Le pagine ad alto contenuto culturale che seguo mi ricordano che ormai mancano tre giorni al grande giorno.
Avete già messo a scadenza la cena aziendale, quella della palestra, del corso di cucito e il pranzo in famiglia con tutto lo scibile dei parenti serpenti?
Con le festività si avvicinano le grandi abbuffate, si sa, ma – c’è un ma- avete mai riflettuto sulla quantità di avanzi che solo questi pranzi e cene sono in grado di portare con sè?
Immagino che, una volta attivata la digestione, l’unico pensiero sia rivolto al vostro soffice divano, ma, giusto per non smettere di pensare al cibo, è bene prestare attenzione ai poveri left-lovers vittime di queste situazioni.
La cucina circolare è un tema che a me sta molto a cuore e per cui, indossati i panni della signorina Rottenmeier, rincorro gli ospiti per imboccarli con l’ultima polpetta avanzata o regalo enormi quantità di tupperware per la doggy-bag.
Dato che questo approccio così rigoroso non paga (ci sono voluti anni per capirlo, ma cel’ho fatta), l’alternativa vincente credo sia quella di riutilizzare i nostri cari left-lovers dandogli una seconda vita.
Non ho inventato di certo io questo approccio alla cucina, bensì lo chef pluristellato Igles Corelli che saluto, grande Igles! (scherzo, non ci conosciamo purtroppo). Dicevamo, a prescindere da chi abbia avuto questa idea geniale, credo sia un concept che di certo non piacerà a tutti perchè già me li vedo i vostri nasi arricciati davanti alla parola “avanzi”. Suvvia, non siate schizzinosi! Il cibo è un dono e in quanto tale non va sprecato, bensì onorato. Inoltre non c’è miglior modo per cimentarsi in cucina.
Non sapete cucinare? La mamma vi ha lasciato in frigo circa una tonnellata di lenticchie già cotte? Va’ che portano soldi quindi bisogna assolutamente farci qualcosa! Se ci pensate, questi cibi sono già stati preparati da mani esperte (si spera) quindi si tratta solo di estrarli dal frigo e trita, sminuzza, aggiungi, cuoci, friggi, brasa e il gioco è fatto! Bando alle ciance!
Pane duro come il marmo di Carrara, salamine, cotechini e lenticchie di tutto il mondo venite a me!
Oggi vi propongo tre ricette quasi esclusivamente realizzate con gli avanzi delle festività, la prima delle quali è stata anche ripresa dall’occhio esperto della mia amica e video-maker Ilaria Passiatore.
Buona lettura/visione e Buon Natale, ehm, buone feste!
Uovo pochè su crema di pain perdu con crumble di pane
Ingredienti per 4 persone:
– 300 gr di pane raffermo per la crema di pane
– brodo qb (1,5 l acqua, 2 carote, 1 cipolla, 1 gambo di sedano, 1 patata, prezzemolo, sale grosso)
– olio evo
– sale
– pepe
- 80 gr Parmigiano Reggiano per la cialda
- 200 ml di aceto di mele
- 2 l d’acqua
- 1 uovo
Per il brodo:
- 1, 5 l di acqua
- 2 carote
- 1/5 cipolla
- 1 gambo di sedano
- 1 patata
- un ciuffo di prezzemolo
- sale grosso
Preparate il brodo inserendo all’interno della casseruola 1,5 lt di acqua, due carote, 1 cipolla, 1 gambo di sedano, 1 patata, prezzemolo, sale grosso
e mezza cipolla.
A parte, fate soffriggere olio e cipolla in una padella,tagliatete a cubetti circa 250 gr di pane e aggiungetelo in padella.Lasciate insaporire e,successivamente, aggiungete il brodo un po’ alla volta.
Una volta aggiunti tutti gli ingredienti, frullate il pane assieme al brodo fino ad ottenere una crema densa e senza grumi.
Mettete da parte e preparatevi psicologicamente per il passaggio tecnico della ricetta.
per l’uovo pochè:
Per preparare l’uovo in camicia occorre aggiungere all’acqua un pò di aceto e portarla ad ebollizione.
N.B. La quantità dell’aceto deve essere pari al 10% del peso dell’acqua e occorre utilizzare una casseruola piuttosto alta e capiente.
Sgusciate ora l’uovo in una ciotolina. L’uovo dovrà essere freschissimo o, in alternativa, va precedentemente pastorizzato.
Munitevi di una frusta da pasticceria e di una schiumarola.
Quando l’acqua sarà arrivata ad ebollizione, create un vortice nell’acqua mescolando vigorosamente con la frusta e, non appena creato il vortice, versate al suo centro l’uovo con delicatezza.
