Braccia ben intrecciate dietro la schiena un po’ curva, viso leggermente spostato in avanti, occhiali quasi sulla punta del naso. L’osservazione del cantiere ha il suo rigore, le sue regole, da rispettare per, il giorno dell’apertura, poter proferire parola a riguardo.
E il giorno è giunto. Renzo si gira, mi guarda, si volta ancora.
Osserva di nuovo, per ora dall’esterno, quello che nei suoi ricordi è ancora vivido come uno spazio dove ha incrociato gli sguardi di una vita, tra le colonne e gli archi, in una pace insolita, atipica nel turbinio del centro città.
“È passato tanto tempo dall’ultima volta. Entriamo? Sono curioso” dice.
Lo lascio passare prima di me, varcare il cancello del Chiostro di San Paolo con quelle due gambine sfiorite negli anni ma ancora rapaci, mai stanche. Si guarda intorno, quasi a cercare di rimettere in ordine le immagini del passato e coniugarle con il presente.
“Meglio di quanto mi aspettassi.” Sorride.
Poi aggiunge un farfugliamento in ferrarese, sottovoce. Non capisco.
Si avvicina adagio al tendone che inaugura il percorso di mostra, lo scosta, s’inoltra.
Seguo Renzo mentre varca la Soglia e riscopre uno e altri luoghi della sua città, in un labirinto fisico e scenografico che lo porta a spasso tra le sfumature della Ferrara più intima, dall’interno delle sue mura agli esterni dei suoi giardini, dei suoi balconi, delle sue vie, dei suoi cieli. È un viaggio tra le forme del quotidiano, tra dettagli dai sapori antichi e spazi quasi dimenticati.
Le fotografie di Sulla Soglia – Visioni in chiaroscuro di Ferrara ornano il Chiostro per celebrarne i restauri e la rinascita dopo anni di lavori, si stagliano sul suo perimetro come piccoli pezzetti di cuore, personalissime testimonianze incorniciate di Giacomo Brini, Claudia Baldassarra, Maria Chiara Bonora, Daniela Calanca, Giorgia Jerace e Giacomo Stefani, tutti membri dell’Associazione Riaperture.
Le loro stanze private diventano, per l’occasione, camere oscure, sipari che si aprono su scenari e spezzati di vita ferrarese, tra cimeli canuti, nubi passeggere e spazi inediti.
Ferrara per noi è un ritmo lento, da osservare dietro la finestra, tra il rosso delle nostre tende e quello delle mura rinascimentali. Per noi è una musica che si compone senza bisogno di alzare il volume, una di quelle che scivola piano, e nella nostra mente apre le porte chiuse, ci accompagna tra i giardini e gli spazi della nostra infanzia. E poi è l’eleganza, la raffinatezza e l’imponenza dei suoi interni senza tempo, di quei luoghi scrigno, quasi troppo belli per permettersi di varcarne la soglia.
Camminiamo, in questo dedalo che ci suona familiare e che di punto in bianco si tinge di colore lasciandoci penetrare in quella Ferrara dove siamo sempre stati ospiti, nelle sale affrescate di meraviglia dei più bei palazzi nobiliari.
Poi Renzo, di botto, s’arresta. Si gira verso la sua sinistra, fa due passi indietro.
Aveva visto bene, proprio lì, mimetizzata nella sua staticità apparente, c’è una porta non porta. Dietro la porta, seppur non di bassaniana memoria, qualcosa attira la sua attenzione. La mostra non si fregia solo di istantanee, ma si completa con una video installazione di Andrea Forlani, una narrazione celata tra gli incastri architettonici intitolata e dedicata a Siface, al secolo Giovanni Francesco Grossi, cantante d’opera seicentesco le cui ceneri riposano sul suolo del Chiostro di San Paolo.
La suggestione funziona e l’ipnosi si protrae per il resto del percorso, in un ciclico rimbalzo tra il presente e il passato, tra bianchi e neri e le sfumature fotografiche, i toni candidi delle mura del Chiostro e dei suoi dettagli.
Una porta socchiusa è un invito silente.
Una riapertura di un luogo della memoria è una carezza alla cittadinanza tutta.
Venite a scoprirla anche voi!
Sulla Soglia – Visioni in chiaroscuro di Ferrara
Progetto a cura di: Fondazione Ferrara Arte, Associazione Riaperture e arch. Andrea Forlani, in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Ferrara.
Mostra fotografica di Riaperture
Installazione video di Andrea Forlani
Il Chiostro e la mostra ‘Sulla soglia’ saranno visitabili, gratuitamente, fino all’8 dicembre 2019, tutti i giorni: il lunedì, mercoledì e venerdì dalle 9 alle 14 e il martedì, giovedì, sabato e festivi dalle 9 alle 18.