Il 18 Novembre 2018 le prime pagine italiane si concentrano essenzialmente su politica interna e sul racconto della protesta dei Gilet gialli, in Francia.
È un fatto interessante, che dimostra la difficoltà dell’inserire il racconto dell’attivismo ambientale nel dibattito pubblico. Perché il giorno precedente, a Londra è successo qualcosa: migliaia di persone hanno bloccato i cinque ponti principali della città, causando importanti disagi e inserendosi nella crescente ondata di manifestazioni atte a muovere l’interesse verso il tema del riscaldamento climatico.
È stato il giorno della prima azione pubblica di Extinction Rebellion, fondata pochi mesi prima sulla spinta propulsiva di una piattaforma di accademici e caratterizzata da alcuni principi di base, come ci racconta Matteo Graldi, che abbiamo incontrato assieme a Dario Nardi (tra gli autori tra l’altro di questo magazine) in un incontro preliminare alla presentazione pubblica di Extintion Rebellion Ferrara in programma sabato 18 Gennaio a Factory Grisù.
Solo due delle diverse anime che stanno per fare nascere il gruppo locale del movimento
Cosa è dunque Extintion Rebellion?
“Il Movimento pone le sue basi sulla disobbedienza civile non violenta. Questo può avvenire tramite il meccanismo del creare fastidio (disruption), come fu con la prima protesta di Londra, del farsi conoscere (outreach) e del raccontare la propria visione del mondo futuro (visioning). Un approccio nato da uno studio durato due anni da parte di accademici e studiosi, che hanno approfondito letteratura e sociologia alla ricerca di forme associative e di movimento in grado di creare cambiamento all’interno della società. Da quel momento sono iniziate le prime azioni e parallelamente i primi arresti degli attivisti: un punto in qualche modo ricercato e riconosciuto per cercare comunque di prendere voce e di farsi sentire all’interno del sistema, il tutto mantenendo sempre un approccio del tutto non violento.” – ci racconta Matteo.
“Extintion Rebellion ha tre obiettivi chiari: la verità sul cambiamento climatico, una immediata inversione delle politiche per fermare la perdita di biodiversità e la drastica eliminazione (e non riduzione) delle emissioni nocive. Azioni da compiere uscendo dalla politica tradizionale, con azioni condivise e trasversali e non legate al singolo partito, ma da una assemblea di cittadini.”
Calato nella realtà di Ferrara, il gruppo locale si presenterà questo sabato, cosciente delle numerose realtà ambientaliste presenti, dopo un periodo di conoscenza con gruppi come quello di Bologna (la più grande comunità in Italia) per fare un lavoro di relazione, approfondimento e, in un momento successivo, azione pubblica.
Chiediamo se il gruppo di Ferrara svolgerà un lavoro di divulgazione e conoscenza oppure se si concentrerà sulle azioni di disobbedienza non violenta.
“È un tema su cui ci stiamo interrogando anche noi: la nostra idea è che per svolgere un ruolo importante ed ottenere risultati, questo tipo di azioni vadano svolte in presenza di una massa critica di persone che vi partecipano. Fondamentalmente, quindi, questo tipo di azioni si svolgeranno in un secondo momento, anche se tutto sarà in mano al gruppo di lavoro” – ci risponde Dario.
Le azioni del gruppo locale, calate nella nostra realtà dovranno andare a lavorare su quelli che sono i due fondamentali temi ambientali ferraresi: la qualità dell’aria e la qualità delle acque.
E in questo tipo di attività il ruolo che vuole assumere Extinction Rebellion Ferrara è quello di chi vuole fare rete: coordinare, coinvolgere, fare dibattito, unire perchè le azioni abbiano poi un seguito, azioni di cui è protagonista perchè, come raccontato, non lavora in termini di cortei e manifestazioni ma di azioni fisiche, di corpi che fanno breccia nella discussione mediatica con proteste visibili nel quotidiano.
Matteo ci racconta un altro tema cardine.
Extinction Rebellion ha il cardine dell’inclusività di tutti all’interno del dialogo, per poter essere rappresentativi di più fasce di popolazione possibili, spogliando la discussione (come spesso accade negli ultimi mesi) di legami ideologici e partitici. Con l’idea di concentrare il proprio lavoro, perlomeno in una fase iniziale, con il fare emergere i problemi ambientali principali, occupare i media ed essere attori protagonisti nel dibattito pubblico sul tema.
“Perchè siamo ben coscienti che esistono già diverse realtà ambientaliste e vorremmo creare una rete condivisa ed essere attori di questo processo che deve portare necessariamente ad un cambiamento importante.”
Nel 2019 l’organizzazione internazionale ha fatto parlare di sè con azioni nel Regno Unito e in generale in quasi tutti gli stati dell’unione Europea, Stati Uniti e Australia.
Quell’Australia che mentre scriviamo brucia e racconta un altro capitolo di un mondo che sta cambiando giorno dopo giorno, sotto ai nostri occhi, trasformando le previsioni degli scienziati in fatti reali, in notizie dei telegiornali, in una Terra in cui, ormai lo sappiamo, forse nemmeno un grande e veloce cambiamento del nostro stile produttivo e di vita potrebbe cambiare un percorso in rapida accelerazione.
Di questo parlano le azioni di Extintion Rebellion, ora anche nella nostra città. Una storia ancora da scrivere ma che sarà protagonista del resto della nostra vita.
Link Utili:
Dati Ambientali Emilia Romagna Arpae
Pagina Facebook Extinction Rebellion Ferrara
Extinction Rebellion Italia
1 commento