In questo modo l’uovo si avvilupperà su se stesso e il tuorlo rimarrà al centro. Se l’acqua dovesse accennare a fermarsi, aiutatela a girare mescolando attorno all’uovo delicatamente. Attendete che l’albume sia diventato bianco, ci vorranno all’incirca 2 minuti. Con la schiumarola, sollevate molto delicatamente l’uovo in camicia e adagiatelo nella terrina e lasciate riposare un paio di minuti perchè si rassodi.
Per la cialda:
Fate scaldare una della e ponete all’interno un coppapasta in cui versare il Parmigiano, lasciate che si rassodi fino a diventare una veletta croccante e dorata. Toglietela dal fuoco e lasciate riposare su una base piana perchè non cambi forma.
Per il crumble:
Sminuzzate la restante parte di pane, circa 50 gr, in un mixer fino ad ottenere delle briciole piuttosto grossolane e mettetele in una padella con un filo d’olio e uno spicchio di aglio finemente tritato. Lasciate dorare il tutto perchè diventi croccante. Togliete dal fuoco e lasciate raffreddare.
Passiamo ora all’impiattamento:
Create una base di crema di pane in una fondina, nel caso in cui non abbiate un cappello del prete, andrà benissimo un normalissimo piatto fondo.
Adagiate l’uovo nel centro del piatto e decorate con il crumble di pane.
Tagliatelle con impasto di lenticchie, ragù di cotechino e timo
500 gr di farina 00
350 gr di lenticchie
3 uova
cotechino avanzato qb
1 costa di sedano
1 carota
1/5 cipolla
1 bicchiere di vino rosso
timo qb
Frullate le lenticchie avanzate, eventualmente aiutandovi con un po’ d’acqua, fino ad ottenere un composto cremoso.
Preparate la pasta fatta in casa: create una fontanella di farina, aggiungete le uova e lentamente incorporate alla farina.
Aggiungete all’impasto la crema di lenticchie.
Lavorate fino ad ottenere un impasto liscio ed omogeneo.
Utilizzando la macchina per la pasta, o il matterello, stendete la pasta e create le vostre tagliatelle, dello spessore che preferite.
In un saltapasta sbriciolate il cotechino avanzato e fatelo riscaldare a fuoco basso. Aggiungete un trito di sedano carota e cipolla, sfumate con un bicchiere di vino rosso e fate restringere il sugo così creato.
Cuocete le tagliatelle e saltatele con il ragu di cotechino, aggiungendo un po’ di acqua di cottura per legare il sugo alla pasta.
Aggiungete infine il timo a piacere per profumare il piatto.
Scrigno di cappelletti left-lovers
Per il ragù:
40 g di sedano
80 g di carota a pezzi
110 g di cipolla a pezzi
40 g di olio extravergine di oliva
400 g di carne trita mista (manzo, maiale)
50 g di vino bianco secco
230 g di passata di pomodoro
1 foglia di alloro secca
50 g di concentrato di pomodoro
1 cucchiaino di sale
2 rotolo rotondi di pasta brisée
besciamella
250 g di latte
20 g di burro
25 g di farina
1/2 cucchiaino di sale
1 pizzico di pepe
1 pizzico di noce moscata grattugiata
350 g di cappelletti
Preparate il ragù: In una casseruola aggiungete olio, il trito di sedano, carota e cipolla, aggiungete la carne macinata, sfumate con il vino bianco, aggiungete la passata, l’alloro e il concentrato di pomodoro. Cuocete per circa 1h e 1/2.
Preparate la besciamella: fate sciogliere il burro in un pentolino con il fondo spesso. Aspettate che la parte acquosa evapori e aggiungete in un colpo la farina setacciata. Fate cuocere per qualche minuto e aggiungete il latte freddo, la noce moscata e un pizzico di sale. Continuate a cuocere fin quando la besciamella non sarà abbastanza densa da velare il cucchiaio.
Condite i tortellini con metà del ragù e la besciamella. Stendete la sfoglia e usatela per foderare uno stampo a cerniera di 22 cm imburrato e infarinato.Sistemate una metà dei tortellini conditi distribuendovi sopra un cucchiaio di grana ed un po’ di ragù rimasto. Aggiungete i restanti tortellini e coprite con altro grana e besciamella.
Chiudete il timballo con la pasta brisè, sigillate i bordi, spennellate con il tuorlo di un uovo e cuocete nel forno caldo a 180° per 25 minuti.
Servite dopo averlo fatto riposare dieci minuti.