Come si vive una laurea durante il lockdown? Siamo andati a curiosare al polo fieristico di Ferrara, tra gli studenti che hanno chiuso il loro percorso di studi con una cerimonia a loro dedicata.
Una giornata speciale, anzi una settimana intera per celebrare un anno accademico unico e difficile: dal 21 al 26 settembre al polo fieristico l’Università di Ferrara ha organizzato la cerimonia di consegna delle pergamene di laurea per chi era stato proclamato durante il lockdown, dietro ad uno schermo e non in modo tradizionale, vivendo una laurea quasi virtuale.
Il Magnifico Rettore Giorgio Zauli è intervenuto in apertura della settimana esprimendo dispiacere per le dottoresse e i dottori che non hanno potuto laurearsi nella modalità tradizionale, da qui la volontà di organizzare un evento che potesse restituire almeno in parte la sacralità di questo momento. Anche il sindaco Alan Fabbri ha salutato gli studenti ricordando l’affetto e il suo legame personale con l’Ateneo dove ha studiato ad Ingegneria, auspicando loro di tornare presto a vivere l’università come esperienza dal vivo. L’assessore ai rapporti con l’Università Alessandro Balboni ha fatto poi notare che con questa giornata dal valore simbolico, sono tornati a Ferrara seppure per un breve periodo una parte di studenti e loro familiari, riportando in città oltre diecimila persone.
Gli studenti si accalcano dal mattino davanti alle porte della Fiera, qualche parente è già li un’ora prima, l’abito elegante è d’obbligo, l’emozione palpabile. Dagli altoparlanti passa l’inno dell Università in rotazione permanente, creando un’atmosfera straniante e un po’ caotica, sembra quasi di essere… in Fiera.
I rigidi protocolli anticovid prevedono di essere chiamati uno ad uno mantenendo la mascherina fino al momento della foto di rito con la pergamena, dove viene abbassata solo per pochi secondi. Qualcuno riceve applausi scroscianti e urla dalle retrovie, tra compagni di studi e carovane di parenti con i telefoni in mano. Si conoscono un po’ tutti, le cerimonie son divise per facoltà quindi ogni giorno sfilano compatti dottori in Economia, in Architettura, in Lettere, in Ingegneria…
Taherian è uno degli studenti che ha fatto più pressione per organizzare questa giornata insieme all’Università di Ferrara. Sorride, stringe mani, saluta molti amici e compagni di studi: “È un sollievo per chi non ha potuto incontrare amici e festeggiare nei mesi passati, ringrazio gli organizzatori che hanno dato una mano per ridare questo momento di felicità e solennità anche se con mesi di ritardo. Avremmo voluto organizzare la cerimonia all’aperto, magari in centro a Ferrara, ma va bene ugualmente anche così e tutti sono stati contenti. Negli anni scorsi alla proclamazione non c’era nemmeno la consegna della pergamena, oggi abbiamo aggiunto questo dettaglio non di poco conto ed è una novità importante. Il mio augurio per le matricole è di tenere duro perché sarà difficile vivere in questo modo il primo anno di studi, ma se vogliono portare avanti i loro obiettivi sapranno farcela anche nelle avversità.”
Lucia, laureata in Economia a marzo, è entusiasta ma in un primo momento le era sembrato tutto in salita. Non si è arresa, oggi sorride in una divisa elegante e con l’alloro in testa. Vive in Veneto ed è tra quelle che ha avuto la fortuna di fare la tesi e discuterla ancora di persona. Altro che webcam. Quando le chiediamo come si sente oggi afferma sicura: una guerriera. Gli anni dell’Università sono come per tanti quelli di tante nuove amicizie ed esperienze, che continueranno sempre a Ferrara con la specialistica.
Francesco ha finito a luglio, in piena fase due dell’emergenza Covid. “Sono emozionato ad avere la pergamena in una cerimonia ufficiale, i mesi scorsi sono stati davvero difficili, tra computer che non vanno, connessioni wifi che saltano… studiare da remoto per alcuni è stato complicato. Sto già cercando lavoro, vediamo dove mi porteranno i prossimi mesi, anche se il lockdown ha un po’ segato le gambe a molte aziende quindi la strada si annuncia un po’ in salita.”
Degli anni dell’Università rimpiange già le amicizie strette, le sale studio, le notti prima degli esami con i compagni.
Sarà un anno accademico senza precedenti, alternativo, non per forza peggiore, sotto certi aspetti potrebbe presentare anche lati positivi. Per riprende le parole di Zauli: “Siamo Universitas, quindi tenuti a sperimentare, sempre.”