Il Po di Volano che scorre a pochi passi dal centro storico, è il canale più conosciuto dai ferraresi, ma mentre in molti sono abituati ad osservarlo dall’alto, di fretta, percorrendo i ponti che lo attraversano per giungere da una parte all’altra della città, in pochi si avvicinano alle sue sponde. Non è un segreto che gli abitanti di Ferrara non siano abituati a vivere il fiume, lo conferma il fatto che, ad esempio, solo un numero esiguo di loro possiede un natante o pratica attività sull’acqua, nonostante gli oltre 3.000 km di canali che offre il territorio.
Come molti corsi d’acqua prossimi ai centri urbani, anche il Volano soffre di numerose criticità, tra cui spicca la presenza di scarichi inquinanti e discariche abusive lungo le sue sponde.
Da qualche anno un trend positivo improntato alla tutela dell’ambiente ha visto l’intensificarsi dell’attività delle associazioni e dei gruppi ambientalisti cittadini, che provvedono a segnalare e contrastare in prima persona il degrado di questi biotopi naturali. Si citano a proposito i meritori interventi realizzati da Plastic Free, o Difesa Ambientale Estense, per ripulire le sponde dai rifiuti abbandonati e, talvolta, da vere e proprie discariche abusive.
Più di recente, alcuni attivisti della RGC – Rete Giustizia Climatica di Ferrara, aderenti alle associazioni UPE – Unione Pescatori Estensi, Voce degli Alberi e FFF – Fridays For Future, hanno deciso di dichiarare guerra agli scarichi inquinanti a danno delle acque interne e, tra i loro obiettivi, c’è quello di intervenire proprio sul Po di Volano.
“Sono quasi tre anni che segnaliamo presunte irregolarità relative agli scarichi del depuratore della rete fognaria presso il ponte di Via Caldirolo – dichiara Davide Cristofori di FFF – di fatto in maniera periodica l’impianto sversa ingenti quantità di reflui fognari, inquinanti e maleodoranti, uniti a fanghi di depurazione e residui oleosi, così facendo la Direttiva Quadro sulle Acque (2000/60/CE) che prevede il raggiungimento di standard minimi di qualità ambientale risulta, di fatto, vanificata”.
Già nel marzo 2021, gli sportivi del gruppo che navigano sul Volano con lo Stand Up Paddle, hanno denunciato con un post su Facebook la presenza di un fenomeno anomalo, circa un centinaio di metri a valle del ponte di via Caldirolo:
“…quasi al centro del Volano l’acqua gorgogliava e affioravano grosse isole galleggianti di liquami fognari come se un gigantesco pozzo nero vi venisse sversato. Non ho idea cosa passi sott’acqua in quel punto, ma sicuramente non è un fenomeno naturale e, ora che sono qui a scrivere, temo che il disastro sia ancora in corso. Mi auguro che le autorità si siano attivate in fretta”.
Purtroppo ciò non è avvenuto perché nel dicembre 2021, sempre sulla medesima pagina, compariva il post e il video dello stesso impressionante evento inquinante, a conferma che l’impatto dannoso non si era arrestato ed anzi si era aggravato.
Questo fenomeno è prodotto, con alta probabilità, dai reflui che vengono riversati nel Volano dalle condotte della rete fognaria ed è preoccupante che ciò avvenga anche in assenza di piogge. In breve tempo il materiale in sospensione si accumula sul fondo poco più a valle degli scarichi e, marcendo, libera in superficie grosse bolle di metano maleodoranti, insieme al materiale di risulta dei fanghi, che è considerato un rifiuto speciale e il cui smaltimento non può certo avvenire direttamente nei canali.
Ad oltre 50 giorni dalle ultime piogge, in compagnia dell’Ing. Marianna Suar della Voce degli Alberi, ed alla presenza del Cons. Tommaso Mantovani, con alcune Guardie Ittiche Volontarie dell’UPE – Unione Pescatori Estensi, a seguito di un sopralluogo sulle sponde del Volano, è stata accertata e denunciata nuovamente l’esistenza degli scarichi inquinanti.
Considerato il contesto alquanto desolante, che vede queste gravi problematiche affliggere per anni le acque prossime al centro città, senza trovare soluzione, si può però confidare se non altro in un rinnovato interesse verso la risorsa ambientale rappresentata dal fiume e dal suo contesto.
Non solo, la riqualificazione del quartiere della Darsena, rappresenta un momento propizio in quanto offre finalmente la visibilità che per lungo tempo è mancata al fiume, inteso come spazio e risorsa da preservare. Unitamente a questo, l’avvento di nuove linee programmatiche in ambito turistico, sia locale che regionale offrono opportunità progettuali delle vie d’acqua ferraresi.
In questo senso il Gruppo Blu della RGC, ha ottenuto il finanziamento pubblico dalla Regione Emilia-Romagna e sta procedendo nel percorso “Verso un Contratto di Fiume per Ferrara”, che vede tra gli stakeholders anche il Comune stesso. Questo strumento impegnerà i vari portatori di interesse a cooperare e sviluppare le sinergie necessarie per tutelare i corsi d’acqua in favore di uno sviluppo più sostenibile della risorsa, contrastando il cambiamento climatico e la perdita di biodiversità, favorendo il miglioramento generale della qualità della vita.
I contratti di fiume rappresentano un utile strumento di coordinamento e partecipazione dal basso alle decisioni amministrative e di gestione del territorio che insistono sulla risorsa fluviale, le quali non possono prescindere dal fondamentale contributo dei cittadini che vivono e praticano attività che hanno a che fare con i corsi d’acqua.
Per tale ragione chi è interessato a partecipare al progetto “Verso un Contratto di Fiume per Ferrara” e intende risolvere le criticità che attualmente affliggono il Po di Volano, il canale Boicelli e il Po di Primaro, può manifestare il proprio interesse inviando una mail a info@fiumana.org, o contattando direttamente il numero 328 2161442.