Questo fine settimana si prospetta essere elettrizzante! L’associazione Basso profilo porta un po’ di contemporaneità nella nostra Ferrara e presenta a Wunderkammer la seconda edizione di Darsena Elettronica. Un festival di contenuti diversi e condivisione con la città, un concentrato di arte, design e musica sul rapporto tra tecnologia, corpi e ecosistemi. Il fulcro di questi 3 giorni (2-4 dicembre) è costituito dall’installazione Distrust Everything di Lorem – progetto audiovisivo capitanato da Francesco D’Abbraccio.
Ma andiamo per ordine.
D’Abbraccio è una figura poliedrica, una mente curiosa: è un artista, un musicista, nonché un ricercatore indipendente. Arriva da un background musicale (per anni ha suonato insieme ad Aucan, gruppo che si è esibito nel 2011 a Ferrara sotto le stelle) e da una formazione universitaria allo IUAV. Parallelamente ha condotto una propria ricerca sulle politiche di rappresentazione e sul rapporto tra la cultura dei media e la società. Nel 2009 ha co-fondato insieme ad Andrea Facchetti Krisis publishing, una piattaforma editoriale e di curatela (ha collaborato alla realizzazione di Darsena Elettronica (ep.02)). L’interesse di D’Abbraccio per l’arte, il design, la musica, la progettazione trova nel tempo la sua perfetta espressione nell’intelligenza artificiale.
Si occupa della direzione artistica di Lorem, un progetto ibrido a cavallo tra un’identità individuale e un’identità multipla, una pratica multidisciplinare che nasce nel 2016 come ‘luogo’ in cui fare ricerca e lavorare su contenuti audio-visivi. Il punto nodale è il machine learning, ossia un sottoinsieme dell’intelligenza artificiale, inteso come set di strumenti statistici da mettere al servizio di una espressività legata alle emozioni, oppure dei comportamenti umani emotivi. L’intento iniziale era di utilizzare la tecnologia per simulare in maniera mimetica atteggiamenti e abitudini delle persone. In seguito l’interesse vira verso la dimensione delle emozioni, nello specifico si sposta sul registro dell’inconscio. Progressivamente Lorem si indirizza verso un uso meno strumentale dell’intelligenza artificiale, trasformandosi in un progetto concentrato non più radicalmente sull’AI, ma la sfrutta per indagare un livello più profondo della sfera umana. La forma stessa della pratica tende a cambiare nel tempo, quindi è probabile che l’oggetto della ricerca si sposti, si evolva. Altresì è mutevole la struttura organica, che ha visto susseguirsi vari nomi lungo gli anni, tra cui quelli attuali di Karol Sudolski (visual artist) e Mirek Hardiker (artista e ricercatore allo Stanford).
A Ferrara, Lorem presenta Distrust Everything, lavoro che nasce nel 2019/2020 e vede articolata la sua ultima fase proprio nella città estense. Nel 2021, collabora con Basso profilo e partecipa alla residenza che si è svolta al Consorzio Wunderkammer, incentrata sull’esplorazione dell’inconscio e la tecnologia. Distrust Everything è un’installazione a episodi sviluppata attraverso sistemi di intelligenza artificiale, un’opera che indaga il rapporto tra verità e finzione, tra inconscio e algoritmo. Un lavoro che “si avvale di reti neurali generative e fotogrammetrie 3D per immergere lo spettatore in un sogno sintetico”, un flusso narrativo tra il registro reale e quello onirico e si basa sul archivio di sogni di Mirek Hardiker.
Ogni mattina, per quasi 21 anni Hardirek ha trascritto i suoi sogni, costruendo un immenso Dream Report Database. Tecnologia, immagine e suono convergono in quest’opera che esplora l’universo narrativo generato proprio da quel archivio ed elabora un sogno completamente nuovo. In sostanza, hanno azionato dei meccanismi di machine learning per fornire nuove simulazioni di sogni e trasporli in seguito su un piano descrittivo, come se fosse una sceneggiatura. Un modo per osservare la soggettività e il subconscio attraverso una prospettiva distorta. Inoltre, enfatizza il rapporto che si ha con la verità, anzi il confine a volte labile tra vero e falso. Una riflessione che verte attorno al concetto di verità e sulla possibilità di sviluppare altri modi di costruzione e di condivisione di essa, “è un invito a rivedere il nostro rapporto con il mondo esterno, quello spesso percepito come assodato, fuori da noi e oggettivo”.
Il titolo è provocatorio e può sembrare in un primo momento di sfiducia e basta. In realtà, si pone come elemento per decostruire l’idea di verità, per come è intesa oggi, ossia “un principio sopravvalutato della realtà” e rifiutare una certa forma di cinico realismo a cui siamo sempre più abituati. Ottimale sarebbe “ripristinare l’immaginazione come una forma autentica, in qualche modo salvifica, come strumento di connessione con gli altri, come la possibilità di costruire un terreno comune di esperienza”.
Tra le ultime tendenze dell’arte contemporanea si inserisce proprio il dibattito sul rapporto tra l’intelligenza artificiale e creazione artistica. Darsena elettronica si inscrive perfettamente all’interno di questo filone e se vi affascina il mondo delle tecnologie digitali, dei suoni elettronici e dell’esperienza collettiva, non potete perdervi l’iniziativa. Siateci! E ovviamente, divulgate il verbo…
INFO:
Darsena Elettronica
Wunderkammer
2, 3, 4 dicembre