Che emozioni vi evoca un albero? Cosa pensate quando siete immersi ad osservare i suoi rami e le sue foglie? Come vi sentite quando passeggiate nella natura? Io sono felice, rilassata, penso all’immagine positiva che portano alla mia mente gli alberi, soprattutto in quest’epoca storica costretta a convivere con una pandemia e un’emergenza climatica. Gli alberi sono vita, gli alberi sono respiro. Forse il Bosco del respiro nasce proprio da questa idea, da questa speranza: ridare vita, respiro, memoria a coloro che il respiro lo hanno perduto per sempre.
Mary, volontaria di Legambiente Ferrara ci racconta questa bellissima iniziativa nata pochi mesi fa e realizzata davanti all’Ospedale di Cona nei mesi scorsi.
Innanzitutto raccontaci un po’ il tuo ruolo dentro a Legambiente…
Sono volontaria attiva e parte del direttivo, una tra le persone più operative dell’associazione. Curo la comunicazione sui social, scrivo comunicati stampa e creo grafiche se ce n’è bisogno. Non siamo tanti volontari purtroppo, quindi dobbiamo impegnarci in diversi compiti.
Come è nata l’idea del bosco?
L’anno scorso la nostra presidentessa Arianna Forlani, infermiera al Pronto Soccorso dell’Ospedale Sant’Anna di Cona, ha proposto di sfruttare alcune zone verdi lasciate spoglie, soprattutto a fianco all’Ingresso 4 dell’Ospedale, dal quale si accede alla riabilitazione. L’intenzione era quella di ridare l’ossigeno alle persone che lo avevano perduto, spegnendosi a causa del virus COVID-19.
La prima tappa di questo percorso è iniziata lo scorso 21 novembre, quando in occasione della Giornata Internazionale degli alberi, abbiamo piantato 5 alberi nella zona verde accanto all’entrata principale dell’Ospedale.
Il secondo step, invece è avvenuto sabato 10 aprile, e questa volta è stato molto più faticoso e lungo perché abbiamo piantato 130 piante tra Sanguinello, Lantana, Prugnolo, Alaterno e Spincervino per comporre diverse siepi e 14 alberi tra Carpino bianco, Tiglio, Kaki, Ginkgo Biloba e Calicanthus. Riguardo agli alberi dieci facevano parte del progetto, mentre quattro ci sono stati donati da una signora.
Per fare questo avete deciso di raccogliere fondi tramite il crowdfunding. Come è andata la raccolta?
Durante una riunione stavamo discutendo questioni organizzative riguardo al progetto ed è saltata fuori questa proposta non ricordo da chi. Gli alberi li abbiamo comprati grazie al bando della Regione Emilia-Romagna “Mettiamo radici per il futuro”. La spesa più grossa che avremmo dovuto sostenere era invece per materiale come terriccio, stallatico, bio stuoie, per non far crescere le male erbe attorno alla pianta. Siccome erano spese ingenti e il nostro circolo non ha abbastanza iscritti per poter sopperire a quei costi, è nata l’idea di lanciare un crowdfunding per affrontare le spese della piantumazione di aprile, ma anche quella prevista per il prossimo autunno, quando pianteremo una seconda siepe sempre vicino all’ingresso del Pronto Soccorso. Abbiamo scoperto una piattaforma chiamata Produzioni dal Basso che ci sembrava interessante e con uno sguardo etico. È stato faticoso occuparsi di tutto, perché ovviamente per pubblicizzare la raccolta fondi abbiamo dovuto tenere alta l’attenzione sui social ogni due giorni con grafiche e post ad hoc.
Quali ricompense avranno le persone che hanno contribuito?
Le persone che hanno deciso di sostenerci riceveranno un attestato di adozione con nome e cognome. In totale abbiamo avuto 63 donatori, alcuni hanno scelto l’adozione di un albero (erano disponibili 10 alberi) e altri gli arbusti (che erano 130). Altri, invece, hanno scelto di donare senza aver nulla in cambio. Ovviamente, sia gli alberi che gli arbusti sono simbolici, perché il progetto prevede sopratutto siepi, magari in futuro potremmo piantare altre specie e costruire un vero e proprio bosco.
Avete raccolto 1241€, e per raggiungere il resto dei fondi?
Siamo partiti con un obiettivo: raccogliere 1500€. Eravamo consapevoli che sarebbe stato molto difficile, per questo abbiamo scelto l’opzione “raccogli tutto”. Meglio avere in mano qualcosa, anche se poco, piuttosto che niente. Per arrivare al resto dei fondi useremo le nostre forze, perché le spese che abbiamo affrontato per la prima piantumazione sono state colmate e ci è rimasto un po’ di materiale che useremo anche per la seconda piantumazione. Stiamo valutando la partecipazione ad un bando promosso da BPER, che sceglierà tre progetti che finanzierà parzialmente.
E chi volesse contribuire e non fosse riuscito a farlo prima come può farlo?
Si può iscrivere a Legambiente direttamente sul sito, donare il 5×1000, oppure donare spontaneamente seguendo le istruzioni sul nostro sito: https://legambienteferrara.it/sostienici/.
Siamo molto interessati anche a reperire “forza lavoro”, infatti, per partecipare alle nostre azioni basta seguirci e scriverci su Facebook o su Instagram. Di solito, le attività che organizziamo sono aperte al pubblico, e per partecipare ci si iscrive attraverso forum o si contatta qualche volontario. Ci tengo a specificare che l’iscrizione al circolo non comporta l’azione attiva, ognuno è libero di dare il proprio contributo quando vuole, quando ha tempo e se condivide la causa, senza problemi.
Vi aspettavate il risultato che avete ottenuto?
Assolutamente no. Per noi è importante l’attività stessa, certo è sempre un piacere ottenere fondi con i quali si riescono a coprire spese, ma è ancora più bello quando si ottiene una cassa di risonanza tale da riuscire a far nascere azioni simili. Siamo contenti per la risposta positiva della cittadinanza, tanti ci hanno commentato, diversi ci hanno contattato volendo donarci altri alberi, e siamo felici di poter essere d’esempio per chiunque volesse rivalutare zone verdi non utilizzate rendendole più belle e utili. Infine, un’altra cosa bella è che siamo riusciti ad utilizzare pochissima plastica: abbiamo usato biostuoie in iuta che si decomporranno in appena due anni, canne palustri per sostenere le piante e per proteggerle. L’unico oggetto in plastica che abbiamo utilizzato è una corda verde per legare le varie piante fra loro, in modo da sostenerle maggiormente e proteggerle dal vento.