“Non siamo esterni all’Universo; siamo dei semi che evolvono in cicli come i cambi di stagione che regolano ogni creazione, nel ritmo”.
Carolyn Carlson
Abbiamo perso l’istinto, il nostro essere animali parte della natura. Per questo bisognerebbe ogni tanto spegnere le connessioni, cercare quanto prima del verde vicino a noi, che sia una foresta, un parco o un giardino, toccare un albero, sentire la sua energia, diventare quell’albero. The Tree (Fragments of poetics on fire) è la nuova creazione della coreografa californiana Carolyn Carlson, la prima a essere stata insignita – nel 2006 – del Leone d’Oro alla Carriera per la danza alla Biennale di Venezia. Lo spettacolo sarà in scena questa sera 14 ottobre al Teatro Comunale di Ferrara.
Realizzato nel pieno della pandemia, l’icona della danza Carolyn Carlson ha scelto nuovamente Ferrara per la prima italiana di questo lavoro che è una riflessione poetica e suggestiva sull’umanità, una manifestazione d’amore potente e vitale nei confronti della natura sull’orlo del naufragio, ma che sa anche risorgere dalle sue ceneri. Anche questa creazione, dopo Eau, Pneuma e Now, è ispirata ai testi di Gaston Bachelard, filosofo della scienza francese. Basato su Fragments of a Poetic of Fire, Madame Carlson ha scelto la forza poetica e simbolica delle fiamme come fonte di ispirazione per questo nuovo spettacolo.
Al termine “coreografia”, Carolyn Carlson preferisce da sempre quello di “poesia visiva” per descrivere il suo lavoro. Dare vita a opere che testimoniano il suo pensiero poetico, e con esse a una forma d’arte completa, totale, in cui il movimento occupa un posto privilegiato. Per The tree la sua visione onirica, insieme al virtuosismo dei suoi nove danzatori, si fonde con i paesaggi immaginari creati dal light designer Rémi Nicolas, sublimati dall’artista visivo Gao Xingjian.
In questi giorni a Ferrara, l’abbiamo raggiunta nelle sale prova del Teatro Comunale prima del debutto di questa sera. “I miei nonni emigrarono in America dalla Finlandia e io sono nata in California vicino all’oceano Pacifico e al parco nazionale di Redwood, dove sono presenti gli alberi più grandi e più alti del mondo” racconta Carolyn Carlson, lei stessa una sorta di statuaria sequoia di 79 anni su cui i danzatori – come uccelli – poggiano le loro energie, e trovano riparo.
“I miei primi ricordi sono legati alla vastità dell’oceano e alla foresta, con questi grandi esseri, antichi anche tremila anni”. Questa pièce parte proprio da questa forte connessione con la natura, ma anche dalla gravità del cambiamento climatico a cui stiamo assistendo. E Carlson parla, come sempre attraverso la danza, di come la natura stia reagendo: “Possiamo vedere quotidianamente i ghiacciai sciogliersi, le foreste bruciare. Con i danzatori ho lavorato proprio su questo, sui cambiamenti che regolano ogni creazione”.
Per la coreografa – che è anche Comandante delle Arti e delle Lettere e Ufficiale della Legion d’Onore, la più alta onorificenza conferita dallo Stato francese a chi abbia ottenuto meriti in ambito civile, culturale, militare e sportivo – il problema è che siamo costantemente scollegati da noi stessi. “Stando sempre sui social network, vivendo in questa connessione costante, perdiamo il nostro istinto, il nostro essere animali nel senso più profondo, e perdiamo la memoria – dice Madame Carlson -. Ci riempiamo di pubblicità, schermi, promozioni, e tutto questo diventa dannoso per noi. Vediamo quello che succede nel mondo e non lo viviamo. Copio, copio e non ricordo quello che ho fatto solo qualche ora prima. Perdo la connessione con me stessa. La domanda è: Chi sono io? Chi sono io in questo momento?. Dobbiamo invece tornare ad avere fiducia nel nostro istinto: a quell’origine primordiale che è fatta non di palazzi o cellulari, ma di sole, aria, ossigeno, alberi, luce, acqua. Tutto questo appartiene a tutti noi. Con The tree cerco di liberare quel fuoco interiore che abbiamo tutti, e che è la nostra poesia. La nostra immaginazione”.
Lo spettacolo debutta in Italia al Teatro Comunale di Ferrara,
venerdì 14 ottobre 2022 ore 20.30
Durata | 1 ora e 10 minuti
Info e vendite | www.teatrocomunaleferrara.it