Alla metà degli anni Settanta tutti i modellisti ferraresi frequentavano un negozio che era conosciuto a Ferrara come “da Dal Monte”, una vera fabbrica di sogni situata in via Contrari, che vendeva un po’ di tutto: dalle scatole di montaggio agli articoli per la pesca. Molti dei futuri soci del Museo del Modellismo Storico iniziarono a frequentare a loro volta quel luogo e vennero in contatto con il personaggio che mise in moto la storia della nostra associazione: Leonello Cinelli detto Nello.
Intraprendente, sicuro di sé e spavaldo affascinava tutti con il suo interloquire simpatico ed intelligente. Abituato ad essere al centro dell’attenzione, un bel giorno mise tutti a conoscenza del fatto che lui a San Giorgio era fra i responsabili di una polisportiva e che voleva far nascere in quella sede una nuova sezione dedicata al modellismo. Così, in un piccolo e mitico negozio, ebbe inizio l’avventura del Museo del Modellismo Storico.
La strana creatura vide la luce come detto nel borgo di San Giorgio nei locali sempre affollati e chiassosi, dove si ritrovavano i soci della mitica “Ferrariola”, associazione polisportiva e del tempo libero dove trovavi maratoneti, ginnasti e da quei giorni in poi anche modellisti. La guida del club è stata fin da subito nelle mani di Leonello Cinelli, coi suoi occhiali spessi, con la sua intelligenza vivissima e la sua simpatia inarrivabile. Il nome scelto per il gruppo era semplice: “Modellisti Ferraresi”, con un calibro come logo.
L’associazione iniziò presto ad organizzare una serie di mostre di modellismo, tra cui alcune di rilevanza nazionale, ma ben presto il successo ottenuto da queste prime iniziative ed il crescente numero dei soci spinsero la dirigenza a volersi distaccare dalla casa madre per formare un nucleo autonomo. La neonata associazione ed il suo vulcanico presidente trovarono sempre meno adeguata la sede iniziale, sentendo il bisogno di una sede propria, o meglio ancora, di uno spazio dove poter esibire quanto creato dai soci.
Cinelli, da anarchico ed individualista-democratico che era, un giovedì durante una delle periodiche riunioni serali annunciò perentorio che se avessimo voluto avere una sede nostra e di prestigio, lui l’aveva già trovata. Alcuni avanzarono dei dubbi, altri si tolsero dal sodalizio, qualcuno accettò con riserva ma la maggior parte dei presenti aderì all’idea. Il giorno successivo una delegazione andò a visitare la nuova sede: un vecchio locale in via dei Romei, una costruzione già esistente all’epoca estense, divenuta col tempo un magazzino di granaglie. Per farla breve: un totale sfacelo.
Convintissimo della sua scelta Cinelli spiegò le strategie per vincere quella sfida convincendo tutti. Ci si rimboccarono le maniche ed anche i portafogli e con i disegni del prof. Andrea Zanotti negli occhi ci si buttò a capofitto nell’impresa, lavorando come schiavi con la speranza di divenire presto liberti. Così, un posto dismesso da anni, dopo mesi di duro lavoro condito con pochi soldi e tanta energia divenne nel 1983 la prima sede della nuova associazione che prese il nome di Museo del modellismo storico, volendo significare l’espressione di un modellismo non legato solo ad un hobby ma anche alla creazione di prodotti storicamente precisi, supportati da approfondite ricerche, progetti e preparazione tecnica.
Nel 1991, con un notevole salto di qualità, l’Associazione si trasferì in una nuova sede nel centro storico della città, in un’antica palazzina denominata Casa di Stella dell’Assassino, antica dimora di Stella de Tolomei. È qui che, complice la maggiore visibilità data dalla prestigiosa collocazione, la fama del Museo cominciò ad uscire dai confini delle mura cittadine ed i costanti sforzi dei soci iniziarono a ricevere il giusto riconoscimento.
Durò poco perché nel 1995, improvvisamente, la pubblica amministrazione ritenne giunto il momento di rientrare in possesso dello storico stabile che i soci del museo dovettero forzatamente liberare in assai tempi esigui. Il caso volle che il consiglio comunale di Voghiera venuto a conoscenza della situazione appena descritta, decidesse di intervenire, avendo a disposizione lo stabile delle ex scuole elementari di Voghenza che non voleva abbandonare ad un destino di degrado ed abbandono.
Così una fredda mattina di febbraio del 1996 tre macchine con una delegazione dei soci del museo giunsero a Voghenza per un sopralluogo. Il fabbricato di stile incerto era tinteggiato in giallo con le cornici delle finestre bianche. I due corpi laterali del complesso uscivano di qualche metro mentre il balcone sopra l’entrata sbalzava a dare equilibrio. I lavori di sistemazione iniziarono quell’estate, la prima ala presa in considerazione fu quella da destinare a biblioteca; i materiali vennero reperiti, come sempre, in modo da rispettare le finanze modeste, per non dire scarse.
Il basamento della libreria che ora riempie un’intera parete della sala biblioteca venne messo insieme con pietre reperite in campagna da un contadino che non vedeva l’ora di sgomberare un angolo di pollaio e con il legno recuperato dai frati di Cesta di Copparo, che un simpatico personaggio che carburava a Chianti vendeva in loco come materiale di recupero a prezzi irrisori. Ogni domenica arrivavano in cantiere, sul fare del mezzogiorno, le signore con teglie colme di lasagne bollenti e grossi salami. Il tutto veniva consumato su tavole improvvisate, mentre sulle tovaglie di carta si facevano disegni e calcoli. Se si sparecchiava distrattamente si perdevano i progetti.
Il tempo correva al ritmo metallico dello scalpello, mentre i pennelli cominciavano a frusciare sulle pareti che riprendevano vita. Fuori l’aria diventava fredda e la nebbia cominciava a mescolarsi con l’odore delle castagne e della mistocchina. Le ore si rubavano al riposo, allo svago, alla famiglia ma non al lavoro per costruire il nostro museo.
Due anni di progettazione e di duro lavoro per trasformare una scuola elementare dismessa in quella che ancora oggi è la sede del Museo del Modellismo Storico. Da allora quello spazio è diventato la casa comune di tutti i modellisti, italiani e non, che qui possono trovare, oltre ad un adeguato spazio per esporre le loro opere, anche una calda accoglienza da parte di sinceri amici.
Oggi l’associazione culturale Museo del Modellismo Storico organizza numerosi eventi per cercare di diffondere la cultura del modellismo e della ricerca storica. Vengono organizzate giornate a tema per le famiglie, visite guidate con le scuole ed inoltre il museo partecipa anche ad iniziative di respiro nazionale quali, ad esempio la Giornata Nazionale delle Famiglie al Museo.
Il museo collabora inoltre con altre istituzioni culturali cittadine e non. Ultima in ordine tempo è stata la collaborazione, in occasione del Carnevale Rinascimentale 2020, con Ente Palio e Museo Palazzo Bonacossi per la mostra “Le Polene del Duca” celebrativa della battaglia di Polesella in cui le forze di casa D’Este sconfissero la flotta veneziana giunta in loco risalendo il fiume Po.
Si ringrazia Roberto Donati per la collaborazione a questo articolo.
INFO:
Museo del Modellismo Storico
Via San Leo 9A, Voghenza (FE)
Dal 15 giugno 2020 visite su prenotazione: online oppure al numero 333 437 4397
Sito ufficiale
Wikipedia
1 commento
Bell’articolo, scritto con cura ed ironia; andrò sicuramente a fare una visita al Museo del Modellismo, credo che ne valga la pena.