dal Tonio Kröger di Thomas Mann, il volume “100 artisti ferraresi”, che raccoglie i ritratti dei più importanti tra pittori, scultori e disegnatori della nostra città, in un percorso che abbraccia oltre due secoli. Un volume prezioso edito da La Carmelina a cura dello storico dell’arte Lucio Scardino. Al suo interno come un carnet di viaggio di un ritrattista che ha incontrato ognuno di loro, i bozzetti e gli acquerelli realizzati da Giuliano Trombini abbinano ogni volto di artista a quella che è la sua opera più famosa o rappresentativa sullo sfondo.
Quasi un “album di figurine” del mondo dell’arte locale, una guida curiosa dal grande valore didattico che può servire come punto di partenza per approfondire l’opera di ognuno, ricercandone lo stile e le tematiche. Tra le pagine è possibile riconoscere i più noti Antonioni, Boldini, De Pisis, Mentessi, Previati, Rambaldi, ma anche artisti straordinari che negli ultimi anni hanno spesso esposto o contribuito a collettive e progetti artistici tra Ferrara e l’Emilia come Zanni, Guidi, Bonora, Cattani. E ancora nomi più giovani e in piena attività come Zarattini o Amaducci e contemporanei che ci hanno lasciato da pochi giorni a cui il libro è stato dedicato: Gianfranco Goberti e Silvano Cavicchi, decano degli artisti ferraresi.
Il libro sarà presentato domenica 5 febbraio alle 18 alla Galleria del Carbone, dove ai cento ritratti corrisponde in parete una selezione di essi, trasposta su tela e realizzata ad olio, che rimarrà esposta fino al 12 febbraio. I piccoli quadri sono proposti nelle due sale raggruppati quattro alla volta e, privi di ogni didascalia, rappresentano una bella sfida in cui cimentarvi se volete provare a riconoscere ogni personaggio, ma vi servirà il libro per verificarne la correttezza, o una chiacchiera con i galleristi Paolo e Lucia.
“Un viaggio attraverso due secoli di arte a Ferrara, per invogliare a scoprire, riscoprire, approfondire un percorso affascinante e ricchissimo della nostra città”, ha spiegato Giuliano Trombini, pittore, cartellonista, grafico pubblicitario originario di Tresigallo.
“L’idea mi raggiunse mentre tutti noi eravamo serrati in casa per colpa della pandemia. In quei tempi l’immaginazione correva leggera a tante cose e ripercorrevo, con la mente, anche frammenti della storia dell’arte ferrarese, soprattutto del Novecento. L’arte è la mia vita, anche professionale, e impugnare il pennello mi fa ritrovare l’entusiasmo delle origini. Ho sempre amato indagare gli stili, capire che cosa si cela ‘dietro’ la tela, cogliere i dettagli, comprendere come gli artisti si pongono in linea con i tempi e come, di quei tempi, sanno creare, infrangere le regole o anticiparle.”
Partendo dall’enorme lavoro di Trombini questa mostra e il libro possono essere spunto per sviluppare ulteriormente il progetto dando un affresco completo di oltre due secoli di arte a Ferrara. Sarebbe bello raccontare alcuni di questi artisti attraverso storie, aneddoti e incontri che possano valorizzarne l’opera, soprattutto per contestualizzarne le tematiche nelle rispettive epoche. O che ogni artista in erba che oggi frequenta il Dosso Dossi possa sceglierne uno a suo piacimento per studiarlo e raccontarlo ai compagni. Qualcosa tipo “Adotta un artista”: qui ce ne sono addirittura cento, e il lavoro di Trombini andrà avanti con molti altri nomi nei mesi a venire. Come nella musica si campionano e riprendono brani e stili dal passato, anche questi 100 illustri nomi possono essere la base per gli artisti di domani, da cui trarre insegnamento e ispirazione.