La questione centrale della cultura è che non viene ritenuta essenziale. Perlomeno non è considerata tale, normalmente la si pensa come un passatempo, uno svago, qualcosa di accessorio all’interno di una vita che deve fare segnare qualcosa di produttivo nella propria casella “lavoro”. E questo non riguarda solamente i piccoli: musicisti, attori, scrittori, sono tutte categorie di persone che, anche nel caso dei più famosi, devono in questo momento “fare la loro parte”, “rimboccarsi le maniche”, “trovarsi un lavoro come tutti”.
Che in questo settore vi sia una forte spinta ad una etica sociale è invece un dato di fatto. Perché nella piccola storia che stiamo per raccontare c’è un dato centrale che fa riflettere: le persone che operano dietro al Jazz Club Ferrara (abbiamo approfondito il tema con loro qualche mese fa) hanno deciso di pubblicare online alcuni dei concerti registrati al Torrione, durante una chiusura che azzera i guadagni presenti e rende incerti quelli futuri, eppure una consistente quota del ricavato è destinata ad una aiuto alla Protezione Civile.
E se siamo abituati ai concerti per beneficienza, chi chiederebbe mai ad un meccanico o un barbiere di destinare una quota delle loro attività all’aiuto del prossimo?
Ma siamo andati troppo avanti: parliamo di quello che loro hanno chiamato Tower Tapes.
“In qualità di operatori della Cultura, la squadra del Jazz Club Ferrara ha elaborato una propria formula per non restare fermi. Ci siamo più volte interrogati in merito alla modalità live streaming, che va per la maggiore in questo periodo, e siamo giunti alla conclusione che, in questo frangente, non è affine alla nostra filosofia: abbiamo la fortuna di lavorare in un luogo magico, il Torrione San Giovanni, che si nutre e ci nutre di musica attraverso lo scambio di energia tra pubblico e artisti sul palco. Si è trattato quindi di individuare qualcosa che potesse restituire il più possibile quell’atmosfera autentica, raccolta e speciale. Abbiamo trovato la risposta nel nostro archivio di concerti, le cui registrazioni integrali includono, oltre alle note, le presentazioni di Francesco (Francesco Bettini, direttore artistico di Ferrara In Jazz ndr.), le voci dei musicisti, gli applausi del pubblico…” ci racconta Eleonora Sole Travagli, responsabile comunicazione del Club.
“Abbiamo così aperto un profilo del Jazz Club Ferrara sulla piattaforma digitale Bandcamp per condividere questo ‘forziere musicale’. Attualmente contiene dieci concerti delle ultime tre stagioni di Ferrara In Jazz, scelti Francesco Bettini in base a criteri di resa sonora della registrazione, finemente cesellata dal mastering curato da Alfonso Santimone. Il progetto è stato poi arricchito dalle cover originali frutto dell’estro di Piero Bittolo Bon“.
In questa pagina è possibile acquistare una o più di queste Tapes e ci teniamo a sottolineare che i proventi vengono ripartiti in parti eguali tra artista, Jazz club e Protezione Civile, fatto salvo alcune occasioni in cui gli artisti hanno scelto di donare liberamente il loro materiale, rinunciando alla loro quota.
“Rimane da dire che per chi in questo momento fosse in difficoltà, non è obbligatorio l’acquisto ma si possono comunque ascoltare i live per alcune volte senza nessun obbligo, sempre per mantenere fede all’opera di divulgazione culturale e sociale che fa parte del nostro progetto” – tiene a sottolineare Eleonora.
Al momento il progetto presenta esclusivamente artisti stranieri, ma presto verranno aggiunti musicisti italiani, per cui ci sarà sicuramente un ampliamento del catalogo nelle prossime settimane.
Eleonora racconta che visto il successo dell’operazione appena partita (in particolare da Europa, Stati Uniti e Giappone) il Jazz Club sta pensando ad un inserimento delle tapes all’interno del sito del club e ad un miglioramento delle strumentazioni di registrazione per mantenere il progetto anche una volta che l’emergenza sarà conclusa in maniera continuativa.
E poi? Una possibile coda estiva alla stagione interrotta sarà possibile?
“No, probabilmente non ci sarà modo di fare nulla in questo finale di stagione o durante l’estate – spiega Eleonora – anche perché il tutto si inserisce all’interno di tournèe nazionali e internazionali. Stiamo già lavorando alle date del prossimo autunno con tutti i dubbi del caso, perché finché non sarà chiaro che tipo di normative e regole si dovranno seguire nel caso degli eventi dal vivo è difficile impostare un ragionamento, economico e artistico.”
Se ad esempio si ridurrà la capienza in maniera parziale cambia ovviamente la programmazione, il tipo di cachet disponibile per l’artista e la proposta nella sua globalità.
Nè abbiamo già parlato, qui su Filo, di una cultura in terapia intensiva (e forse vicina alla rianimazione) ma non smettiamo di raccontare quello che è lo sforzo enorme di un settore che più di altri sta cercando di non fare mancare la sua presenza pur avendo davanti. Ci vuole fare respirare, questa cultura: con una lettura su Youtube, un concerto in streaming, una tape registrata in un luogo magico.
Ci sarà un momento in cui capiremo quanto è stato importante avere accesso a questa aria, come a quella che proviene dai balconi e che quella cultura spesso relegata a passatempo è per molti un lavoro, per alcuni la vita e per noi qualcosa capace di rendere la vita migliore.
Sulle note di un concerto jazz che abbiamo scelto, scusate se è poco.
LINK:
Pagina Bandcamp dell’iniziativa
Sito web Jazz Club Ferrara