“Siamo fradici di gioia. È proprio il caso di dirlo.”
Bambini, ragazzi, padri, madri, studenti, lavoratori, disoccupati, inoccupati e sì, pure pensionati, hanno popolato la nuova darsena al cospetto di questo duo con gli stivali rosa sopra il ginocchio. Insieme, tutti insieme, in una reazione post-pandemica che sembra voler affidare la tutela del proprio tornare fuori, insieme, stretti nella musica di un concerto in piedi, a chi ha deciso di essere nominalmente La Rappresentante Di Lista.
Per me che ho più di 40 anni, il rappresentante di lista è sempre stato una figura mitologica all’interno del seggio elettorale, quando ero chiamato a fare lo scrutatore: persona gentile, impegnata, apparentemente distaccata dagli eventi di una o più giornate diverse dal solito, ma che tirava su le maniche al momento dello scrutinio, che osservava meticolosamente le schede scrutinate.
La Rappresentante di Lista è un gruppo che apparentemente ha sdoganato nella musica italiana, la parola “culo” in un ritornello sanremese. Ma i loro fans dimostrano immediatamente che sono qui, finalmente, senza preoccuparsi dei generi, nella libertà della musica, “obliqui” come li definì un musicista locale, e le A, le O, le E, finali si mescolano nelle loro urla da sotto il palco.
Bellissimo.
La Rappresentante Di Lista ha ottenuto prima il disco d’oro e poi quello di platino, e ora si lancia in un nuovo messaggio con il brano “Diva” che si caratterizza per essere un omaggio all’autocelebrazione, un invito a fregarsene del giudizio degli altri, all’essere liberi di accettarsi per quello che si è e, allo stesso tempo rispettando la diversità degli altri.
“Vorrei ricordarmi sempre della mia Diva. Quella me che prova a fiorire, che può ancora sbagliare, ricominciare e vivere. Qua, nella vita vera, non ci sono i riflettori come nei film, ma c’è uno spazio che possiamo pretendere, una luce che può farci brillare. È la libertà di poter essere noi stessy, una libertà difficile da conquistare. C’è il giudizio sempre pronto e la voce feroce che alziamo su noi stessy. È vero, non è facile, non è facile, ma io ci voglio provare e tu non mi stressare! “
il post per il lancio di “diva” su instagram
Lasciatemi però fare un brevissimo appunto sulla Darsena: tra le cose belle di questa estate che climaticamente è già in fase avanzata e da un punto di visto del calendario è adesso agli inizi, c’è sicuramente il vedere una città che conquista un nuovo spazio. La Darsena così fruibile è diventata un’apertura verso il fiume che, volente o nolente, è parte integrante di questa città, avendone disegnato la formazione originaria ed essendo stata annessa senza ricordarsene, ma spesso negandola con quelle sponde cementate con funzione di solo contenimento dell’alveo. Ora questa città si dota di nuovo della sua acqua, da sfruttare come spazio aperto. Non è poco.