Questo articolo ha un formato del tutto particolare: alcuni inserzionisti preferiscono contenuti interessanti al posto dei tradizionali banner, questo ci consente di offrirvi nuove storie e contenuti originali giorno dopo giorno, riuscendo al contempo a sostenere le spese di questo sito. È però sempre tutta farina del nostro sacco, in sintonia con lo stile e i contenuti che proponiamo solitamente su queste pagine. L’indicazione qui sopra è prima di tutto dunque per rispetto verso chi legge: indica che questo contenuto è stato ideato a seguito di un accordo con l’inserzionista e poi prodotto dalla nostra redazione, con la cura di sempre. Buona lettura!
Ci sono tredici ragazze e ragazzi, in realtà tredici cantanti d’opera professionisti, che da ormai tre settimane calcano il palco del Teatro Abbado. Vengono da tutta Italia, alcuni invece sono arrivati da oltre i confini nazionali, hanno superato una selezione tra trecentocinquanta candidati e ora sono pronti per mettere in scena il Don Giovanni di Wolfgang Amadeus Mozart su libretto di Lorenzo Da Ponte. Sono stati selezionati dal direttore musicale di quest’opera nonché presidente onorario del Teatro Comunale Leone Magiera e con lui hanno lavorato fin dal 7 giugno in quella che oltre a una preparazione per la messa in scena è stata una vera e propria scuola. I ragazzi sono tutti under 35, anzi la maggioranza è under 30 e c’è addirittura uno tra i selezionati che ha appena vent’anni. Il talento dopotutto, e qua prendo in prestito anche se non letteralmente le parole del loro maestro, non ha età.
LEONE MAGIERA
(Modena, 1934) è un pianista, direttore d’orchestra e insegnante di canto italiano.
Ragazzo prodigio, si è esibito per la prima volta in concerto a 12 anni, successivamente si è diplomato in canto (ramo didattico), direzione di coro, composizione e musica corale al conservatorio “Giovan Battista Martini” di Bologna, di cui diventerà, per concorso nazionale, docente a soli 25 anni e dove insegnerà per 35 anni. Suoi allievi sono stati Mirella Freni, Luciano Pavarotti, Ruggero Raimondi, Peter Glossop. Amico d’infanzia di Luciano Pavarotti, è stato il suo preparatore, pianista accompagnatore e il direttore d’orchestra preferito, accompagnandolo in più di mille concerti e recite teatrali.
Come pianista si è esibito, sia come solista, sia come accompagnatore di cantanti, in tutti i più importanti festival, teatri del mondo e sale di concerto. Come direttore d’orchestra e preparatore ha collaborato con molti dei più importanti direttori: Otto Klemperer, Carlo Maria Giulini, Claudio Abbado, Zubin Mehta, Carlos Kleiber, Georg Solti.
Nel corso della sua carriera musicale Magiera ha scoperto e seguito negli anni dell’affermazione diversi talenti del canto, come il tenore Fabio Sartori, i soprani Francesca Pedaci, Carmela Remigio e Mariangela Sicilia.
La messa in scena di questo Don Giovanni, serve precisarlo, è di Adrian Schvarzstein che ha sviluppato il progetto registico che qui a Ferrara si avvale del supporto di Moni Ovadia e di Daniel Smith come Maestro concertatore e direttore d’orchestra. Un progetto che parte da una convinzione di Schvarzstein che caratterizzerà la scena. “Sono sempre stato convinto che Don Giovanni, opera giocosa con musica di Mozart su libretto di Da Ponte, si adattasse perfettamente al mondo circense”. Ecco, sul palco del comunale andrà in scena un “opera circense” dal titolo Don Giovanni, il più grande domatore di tutti i tempi.
In ogni caso la trama non si discosterà da quella classica per cui oggi non è forse il caso di spendere troppe parole su questo ma di tornare a quei tredici ragazzi e ragazze che daranno forma, corpo e soprattutto voce alla rappresentazione. Un lavoro e una carriera non facile da intraprendere per i giovani ci spiega Gesua Gallifoco che interpreta Zerlina: “tante volte il nostro lavoro viene paragonato a quello degli sportivi, serve tanta disciplina, si deve stare attenti a ciò che si mangia, serve allenamento anche fisico e studio costante”. A lato di Gesua è seduta Marta Lazzaro che interpreta Donna Elvira e ci spiega come questo non sia “un mestiere facile da intraprendere” e per progredire ci si deve assumere dei rischi. “Un giovane determinato a fare questa carriera – aggiunge Gesua – deve fare scelte precise e anche rischiose”. Oltre a non essere un mestiere facile da intraprendere a un certo punto ci si scontra con quello che sia Gesua che Marta chiamano “Piano B”. Un piano che a un certo punto deve essere lasciato da parte perché “ti porta via tempo ed energie e questo non ti fa arrivare dove vuoi arrivare”.
