Con l’arrivo della bella stagione Ferrara si riaccende con alcuni dei grandi eventi che caratterizzano il calendario estivo. Ad aprire le danze già a maggio quest’anno torna uno degli appuntamenti più apprezzati in città, il festival di fotografia Riaperture, giunto alla sua sesta edizione e tornato alla collocazione primaverile originaria. Ad appena sette mesi dalla precedente, in un’edizione più contenuta e a misura di visitatore ma non per questo meno ricca di spunti e suggestioni. Riaperture è un festival in crescita per pubblico e per coinvolgimento delle realtà associazionistiche cittadine che vanno a supportare con eventi, spettacoli ed appuntamenti il calendario delle mostre fotografiche.
Le date: da venerdì 13 a domenica 29 maggio 2022 con un tema che fa sognare, specialmente dopo due anni per buona parte trascorsi in casa. Il Viaggio è un argomento classico per tutte le arti, qui declinato in forme molto diverse tra loro, come sempre con esposizioni fotografiche ospitate all’interno di spazi dismessi o parzialmente in disuso, riaperti per l’occasione e votati per qualche giorno alla bellezza.
I luoghi che quest’anno riapriranno riservano ancora qualche sorpresa e incuriosiranno soprattutto i ferraresi: torna come sempre Factory Grisù, sede principale del festival dove saranno ospitati incontri, tavole rotonde e workshop con i fotografi, ma anche l’ex sede dell’Ipsia che già lo scorso anno ha visto protagoniste numerose mostre tra interni ed esterni. Due i posti nuovi che per molte persone saranno del tutto inediti: una è l’ex sede della Banca d’Italia, chiusa da 10 anni, davanti alla Chiesa del Gesù, tra corso Ercole I d’Este e via Borgo dei Leoni.
Sede che ospitava tra l’altro anche il Circolo Unione, nell’edificio adiacente alla Banca, luogo di ritrovo nel dopolavoro che torna ad ospitare dunque un evento culturale dopo lunghi anni.
Particolarmente inaccessibile da sempre è poi l’acquedotto del Montagnone, in viale Alfonso I d’Este: le sale che stanno alla base della torre che tutti vediamo svettare tra le mura ospitano macchinari e locali tecnici, per l’occasione in dialogo con le fotografie di Riaperture.
Una riapertura tra virgolette quella invece di Palazzo Muzzarelli Crema, sede della Fondazione Estense del tutto operativa come uffici e come spazio riservato ad eventi privati su prenotazione. Riaprirla al pubblico per un evento culturale a libero accesso è senz’altro un bel segnale di attenzione verso il territorio da parte di BPER, che pur non essendo una banca ferrarese ha rilevato le ex filiali Carife, diventando di fatto un importante interlocutore economico per la nostra città.
Le mostre dell’edizione 2022 sono 13, a cui si aggiungono quella legata al concorso fotografico di Riaperture e quella del World Water Day Photo Contest, entrambe a Factory Grisù.
Per tre week end, il pubblico potrà scegliere di viaggiare fisicamente tra non-luoghi di Ferrara, ma anche partire alla scoperta di realtà vissute e immortalate dai grandi nomi della fotografia, come quello di Giovanni Chiaramonte negli spazi dell’Ex Circolo Unione. Con il suo progetto, Westward, realizzato fra il 1991 e il 1992, il maestro della fotografia italianaaccompagnerà lo spettatore per le grandi città americane, tra silenziosi deserti avvolti da un cielo striato da nubi.
Lo stesso cielo che abbraccia anche Melbourne, dall’altra parte del mondo, dove si aggira una piccola esploratrice munita di casco da astronauta e di tuta aerospaziale durante il lockdown, in The Rocketgirl Chronicles, esposta in esclusiva per l’Italia all’Acquedotto del Montagnone, attraverso gli scatti di Andrew Rovenko.
In questa nuova location un altro cielo si dispiega, questa volta però è Sereno e la figura del mitico colonnello del meteo Edmondo Bernacca viene raccontata poeticamente, ondeggiando tra le nuvole e il tempo attraverso le immagini della nipote Fulvia Bernacca.
Negli ambienti di Palazzo Muzzarelli Crema, Alexander Bronfer guiderà il pubblico per le giallastre coste del Mar Morto con il suo The Dead Sea, mostrandone la lenta agonia causata da una società incosciente e sconsiderata.
