Giochiamo? Si, si, l’abbiamo detto davvero: giochiamo?
Ad esempio se un giorno vi arrivasse via mail il progetto per costruire una macchina volante con qualche pezzo di legno e qualche semplice istruzione, cosa pensereste? Scossi dal torpore dell’abitudine, abbiamo cercato di scoprire i segreti di un piccolo angolo di Ferrara che, siamo sicuri, sarebbe piaciuto a Gianni Rodari. Giochiamo e fingiamo di raccontarlo a lui, a Gianni, maestro di giochi ed inventiva, di questo progetto che ha trovato sede a Factory Grisù.
Caro Gianni, stiamo vivendo un anno strano, eppure continuiamo a scoprire ancora oasi di bellezza, d’inventiva, di curiosità: questi tempi moderni ti sarebbero piaciuti, credo. Ad esempio, un luogo chiamato Un Bel Dì, da pronunciare come si scrive, come il nome di un cane (per davvero!) che ogni volta che era richiamato, augurava il buongiorno: ti sarebbe piaciuto.
Era il cane storico di famiglia di Riccardo Catozzi, ci dicono – uno dei tre soci di quella che si definisce “Associazione Culturale del Fare Creativo Culturale”. Gli altri due sono Alessandra Vecchietti e Alberto Minotti, che ci ha accolti nella sede operativa.
Un progetto nato nella direzione dell’arredo e del design e che ha preso successivamente, con l’arrivo di Alberto, la direzione del lavoro sul legno, in particolare con la via del recupero (Gianni, in fondo la canzone “per fare un tavolo ci vuole il legno/per fare il legno ci vuole l’albero” l’hai scritta tu!)
A proposito di legno: noi ignoranti ne capiamo poco, ma ogni legno è diverso e vanno scelti, capiti, usati per le loro potenzialità. Non sono tutti uguali in sostanza ed è per questo che servono figure come quelle di Alberto. Un’altra cosa che dicevi è che andrebbe cambiato il motto “sbagliando s’impara” con “sbagliando s’inventa“.
Alberto di errori deve averne fatti tanti, visto che si è appassionato ai giochi di legno per bambini: ad esempio la macchina volante, realizzata in collaborazione con Arci nel periodo natalizio. È la prima parte di un progetto, le macchine di Leo (quel Leonardo da Vinci e come le aveva pensate lui da piccolo) che avrà presto nuovi sviluppi. “Abbiamo l’idea che un gioco di legno, costruito con le proprie mani, rimanga nel cuore quando sei piccolo e te lo porti dietro per tutta la vita, diversamente da un gioco acquistato” – ci racconta.
“I nostri kit sono pensati per dare soddisfazioni ai piccoli come agli adulti e per i più grandi la possibilità di recuperare la sensazione di costruire qualcosa è fonte di gioia incredibile”.
Come un pò tutti, nel 2020 anche Un Bel Dì si è dovuto reinventare (c’è un virus terribile, Gianni, dovresti avvisare il barone Lamberto che di malattie ne aveva ventiquattro!) cambiando tutta la parte didattica con le scuole, con proposte di laboratori che sono diventati vere e proprie sfide da realizzare: eppure da questo sono nati i laboratori d’asporto. “Prima della pandemia la risposta al nostro progetto è stata fantastica: abbiamo sviluppato diverse iniziative in collaborazione con le istituzioni, collaborando ad esempio nell’ambito del progetto Giardino Wow e c’è stata sempre una grande partecipazione, partendo dai più piccoli fino ai più grandi.”
E c’è assolutamente un ritorno di interesse per questo tipo di attività, ci sono molte persone che vengono qui e dicono “io vorrei fare, imparare a fare” e tutte le collaborazione con scuole elementari e medie che ci danno grande entusiamo per la partecipazione dei bambini.”
Ti sembrerà strano, Gianni, ma il mondo è cambiato in questi anni (tu sei mancato nel 1980!) e ci siamo abituati ad avere molti oggetti e capirne poco o niente, possedere cose che usiamo ma i cui meccanismi non ci sono troppo noti. Alberto stesso ci ha raccontato di essere un ingegnere dei materiali e di provenire da un percorso lavorativo di diverse aziende in cui per anni ha avuto la sensazione di non toccare realmente niente con mano, diversamente da qui, dove siamo ora, in cui sente di fare davvero qualcosa.
“Il mondo dei giochi e i giochi stessi sono così belli che potrebbero in futuro diventare la nostra attività prevalente: progetti di laboratori d’asporto, progetti da vendere online, tutti elementi che stanno piano piano funzionando pur con tanto lavoro preliminare da fare.” ci spiega mostrandoci le lunghe file di materiali da predisporre.
Uno dei fondamenti di Un Bel Dì è l’idea del riciclo. Un riciclo che non sia solo uso, ma anche trasformazione. Il prodotto originario non deve essere riconoscibile.
Dopo la sede operativa ci spostiamo qualche passo più in là nel nuovo spazio recuperato all’interno dell’ex-caserma di via Poledrelli, che prenderà il nome di Materia. Uno spazio comune che sta per nascere insieme a Giacomo Brini, fotografo con studio a Grisù con il quale è stato creato un luogo che attende di esplodere. Un set fotocinematografico e un luogo di costruzione e laboratorio, uno spazio rimesso a nuovo che attende solo di poter aprire le porte a tutti.
Fino ad un sogno (e ci arrivo eh, a questo sogno, ci dice Alberto, che abbia letto un altro dei tuoi libri, Gianni?) ovvero un Atelier del Riciclo, un luogo come ne esistono in altre città come a Bologna o Reggio Emilia, legato al gioco dove scegliere oggetti e materiali destinati all’oblio per riprenderli in mano, lavorarli e dargli nuova vita. Lo dice guardando una parete e pare quasi di vedere tutto lì, davanti, pronto a prendere vita.
“Anche perchè mettere mano alle cose è in qualche modo terapeutico: collegare la testa alle mani, concentrarti, è qualcosa di incredibile e che dà felicità”. Tu cosa ne pensi, Gianni, ti è piaciuto questo progetto? Vuoi lasciarci una poesia che sia di auspicio per quelli di Un Bel Dì?
Indovinami, indovino,
tu che leggi nel destino:
l’anno nuovo come sarà?
Bello, brutto o metà e metà?
Trovo stampato nei miei libroni
che avrà di certo quattro stagioni,
dodici mesi, ciascuno al suo posto,
un carnevale e un ferragosto,
e il giorno dopo il lunedì
sarà sempre un martedì.
Di più per ora scritto non trovo
nel destino dell’anno nuovo:
per il resto anche quest’anno
sarà come gli uomini lo faranno.
MORE INFO:
Sito Un Bel Dì
Instagram Un Bel Dì
Factory Grisù
Via Poledrelli 21, Ferrara