Domani inizia la prima edizione di Comfort Festival, il nuovo evento musicale al Parco Urbano che vuole cercare un equilibrio tra musica, sostenibilità, ambiente e relax.
Due giornate di musica, un palco enorme che non si era mai visto in un contesto spesso associato ad altri tipi di manifestazioni, più di 30 artisti internazionali e italiani che si esibiranno dal pomeriggio fino a notte, tra cui Edoardo Bennato, Morgan, Statuto, Muro del Canto, Hothouse Flowers, Gianluca Grignani, Paolo Benvegnù.
A presentarci con orgoglio il villaggio in allestimento è Claudio Trotta, ideatore del format già da prima della pandemia. Classe ’57, fondatore di Barley Arts, Trotta è da tanti anni un punto di riferimento in materia di organizzazione di show. Negli anni ha prodotto e promosso oltre quindicimila concerti di artisti italiani e internazionali in tutto il mondo, tra i quali AC/DC, Queen, Bruce Springsteen (che ha portato in Italia 33 volte dal 1999 a oggi), Pearl Jam, Ligabue, Nannini, Litfiba, Elio e moltissimi altri.
Un festival a contatto con la natura, senza l’incubo di numeri, soldi, capienze. Un festival estremamente contemporaneo di questi tempi.
Sono felice di inaugurare a Ferrara questo nuovo evento, il luogo è magico e me ne sono innamorato. Speriamo di poterci ospitare anche una data di Bruce Springsteen nel 2022, se il tour verrà confermato. Lo scopriremo a fine settembre!
Questa nel frattempo sarà una puntata pilota di un nuovo modo di organizzare eventi?
Sono due anni che stiamo davanti al computer e fruiamo di musica e spettacoli in streaming o in modalità che riducono molto la bellezza complessiva. L’alternativa è una modalità di massa, che è sempre bella per chi ascolta e per chi suona sul palco davanti ad un muro di persone. Così però le persone sono numeri, prive di ogni comfort. Ecco dunque l’idea di fare qualcosa di più rilassante, seppure in un periodo difficile, con Green pass e regole che cambiano di continuo. È una modalità nuova ma in realtà vecchia, dobbiamo tornare a stare bene insieme per il piacere di farlo, ascoltando anche musica nuova e generi meno conosciuti. Non a caso la proposta del festival è molto variegata e termina le due serate con orchestre jazz.
A fianco alla proposta musicale un festival nel festival è quello di street food, ad ingresso libero.
Ci saranno 15 food truck con proposte di varia natura, non sarà necessario pagare il biglietto del concerto o avere il Green pass, ma ovviamente chi è al concerto potrà andare a mangiare nell’area ristoro e in apposite aree relax con le sdraio. Si tratta di una tappa di Streeat Food Truck Festival, il più grande festival di Food Truck italiano, che farà assaporare al pubblico l’eccellenza di cibi e bevande di provenienza locale, a filiera corta, biologici ed artigianali che garantiscano una proposta variegata e di qualità.
Come è andata in generale l’estate musicale 2021? Si può parlare di timida ripartenza?
Premetto che non c’è stata una reale ripartenza perché avrebbe richiesto capienze adeguate e una diminuzione delle limitazioni, come il distanziamento e l’uso delle mascherine. Ed è pure subentrato l’obbligo di Green pass, ora anche sui treni a lunga percorrenza, a complicare il quadro. È evidente che non c’è stata una vera ripartenza, ma dei tentativi benemeriti da parte di promoter e amministrazioni, insieme agli artisti, di fare degli spettacoli. Alcuni riusciti abbastanza bene come pubblico e come qualità nonostante le limitazioni, molti invece hanno avuto poca attenzione dal pubblico e deficit economici.
Il pubblico non ha seguito gli artisti come in passato?