Un’attitudine umana che trae le sue origini da una profonda disattenzione e una voluta cecità rispetto alle realtà lontane, come quelle che Alessandro Bergamini racconta in Humanity, mostraaccompagnata dalla video installazione di Giovanni Giusto e che Rocco Rorandelli evidenzia in Bitter Lives, focalizzandosi sulle esigenze ambientali provate dall’impatto dell’industria del tabacco. Entrambi i progetti sono visibili all’Ex Circolo Unione.
Difficile è anche approfondire il viaggio condotto dai migranti bloccati in Bosnia: persone, storie e memorie, che stanziano tra un passato cruento e un futuro poco accogliente, sono impresse nelle fotografie di Valerio Muscella e Michele Lapini nel progetto Non più, non ancora allestito ed esposto per la prima volta in Italia in occasione del Festival presso l’Ex Ipsia.
Negli stessi spazi, il pubblico viaggerà senza sosta con il solo scopo di fare festa grazie ad Alessandro Inches e al suo sguardo attento sul mitizzato mondo dei rave party con il progetto Ravers’ Interiors.
Differente è il percorso intrapreso da Alba Zari con The Y – Research of biological father, attraverso cui l’artista va alla ricerca di un padre “senza volto” districandosi nelle fitte trame delle sue origini.
Con Carry On, invece, lo spettatore si perderà fra le tessere del mosaico fotografico realizzato da Guia Besana in cui convergono proiezioni, visioni ed emozioni di un volo tutto al femminile, progetto esposto all’interno dell’Ex Banca d’Italia.
Femminile, come il progetto che anima presso la Factory Grisù, Quest of Beauty, sviluppato da Sara Melotti, che intraprende una ricerca di bellezza “itinerante” con l’obiettivo di ridefinirne il canone.
Con gli autoritratti di In Spirit che vestono le pareti di Palazzo Muzzarelli Crema, la fotografa Alison Luntz esprime la profonda volontà di evasione che l’artista ha provato durante il duro periodo di lockdown nella sua casa a Brooklyn.
Si passa poi agli scatti di Paolo Verzone all’Ex Ipsia, che guiderà il pubblico nelle vaste lande di ghiaccio e di neve site nella punta più estrema dell’Artico, e più precisamente nell’Arcipelago delle Svalbard con Aurora Borealis.
Tra le diverse attività organizzate da Riaperture PhotoFestival per la sua VI Edizione si potrà partecipare alle 17 visite guidate condotte dai fotografi in mostra, 10 incontri con gli autori e talk, 3 workshop, e due eventi serali con performance e dj set, nonché una visita guidate in notturna alle mostre del Festival, rigorosamente in bicicletta.
Dicevamo delle collaborazioni: la prima è ad esempioun’Opening Party che incornicerà la giornata inaugurale del 13 maggio 2022, presso la sede dell’Ex Ipsia, dove sarà possibile visitare le mostre in loco e godersi buona musica con Dj set, oltre che assistere alla performance di Pietro Vicentini, drum solo, in programma alle 21.00,accompagnato dai live visuals di Horesque. L’evento è realizzato in collaborazione con il Festival Bonsai 2022 di Ferrara OFF.
Altro appuntamento importante sabato 14 maggio con “SAI COS’È IL PROGETTO SAI?” dove interverranno CIDAS insieme ai fotografi Valerio Muscella e Michele Lapini. Con questo talk si intende approfondire le dinamiche del progetto Servizio Accoglienza Integrazione e del gruppo di che ogni giorno si prendono cura dei migranti, segnati dal superamento del confine fino all’arrivo in Italia.
Last but not least torna anche il CIRCUITO OFF, percorso parallelo alla manifestazione ufficiale che comprende i progetti fotografici selezionati tramite una call nei mesi scorsi. I progetti vincitori andranno in mostra in venticinque attività commerciali del centro storico di Ferrara.
MORE INFO:
Riaperture Photofestival 2022
Tutti i venerdì, sabato e domenica dal 13 al 29 maggio 2022
venerdì ore 18.00 – 23.00
sabato e domenica ore 10.00 – 19.00
www.riaperture.com