E questa che hanno avuto è stata in fondo un’ottima opportunità per progredire in questo mestiere, la messa in scena di un’opera che andrà addirittura in Corea dopo le date di Ferrara e una masterclass con Leone Magiera ma anche con Daniel Smith a dirigere. “Una doppia opportunità – ci dice Alessandro Agostinacchio che interpreta il commendatore – perché Leone Magiera rappresenta la famosa vecchia scuola mentre Daniel Smith una scuola più moderna e più nuova. Abbiamo quindi avuto l’opportunità di capire la tradizione grazie a Magiera che ha lavorato con i più grandi e grazie a Daniel Smith abbiamo scoperto il nuovo. Noi unendo queste due cose abbiamo avuto modo di imparare tantissimo”.
Imparare tantissimo in armonia e divertendosi. In tantissimi del cast hanno sottolineato proprio questi due aspetti non scontati e da non sottovalutare all’interno di una produzione. “Ci siamo trovati molto bene – spiega Lorenzo Martelli (Don Ottavio) – tra di noi del cast e con la produzione, perché si respira un’aria giovane. Non è una produzione pesante”.
L’armonia ma anche il tempo hanno dato grandi opportunità. “Abbiamo avuto più tempo per conoscerci ma anche per lavorare con il maestro Magiera – spiega Silvia Caliò (Zerlina) – e questa è stata per noi un’opportunità fantastica che non capita spesso”. Opportunità derivate anche dal confronto con Magiera, con Smith ma anche con tutta la produzione. “Un conto è fare una prova musicale in una stanza con i leggii e lo spartito sotto mano – spiega Valerio Morelli (Masetto) – un conto è essere in palcoscenico e relazionarsi veramente con gli altri personaggi e avere il suono dell’orchestra e non del pianoforte, lo sguardo del maestro che ti dice gli ingressi e ti fa cenni. Si respira tutta un’altra atmosfera e l’emozione è enorme”. “Capita spesso – dice Giovanni Luca Failla (Don Giovanni) – di fare produzioni lampo, poche prove e via subito in recita. Produzioni che magari vanno anche bene ma sicuramente avere avuto il tempo per prepararsi come si deve e come è giusto fare ha avuto un’influenza positiva su di me ma anche su tutti gli altri colleghi”. “Abbiamo avuto tutto il tempo per lavorare l’opera sia musicalmente che registicamente – spiega Giulio Riccò (Leporello) – e chiaramente il lavoro fatto con Magera è stato prezioso perché lui riesce a farti leggere l’opera in mille modi. È grandioso”. Un bellissimo gruppo con tanta “voglia di migliorarsi e lavorare, di scoprire qualcosa di nuovo”, lo incalza Yulia Merkudinova (Donna Anna), “con una bella energia, molto potente”.
Un gruppo straordinario che, nei minuti che sono riuscito a rubare durante le prove mi ha incantato e penso possa sorprendere il pubblico che venerdì e domenica andrà a vederli. Chiudo prendendo in prestito le parole usate dall’ideatore Adrian Schvarzstein: “Presto, presto, comincia lo spettacolo, siete tutti invitati ad entrare nel tendone!”
DON GIOVANNI
musica di Wolfgang Amadeus Mozart
Versione di Vienna con inserti dalla versione di Praga
1 Luglio 2022 – 20.30 Teatro Comunale
3 Luglio 2022 – 20.30 Teatro Comunale
INFO E BIGLIETTI:
https://www.teatrocomunaleferrara.it/events/event/don-giovanni/
PERSONAGGI E INTERPRETI
Don Giovanni Guido Dazzini/Giovanni L. Failla (*)
Il Commendatore Alessandro Agostinacchio
Donna Anna Yulia Merkudinova
Don Ottavio Younggi Moses Do/Lorenzo Martelli (*)
Donna Elvira Marta Lazzaro
Leporello Giulio Riccò
Masetto Valerio Morelli
Zerlina Gesua Gallifoco/Silvia Caliò (seconda recita)
acrobata Angela Francavilla
Direttore Musicale Leone Magiera
Maestro concertatore e direttore Daniel Smith
Orchestra Città di Ferrara
Maestro al cembalo Marija Jovanovic
Coro Teatro Comunale di Ferrara
Maestro del Coro Francesco Pinamonti
progetto registico ideato e creato da Adrian Schvarzstein
aiuto alla regia Jurate Sirvyte Rukstele
messo in scena con la collaborazione di Moni Ovadia
scene e costumi Lilli Hartmann
luci Marco Cazzola
movimenti coreografici Jurate Sirvyte Rukstele
direttrice di scena Chiara Tarabotti
assistente “idea registica” Silvia Laniado
assistente “messa in scena” Viola Lucio
Nuova produzione Fondazione Teatro Comunale di Ferrara
in collaborazione con Korea Foundation Daegu Opera House