Prevenzione del “rischio minorile”, questo l’obiettivo del “Progetto Noi Siamo Insieme” presentato lo scorso 11 gennaio alla Sala Polivalente di Vigarano Mainarda. Prima esperienza sul territorio, della durata di un anno scolastico con l’auspicio che possa essere replicata in altri comuni della provincia, il progetto trae la sua genesi da alcuni episodi di vandalismo e d’offesa perpetrati nell’ultimo periodo da un gruppo di ragazzi nei confronti di altri giovani, adulti e loro proprietà e più volte reiterati nella zona del vigaranese. Sulla scorta di tali vicende, non è da tutti che un’intera comunità abbia sentito l’esigenza di scendere in campo e vivere ma soprattutto affrontare questa realtà non subendola passivamente ma cercando di trovare una soluzione che potesse portare alla prevenzione piuttosto che alla semplice repressione di quanto commesso.
A queste richieste d’intervento e di sostegno è corsa in aiuto l’Associazione Non Solo Pedagogia un’associazione che nasce da una idea di progettualità comune. Due professioni, che operano in ambiti ben distinti quali la pedagogia e la criminologia, ma complementari e messesi al servizio insieme per un unico scopo comune quale è quello dello sviluppo dei bambini e degli adolescenti al fine di accompagnarli negli anni più difficili e critici della propria crescita non soltanto fisica.
“Con il Progetto Noi Siamo Insieme – spiega la criminologa Dottoressa Martina Petrucciani – si affronteranno temi quali il bullismo, la prevenzione in generale e tutto quanto concerne i rischi cui l’adolescente può andare incontro”.
Tutela, difesa e protezione dei giovani che vede scendere in campo l’esperienza maturata da questi professionisti negli interventi di progettazione per le Scuole, gli Enti Territoriali e l’Istituto Minorile di Bologna.
“Non solo esperienza – prosegue la specialista del settore penale minorile – ma anche approfonditi studi su attività, tempi e tecniche diventeranno fondamentali per effettuare interventi in un’ottica preventiva del rischio minorile. Stare insieme ai giovani, vivere le loro dinamiche, le loro esperienze, sentire le voci delle famiglie che si vorranno incontrare è un progetto sperimentale davvero innovativo che vedrà coinvolta l’intera comunità di Vigarano”.
Come pensate di mettere in atto tutto questo?
“Insieme a genitori e studenti parleremo di gruppo, dipendenze, social, videogiochi, di emozioni e vogliamo farlo a partire dalle scuole e dalle famiglie. Proporremo tante attività e laboratori pratici, innovativi, divertenti: parleremo di sport, guarderemo film, leggeremo libri, lavoreremo al computer insieme ed i ragazzi potranno creare in gruppo un videogioco educativo da zero. Metteremo a disposizione tanti esperti per giornate di approfondimento, workshop, seminari per genitori ed insegnanti”.
Scendendo nel particolare il Progetto si articolerà in tre fasi distinte anche se logicamente collegate tra di loro.
“Il primo stadio – precisa la D.ssa Valentina Grazzi, esperta nel campo delle investigazioni in ambito civile – già ha avuto inizio presso la Scuola Media locale. Con i ragazzi della terza si interagisce quotidianamente, ci si incontra, si affrontano i problemi della loro età ed in maniera costruttiva si cerca di trovare una soluzione giusta condivisa da tutti.
Il secondo stadio – prosegue Valentina – si svilupperà, invece, in orario extrascolastico proprio a partire da questi giorni ed è quello dei laboratori, quello in cui i ragazzi lavoreranno concretamente”.
Qui le diverse professionalità dei 10 componenti dello staff scenderanno in campo totalmente. Avremo il Laboratorio dello sport e dell’alimentazione: lo sport come palestra di vita e come tale altamente educativo per i giovani. Un istruttore ed alcuni giovani allievi di arti marziali (recente la loro medaglia di bronzo agli Europei di Atene) aiuteranno i ragazzi nelle loro esperienze di vita, nella loro socializzazione, per incrementare la fiducia in se stessi o l’autostima e sviluppare così i talenti individuali.
Ci sarà il Laboratorio multimediale di videogiochi: con i ragazzi verrà creato nel vero senso della parola un nuovo videogioco con tanto di ambienti quali la casa, la scuola, i giardini. In ciascuno di questi ci saranno pericoli, insidie, difficoltà. I ragazzi nel giocare affronteranno tutte queste situazioni con la possibilità di ripercorrere i propri passi, capendo dagli errori quali i percorsi alternativi e vincenti (visto che comunque si tratta di un gioco) per riaffrontare le varie situazioni questa volta in senso positivo e costruttivo.
L’ultimo dei tre, sarà invece il Laboratorio di libri, cinema e legalità: attraverso la lettura di libri, la visione di film e l’ascolto di canzoni sarà il senso civico dei ragazzi il vero obiettivo del lavoro per un loro sempre maggiore rispetto delle regole comportamentali.
“Il terzo ed ultimo step – conclude l’intervista la dottoressa Grazzi – riguarderà infine, in prossimità del termine dell’anno scolastico, i genitori dei ragazzi stessi. Gli adulti verranno coinvolti in incontri a tema con la partecipazione di esperti nel settore. Sarà loro messo a disposizione uno sportello di ascolto e di consulenza: insomma i genitori come i ragazzi saranno al centro dei lavori e vivranno pure loro esperienze dirette”.
Lasciamo l’intero staff nel tardo pomeriggio dopo le rituali foto di gruppo ed i convenevoli ad un nutrito numero di giovani e genitori, tutti partecipanti attenti e sicuramente motivati nell’iniziare questo percorso coinvolgente, costruttivo ma anche divertente e nuovo nel suo genere. L’intero ambizioso progetto, patrocinato dal Comune, sarà completamente gratuito per i partecipanti, e vedrà in prima fila, a fianco di “Non Solo Pedagogia”, varie società, organizzazioni ed associazioni molto attente al territorio e desiderose che tale iniziativa possa conseguire i risultati auspicati.