É un trend: nonostante le capienze ridotte in molti casi il pubblico ha preferito uscire ma per andare altrove. Abbiamo visto le piazze piene, le spiagge piene, i negozi pieni. La gente ha perso l’abitudine allo spettacolo dal vivo e questo è un problema enorme. Già non siamo un paese dove gli spettacoli godono di particolare salute, così molti organizzatori faticano perché non c’è la giusta attenzione. Dopo quasi due anni forse qualche danno ulteriore c’è stato, ma bisogna lavorare per ricostruire quello che la pandemia ha distrutto…
Molti artisti hanno rimandato tour e concerti al 2022. Pensi si tornerà alle modalità che conoscevamo un tempo o gli assetti saranno del tutto nuovi?
Bisogna essere pragmatici: il decreto relativo al Green pass è valido fino al 31 dicembre, non ha eliminato distanziamento fisico, non ha eliminato l’uso delle mascherine e quindi queste sono le regole fino a fine anno per arene, teatri, palazzetti. Il decreto potrebbe cambiare con il nuovo anno, difficile fare piani sulla primavera e ancora peggio sull’estate. Non darei per certo che nel 2022 ci saranno circostanze per fare le cose a regime: senza distanziamenti, senza mascherine e senza capienza piena. Soprattutto sarà necessario che queste limitazioni decadano in modo irreversibile, non dipendendo dal colore di una regione che varia in base ai numeri. Questi quattro elementi sono necessari per tornare alla piena normalità.
La musica negli spazi aperti e grandi come i parchi può essere una soluzione?
La visione che dovremmo avere a livello internazionale riguardo gli spettacoli dal vivo dovrebbe limitare la circolazione dei mezzi pesanti e valorizzare le risorse locali. Significa smetterla di andare in giro con camion per l’Europa per costruire palchi, luci e audio che sono già disponibili in qualunque nazione… sono troppo inquinanti. Devono circolare solo gli effetti personali, come strumenti e materiali dell’artista.
Altro fattore importante: vogliamo restituire alla dimensione dello spettacolo dal vivo un po’ di umanità, rimettendo al centro l’essere umano in quanto persona e non consumatore. Utilizzando adeguatamente gli spazi naturalistici, come parchi, spiagge, valli, fiumi… sono risorse straordinarie. Succederà? Speriamo.
Come hai scoperto Ferrara?
Non avevo mai organizzato concerti qui, ma tramite mia cugina Milli Moratti, ho avuto modo di parlare con Vittorio Sgarbi che mi ha parlato del vostro Parco Bassani. Sono venuto a fare alcuni sopralluoghi e ho trovato un’ottima sintonia sia con il direttore del Teatro Comunale Moni Ovadia, che conosco da una vita, sia con l’amministrazione comunale con cui sto lavorando molto bene!
Come sta reagendo Ferrara? Sono stati venduti abbastanza biglietti?
Diciamo che la città potrebbe rispondere meglio, ma bisogna ammettere che quest’estate Ferrara ha ospitato un mare di eventi musicali, tra Summer festival e Ferrara sotto le stelle… noi arriviamo buoni ultimi a settembre e partiamo in salita. Lo ribadisco: il nostro è un percorso che inizia oggi. Comunque vada è un inizio e so che iniziare non è mai facile, far arrivare alle persone cosa stai facendo richiede tempo. Siamo partiti a luglio perché prima non era possibile partire, quindi è già bello aver costruito tutto questo in poco tempo.
Comfort festival è un format che replicherai altrove?
Per ora preoccupiamoci di Ferrara: senz’altro è un format depositato e penso abbia un potenziale internazionale enorme, quindi la mia intenzione è di lanciarlo qui e poi portarlo all’estero in altri luoghi turistici e suggestivi.
In ogni caso abbiamo un piano pluriennale, le edizioni 2022 e 2023 sono già confermate al Parco Bassani il primo weekend di settembre.
INFO:
I biglietti per il festival – sia per singolo giorno che l’abbonamento per i due giorni – sono in vendita sui circuiti Ticketmaster, Ticketone e Vivaticket, oltre che presso la biglietteria all’interno del Parco Bassani aperta nei due giorni del festival, dalle 15 alle 21:30.
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