John Berger scriveva che il modo di vedere del fotografo si riflette nella sua scelta del soggetto. La fotografia non è semplicemente un atto meccanico di registrare un attimo, ma è un gesto selettivo e costituisce una specifica visione del fotografo, è un mezzo per verificare e confermare la realtà. Lo sguardo attento e discreto di Arianna Di Romano delinea il quadro di una realtà che testimonia un’insopprimibile umanità. Accompagnata dalla macchina fotografica, coglie istanti unici e decisivi di tante storie non raccontate. Gli emarginati, gli anziani, i detenuti, gli adolescenti, i bambini, i senzatetto sono solo alcuni dei soggetti che attraverso il suo sguardo intimo ed empatico scava “nell’umanità dimenticata”.
La fotoreporter di origine sarda, ma siciliana di adozione ha immortalato volti e situazioni in giro per il mondo, dai villaggi più remoti del Sud Est asiatico, dalla Romania e della Polonia ai campi profughi e rom in Serbia e Bosnia, dai paesi della sua terra natale alle celle di un carcere siciliano. Tanti luoghi, svariate storie, moltissimi volti e un caleidoscopio di emozioni raggruppati nella monografica Oltre lo sguardo, che denota l’interesse per ciò che la circonda e per ciò che è lontano. La mostra è presentata al pubblico ferrarese in uno spazio fuori dal tempo, la Palazzina Marfisa d’Este, ed è visitabile dal 20 febbraio al 12 giugno.
La dimora estense che ha ospitato illustri personaggi cultori della letteratura, della musica, della pittura e della poesia si riconferma altresì contenitore del contemporaneo. La dimensione fotografica implica un tempo di riflessione su tanti pezzi del mondo, su miniature della realtà. Arianna Di Romano ci mostra un aspetto della società che rimane al margine, invisibile e ci rende partecipi alla vulnerabilità, alla forza e al coraggio di chi si trova dall’altra parte dell’obiettivo. Il suo è un lavoro di ricerca che comprende non soltanto l’altro, ma altresì la propria persona: “Vivo le sensazioni che provano le persone che ritraggo, mi identifico in loro. Continuamente cerco me stessa nell’altro.”
L’esposizione fotografica organizzata dalla Fondazione Ferrara Arte è un racconto visivo, quasi esclusivamente in bianco e nero, funzionale a narrare il mondo come si rifrange sui volti mostrati, obbligandoci a guardare e osservare più a fondo. La mostra ci accompagna nella scoperta di una bellezza atipica, innocente e dimenticata dei tanti volti ‘catturati’ da Di Romano, nonché invita a spingerci oltre l’apparenza del dato reale, alla ricerca di un’autenticità diversa e sconosciuta.
Le sessanta fotografie presenti rivelano una sincera partecipazione emotiva dell’autrice e ci propongono un profluvio di sguardi: fieri, stanchi, profondi, di sfida, di smarrimento, infantili, puri, genuini, disillusi, rassegnati, tristi, timidi, magnetici, irriverenti. Queste tracce spettrali come definiva Susan Sontag le fotografie, testimoniano i vari aspetti della condizione umana, registrati dallo sguardo delicato della fotografa in modo da “renderli eterni negli spazi vuoti della memoria”.
Sono pochi i sorrisi che si intravvedono nel percorso espositivo, la maggior parte dei volti ritratti sono espressione di una dura e cruda realtà. I ritratti di uomini, donne, bambini, compongono la rassegna e raffigurano una fragilità e una forza straordinaria. Su questi lasciti visivi, abbondano i segni, le rughe, le gioie, le fatiche, lo stupore di essere considerati e visti, di uscire almeno per un attimo dalla dimensione degli ultimi, dei dimenticati.
Arianna Di Romano esplora e ci restituisce un lembo di mondo abbandonato, scegliendo di rimanere ‘accanto’ a coloro di cui si parla poco e di dare loro una voce. La sua fotografia, che potrebbe essere definita sociale, fissa e ci trasmette la complessità di tante vite, coglie una moltitudine di sguardi e li fa giungere a noi attraverso il tempo e lo spazio, rendendo visibile l’invisibile. I suoi scatti registrano esperienze incerte e rappresentano una metafora visiva a tante domande relative alle vite immortalate sulla pellicola, nonché un esercizio di coscienza a cui dovremo tutti sottoporci.
Arianna Di Romano
Oltre lo sguardo
Ferrara, Palazzina Marfisa d’Este
20 febbraio / 12 giugno 2022