Come recita la nota stampa: “se il proprietario delle televisioni private è diventato premier e uno dei più grandi comici capo di uno dei movimenti più importanti, perché Gene Gnocchi non dovrebbe potersi candidare alla carica di presidente?”
È questa l’idea alla base de “Il nulla”, monologo in cui Gene Gnocchi sfoga anni di osservazione politica immaginando la nascita di un nuovo movimento dal basso, con la sola variante di dichiarare in anticipo come vana ogni sua promessa.
Non manterremo le promesse, ma noi ve lo diciamo prima.
In scena per una sola serata, giovedì 8 dicembre, al Teatro Comunale, lo spettacolo propone con il biglietto anche la tessera del (finto) partito, gadget elettorali e un inno da scegliere democraticamente ogni sera dal pubblico presente.
Per capire qualcosa del progetto, abbiamo parlato al telefono con l’autore di tutto questo, Gene Gnocchi.
Nello scrivere lo spettacolo, qual è il confine tra immaginare una proposta esagerata per il nuovo partito, rispetto alla realtà delle promesse dei vari esponenti politici?
Possiamo dire che è l’opposto. Quello che porto io sul palco è troppo piccolo rispetto a tutto quello che è stato detto in questi anni dalla classe politica.
Possiamo quindi definirlo un antispettacolo, nel senso che non riesce a superare la realtà?
La realtà è insuperabile: alla fine bastava rappresentarla, quello che va in scena è una semplice rappresentazione dei fatti. La realtà della politica di questi anni è insuperabile, nessuno può riuscirci, bisognava solo limitarsi a riprodurla.
Cosa deve aspettarsi di vedere lo spettatore sul palco?
Lo spettacolo è semplicemente la promozione di questo movimento immaginario, è come la Leopolda di Renzi, è la promozione di un movimento politico che nasce come nascono tutti i movimenti politici. Con il proprio organigramma, i suoi apparentamenti, gli endorsement, l’inno: però in ognuno di questi elementi c’è la consapevolezza che tutto questo è assurdo. Assurdità che incombe ovunque, assurdità che poi abbiamo realmente sperimentato tutti i giorni osservando la politica.
Nelle idee che “il nulla” propone c’è un fondo di verità da segnalare?
In ogni proposta c’è un fondo di amarezza. Amarezza perché ci si rende conto che abbiamo una classe politica che forse non è all’altezza delle nostre aspettative.
Questa idea, questo spettacolo, questo partito, derivano soprattutto da questo ultimo anno politico e dalla sua campagna elettorale o tutto affonda le sue radici più indietro nel tempo?
No, deriva da molto prima: io da cinque anni partecipo a talk show politici e sono quindi cinque anni che ascolto leader e aspiranti leader di partiti politici.
Domani sera chi viene a teatro chi esce cosa si deve portare dietro? Un classico momento in cui l’Italia e gli italiani ridono di sé stessi o c’è qualcos’altro nel messaggio che si vuole dare con questo monologo?
Secondo me chi viene a teatro e parlo in generale, non solo su questo spettacolo, dovrebbe portarsi dietro che questo lavoro è faticoso, che scrivere un monologo di più di un’ora e che risulti anche divertente, può essere faticoso e questa è la premessa fondamentale. Avere questa premessa in mente darebbe tanta dignità al lavoro che noi facciamo: spesso la considerazione per questo lavoro è “ma si, vieni e dici due stronzate” e invece bisogna che si capisca che dietro ogni cosa c’è un lavoro, una passione, una prova e una riprova, degli aggiustamenti: quello che è il concetto di lavoro, insomma.
Quindi, qualcosa di molto più rispettoso, verso il pubblico, di quello che la classe politica fa nei suoi proclami che poi rimangono in gran parte parole al vento.
Assolutamente si, questo è assolutamente il concetto giusto, è una grande verità.
Ultimissima domanda: lo spettacolo è molto ironico. Se questa fosse la conferenza stampa in cui si va a presentare il candidato di questo nuovo partito del “nulla” la dichiarazione lancio per le agenzie stampa quale sarebbe?
Venite perché con “Il Nulla” noi azzereremo tutto e si potrà ricominciare da zero, tabula rasa, dove non è riuscita la pandemia, dove non è riuscita la guerra, dove non è riuscito l’asteroide: riusciremo noi.
INFO
“IL NULLA – NASCE UN NUOVO MOVIMENTO POLITICO“
di e con GENE GNOCCHI
chitarra Diego Cassani
8 Dicembre 2022 – 21.30
Teatro Comunale di Ferrara: biglietti disponibili qui