Prisca della Libreria Altrove racconta: “Ho deciso di partecipare a Filobooks proponendo un libro che è un pugno nello stomaco: Problems: stupefacenti complicazioni (2019) di Jade Sharma è un romanzo tosto, dal lessico tagliente e spesso volgare, che racconta un momento fondamentale della protagonista Maya, giovane tossicodipendente sfrenata e disinibita. Senza direzioni o sicurezze (lavoro precario, sposata con un alcolista dalla famiglia puritana), precipita da una dipendenza all’altra – le più ovvie quella per l’eroina e quella sentimentale, altre più assurde come il nutrirsi solo di yogurt. Una protagonista egoista, cinica, narcisista e squilibrata che, tra deliri e fallimenti, intravede tra le crepe della propria esistenza tracce di infinito.
Un testo difficile che non può ragionevolmente piacere a tutti ma, se non avete problemi a sguazzare – in senso letterario – negli angoli più oscuri della natura umana e non vi lasciate intimorire da un linguaggio così forte, allora consiglio di dare un’occhiata a questa piccola chicca indie edita da Pidgin Edizioni, casa editrice che offre narrativa underground e dai linguaggi nuovi, in formazione ma ricchi di vitalità”.
La Libreria Altrove compie un anno questo mese e Prisca persegue nell’intento di offrire letteratura di qualità. È arduo classificare questo romanzo, l’ho letto tutto d’un fiato in un solo pomeriggio tra lo sconvolgimento e l’incredulità. Pur sapendo a cosa andavo incontro, mi ha colpito il realismo violento e la cruda intelligenza della scrittura, sia nella forma simil-diaristica che nei contenuti: droga, prostituzione, ossessioni, sopravvivenza e dolore di vivere, raccontati con una sensibilità acuta.
Ecco un piccolo assaggio:
“Dopo tutto il tempo passato nell’intorpidimento dell’eroina, quando finalmente fui faccia a faccia con la realtà, non riuscivo a gestire le emozioni. Non solo quelle cattive. Anche quelle a metà, come l’invidia per Peter che si era riunito con la sua famiglia, la gratitudine per queste persone che erano così gentili con me ed erano disposte ad amarmi per il semplice fatto che ero lì […] Loro volevano apprezzarmi, e tutto quello che ne ricavavo era sentirmi sola e insicura. […] L’eroina è un’ammaliatrice. Non ti fa desiderare nient’altro. Non c’è libertà alla fine, c’è solo un’altra prigione”.
Problems: stupefacenti complicazioni, Pidgin Edizioni, 2019.