Molti di voi lettori ricorderanno il cartone animato degli anni Ottanta “Esplorando il corpo umano”. Alcuni, come il sottoscritto, avranno anche preparato delle interrogazioni alle superiori guardando una delle puntate. All’epoca non c’era internet e ci si doveva arrangiare con le cassette VHS per poterlo vedere, mentre ora è disponibile integralmente anche su Youtube e Netflix. Oggi i mezzi per divulgare la scienza sono altri, ma proprio come quel cartone sono efficaci per renderla una cosa accessibile a tutti.
Andrea Tagliapietra è un ragazzo di Ferrara che da qualche tempo prova a divulgare temi di carattere scientifico attraverso i social network. Il suo scopo, ci dice, “è quello di trasmettere la scienza e le nozioni di carattere scientifico a chi non ha una formazione specialistica su questi temi”. Lo fa attraverso i suoi canali social, Instagram, Facebook, Youtube, Telegram, Linkedin e da poco anche Twitch nei quali è presente con l’acronimo Kit4social.
“Io – ci dice Andrea – sono partito da Facebook ma ci sono arrivato quando ormai era in agonia e quindi a marzo 2018 sono approdato su Instagram che ha cambiato completamente le carte in tavola”.
L’approdo a questo lavoro non deriva come molti potrebbero pensare da una laurea in scienze della comunicazione o in una formazione in campo giornalistico ma da una carriera universitaria che ha avuto il suo culmine con il conseguimento di un dottorato in scienze biomediche e biotecnologiche. Un titolo importante, quello di dottore di ricerca, il massimo che si può conseguire e che potrebbe sfociare in una carriera universitaria.
Durante l’esperienza all’estero prevista durante il percorso di studi, Andrea si è accorto che anche lì le cose iniziavano ad andare come in Italia e che è sempre più difficile ottenere contratti che non siano precari. “Nonostante sia stata un’esperienza bellissima – dice – mi sono fatto un esame di coscienza: dopo aver studiato tanto e investito tanti soldi, bisogna capire quando è il momento di arrendersi. Pur essendo la ricerca la mia primaria passione ho pensato che era giunto il momento di creare da solo il mio lavoro”.
“Non volendo fare la fine di tanti altri colleghi – continua – che all’età di 35, 40 o 50 anni si trovano disoccupati dopo anni di precariato. Fare progetti, avere una famiglia o avere dei figli senza sapere se l’anno dopo avrai un contratto mi sembrava una follia e quindi, sapendo fare altre cose oltre alla ricerca, ho pensato che potevo trovare un modo per metterle insieme”.
Da sempre appassionato di film e serie tv specialmente nell’aspetto fotografico Andrea decide quindi di mettere insieme la ricerca e la sua capacità di produrre video per crearsi un lavoro. L’idea è quella di “produrre contenuti di stampo diverso per raggiungere il maggior numero di persone. Ho pensato a KIT in quanto acronimo di Knowledge Improoving Tools, degli strumenti con i quali cercare di aprire le serrature della scienza e farla comprendere meglio. Non più approfonditamente ma meglio: il mio obiettivo principale è infatti quello di portare la scienza ad un livello quotidiano rendendola tangibile”.
Sui suoi canali si spazia tra tantissimi temi diversi, si parla di riciclo, di ore di sonno, di insulina, di influenza. Non sempre si tratta di temi che Andrea ha studiato durante il suo percorso di studi ma la sua base di partenza sono sempre articoli scientifici, spesso in inglese, dai quali trae le informazioni che poi cerca di rendere accessibili a tutti.
Ma come utilizza i social Andrea? Non si può definire certo un influencer, anche se i canali che usa sono tipici di questa “categoria”. Fare video ma anche sapere e sperimentare come utilizzare le potenzialità di ogni singolo canale è fondamentale. Se andate a vedere le sue pagine noterete come ognuna è studiata per cercare di sfruttarne le peculiarità.
Su Instagram vedremo qualche breve video e molte grafiche che spiegano un determinato argomento in pillole.
Su Youtube invece troviamo il grosso del lavoro, dove Andrea parla un po’ di più, davanti alla telecamera. Sono brevi, divertenti ma sopratutto utili.
“Io – dice Andrea – produco video di vario tipo per Youtube che è quindi la mia piattaforma principale, quella in cui anche se sono seguito da meno persone ho più libertà d’azione, potendo produrre contenuti che mi rispecchiano e centrano maggiormente l’obiettivo che ho. Instagram invece lo uso per avere un contatto più diretto con le persone, per rispondere a domande e in particolare cerco di dare brevi spiegazioni concentrandomi su una parola o un concetto più che su un argomento”.
Sempre nei suoi lavori Andrea cerca di proporre la scienza nel quotidiano portando esempi concreti che possano essere toccati con mano da chi lo segue. Si parla di insulina, di ormoni, di testosterone ma anche di cibo, di sonno, ovviamente sempre con al centro il carattere scientifico per tutti.
Da poco Andrea sta cercando di uscire dalla “bolla internet e tornare al mondo reale”. Non si tratta di chiudere con una cosa e aprirne un’altra, ma di sfruttare al meglio le varie opportunità che si incontrano. “Lo scorso anno ho partecipato a Pint of Science, aperitivi a sfondo scientifico dove dei ricercatori raccontano di che cosa si occupano cercando di far capire l’importanza della ricerca. Mi piacerebbe provare a organizzare qualcosa di simile per conto mio tramite l’aiuto di Minerva che è un’associazione senza scopo di lucro di Bologna che si occupa proprio di questo”.
Il sapore antico dell’incontro diretto e la moderna proposta di divulgazione tramite social potrebbero poi coniugarsi con il tentativo di creare un formato radiofonico sfruttando il mass media più antico nella sua versione web, grazie a una collaborazione con Web Radio Giardino.