di Laura Rossi (curatrice della Collezione Mario Piva)
Il 27 agosto scorso si è tenuta la cerimonia di intitolazione di via “Mario Piva-imprenditore e scultore (1931-2019)” alla presenza dei vertici istituzionali del Comune di Ferrara: l’Assessore alla cultura Gulinelli, il vicesindaco Lodi e la consigliere comunale Pignatti (promotrice dell’intitolazione) oltre ai famigliari e amici di Mario Piva.
Mario Piva è stato un noto scultore nonché affermato imprenditore: non è un caso che le due attività, quella artistica-espressiva e quella imprenditoriale, con la fondazione della Stayer, siano nate insieme nel 1958.
Come artista, sempre coerente, con una crescita ponderata e geniale è pervenuto via via ad opere che hanno confermato la sua originalità. Non lo hanno mai spaventato le dimensioni delle opere che doveva eseguire, né il materiale che doveva trattare, sia esso legno, marmo, rame e bronzo. Opere in primo luogo, originalissime, inconfondibili ed imponenti anche quando non misurano più di 50 cm di altezza poiché la grandiosità la portano dentro. Nella figura femminile, sola o abbracciata all’uomo, emerge sempre una sensualità raffinata e vibrante senza pudore o vergogna.
Nell’arte sacra è riuscito a tradurre la tematica delle Scritture con opere di rara potenza e intensità, soprattutto attraverso la drammaticità delle crocifissioni con i suoi Cristi agonizzanti, che vogliono ricordare al mondo il sacrificio del figlio di Dio per la salvezza di tutti gli uomini. Un esempio lo troviamo nella sua L’Uomo e la Via Crucis che comprende 14 bronzetti che rappresentano tutte le stazioni con il corredo di bassorilievi in cotto che riprendono i soggetti in bronzo. La Croce costituisce l’elemento base della narrazione, mentre il simbolo dominante della sofferenza è costituito da tre chiodi che accompagnano le varie fasi del martirio.
Le sue numerose mostre realizzate dimostrano ampiamente l’intensa attività dell’artista: presenta per la prima volta i suoi lavori nel 1977 in una personale al Palazzo Ducale di Pesaro, e nel 1978 al Castello Estense di Ferrara e così via in altre realtà italiane e straniere. Nel 1987 le sue opere troveranno ospitalità anche a Palazzo dei Diamanti di Ferrara.
Mario Piva ha prodotto circa 600 sculture di cui molte di queste si trovano nella sua Sala Permanente “Collezione sculture Mario Piva” in via Cisterna del Follo, 39 a Ferrara, inaugurata il 15 ottobre 2005.
In permanenza in città vi sono alcune testimonianze di prestigio: Il Cavallo in rame, di due metri e 60 centimetri posizionato nella rotonda dell’asse via Kennedy-via Bologna, o L’ Abbraccio in rame alto quattro metri, esposto nel giardino di Palazzo Massari. Altre importanti opere si trovano in Istituti di Credito, nelle chiese e nella Caserma dei Carabinieri di Comacchio. Da ricordare il Cristo in rame di cinque metri posizionato sul sagrato della chiesa di Tresigallo.
Il Mario Piva imprenditore ha fondato la Stayer, fabbrica che fa parte della nostra storia ferrarese a pieno titolo, ceduta poi negli anni ’90. All’interno operavano circa 300 operai e potevano contare anche sulla “scuola per tornitori” molto apprezzata soprattutto dai giovani.
“Per quanto riguarda la Stayer – racconta Piva – ho inventato il nome da un acronimo in lingua tedesca che si riferisce alle qualità del cavallo, simbolo dell’azienda: intelligenza, agilità e forza”.
La nuova via a lui intitolata si trova nella zona Boschetto, tra via Emilio De Marchi e via Riccardo Nielsen, terminando a fondo chiuso, all’interno di una nuova urbanizzazione in zona via Ravenna.
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