A Ferrara, c’è un percorso che mi piace proprio tanto; inforco la “Graziella rivisitata”, la mia bici pieghevole che sta suscitando moltissima ilarità tra i miei amici, e percorro via XX settembre; passo sotto l’arco della Prospettiva di via Ghiara, attraverso la strada ed eccomi in uno dei miei luoghi prediletti, accanto ai Bagni Ducali. Pedalo piano lungo il viale – che mi mette sempre di buon umore – e entro nel Centro Culturale Slavich. Adoro lo scricchiolio della ghiaia sotto le ruote e sotto i miei passi, una volta scesa dal mio bolide arancione. Ferrara Off è la mia destinazione.
Posso sinceramente dire di aver vissuto qui una delle esperienze più incredibili della mia – ahimé non più troppo corta – esistenza. A volte basta l’opportunità giusta al momento giusto per ritrovare la propria scintilla. Non che questo ci porti a cambiare vita, purtroppo, ma prendersi un po’ di tempo per sé e per coltivare la propria creatività dovrebbe essere obbligatorio. Il mio momento speciale andrà in scena, proprio qui, il 19 luglio grazie alla genialità – e all’infinita pazienza – di Francesca Caselli, danzatrice e coreografa.
Ma cominciamo dal principio, che questa storia non parla solo di me.
Questa storia parla di un teatro che ha dato tanto alla nostra città e che, dopo un periodo non troppo felice per il settore, riparte con il suo inconfondibile spirito e la sua innata forza. Ne parlo con Giulio Costa, direttore artistico di Ferrara Off e vulcano di idee.
Ferrara Off riparte con una stagione estiva dal nome regale: The Royal Estate sul Baluardo. Chiedo a Giulio di raccontarmi da dove nasce questa idea e cosa ci aspetterà una volta seduti in platea, sul famoso Baluardo.
Tutto nasce dal desiderio di rimettere in moto il Teatro, dopo mesi e mesi, con un momento di aggregazione, per farlo abbiamo deciso di riprendere la solita collaborazione con i nostri vicini, quindi di pensare ad una programmazione mista. Proponiamo più linguaggi contemporaneamente; non solo teatro ma appunto musica, con MusiJam, ma anche danza e lezioni d’arte. Nello specifico, per quel che riguarda la proposta teatrale, mi sono interrogato molto su quale fosse il tipo di teatro da portare all’aperto, dopo un periodo di pandemia; non solo relativamente al tipo di argomenti, ma anche a proposito del tipo di linguaggi da utilizzare. Ho pensato che dovessero essere serate molto informali, come tipo d’approccio -senza grandi allestimenti – e che ci fosse un desiderio di dialogo con il pubblico. Tutti gli spettacoli in cartellone sono perennemente in dialogo col pubblico.
L’altra caratteristica proviene dal fatto che siamo stati per mesi davanti a delle serie TV: abbiamo voluto inventare un sistema analogo, in un certo senso, creando una selezione che, appuntamento dopo appuntamento, porti il pubblico ad aver voglia di tornare per vedere quello che accade successivamente, non solo di quello che accade nel momento della serata. Ho visto che The Crown ha riscosso grande successo, e contestualmente è successo che Monica Pavani, la Presidente dell’associazione, ha tradotto quest’anno un nuovo romanzo giallo dove la regina Elisabetta II è protagonista, quindi abbiamo deciso che fosse interessante proporre vari appuntamenti tutti dedicati alla Regina Elisabetta.
Pretestuoso, perché ovviamente nel GGG – in programma, con Gloria Giacopini – la Regina Elisabetta compare solo in una parte del romanzo, e il primo appuntamento è dedicato ad Amy Winehouse, giocato quindi più sulla vita londinese come fosse una sorta di prologo alla saga, ma insomma diciamo che in quest’idea di The Crown e come si mettessero insieme tante necessità differenti: far conoscere nuovi testi e creare questa ‘ripetitività’ degli appuntamenti.
Tante interpreti note al pubblico di Ferrara Off, come se fosse anche un bel riassunto di tanti affetti costruiti nel tempo dal teatro.
Vero. Grandi interpreti, da Maria Paiato a Gloria Giacopini, passando per Alice Conti. In un momento di grande incertezza abbiamo deciso di potenziare più un’idea di produzione, di percorsi che nascono proprio per Ferrara Off, a Ferrara Off; è un modo per far crescere il pubblico assieme a alle produzioni che nascono, e assieme appunto ad attrici che sono molto amate e stimate dal pubblico stesso’.
Questo è il panorama ad oggi, ma in futuro? Cosa cambierà nelle dinamiche del teatro e cosa cambierà in quelle di Ferrara Off?
Per l’anno prossimo ho un’idea nuova di programmazione che prevede una formula particolare, con una rosa di proposte molto ampia. Io sono molto contento di come sono stati definiti i nostri ultimi anni di programmazione perché, tra teatro, danza, musica, ogni settore ha portato un pubblico nuovo e peculiare; una caratteristica importante. Oggi ogni compagnia ha bisogno di tornare in contatto con il pubblico, visto che è stato lontano per tanto tempo: penso che sarebbe interessante un calendario che mette insieme produzione, residenza e formazione, in un unico processo creativo che coinvolga una compagnia alla volta. Vorrei anche provare a ragionare su cosa sarà il teatro di domani – riflettere su cosa sia oggi per capire cosa diventerà domani.
E Ferrara? Ha sempre dimostrato grande affetto nei confronti del Teatro. Che rapporto vi lega? Voi che potete osservarla dal Baluardo.
L’affetto della città di Ferrara non va mai dato per scontato: ci vuole un equilibrio tra il mantenimento delle abitudini, senza diversificare eccessivamente le proposte, e il non essere ripetitivi. Rinnovare mettendo radici.
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Le radici di Ferrara Off, in città, sono profonde e forti; non a caso sta per terminare la rassegna GrowingOff, quella dedicata al ‘teatro che cresce’: sul palco gli allievi della formazione Off, dal teatro alla scrittura creativa. Su ferraraoff.it tutti gli appuntamenti anche di questa rassegna in apertura della stagione estiva:
https://www.ferraraoff.it/2020-21-the-royal-estate-sul-baluardo/
Lo volete un consiglio? Innanzitutto la bici pieghevole è di una comodità impressionante, poi – se fossi in voi – inforcherei una qualsiasi tipologia di bicicletta e mi affretterei verso i Bagni Ducali. La ghiaia scricchiolerà sotto le vostre ruote, sotto i vostri passi, poi girerete l’angolo e vi accoglierà la platea del Baluardo: prendetevi un momento per voi, per la vostra creatività, per anima e cuore.