Per onestà intellettuale: chi ha scritto questo articolo è anche membro di Web Radio Giardino. Stringiamo un patto di fiducia: è stata registrata una lunga intervista di oltre cinquanta minuti e tutti i contenuti usciti sono fonte della redazione della radio e in nessun modo opinione o promozione personale. Sono qui presenti le parole di chi dirige e coordina il progetto, con assoluto rispetto e distacco professionale.
Oltre 720 episodi. Milleduecento ore di programmazione, una trentina di programmi sviluppati nell’arco dei tre anni di vita. No, errore: due, perché il terzo anno è questo, avviato da poche settimane. Questi sono i numeri di Web Radio Giardino, insieme alle decine di migliaia di ascolti raccolti.
Attorno ad un tavolo Hamdi Gaaloul (presidente) , Pietro Perelli (consigliere) e Mattia Antico (membro del direttivo e uno degli autori di Gad Neuro) raccontano per cinquantatré minuti il percorso di una web radio che racchiude infinite anime: l’associazione, la divulgazione, la satira, la tecnica, il laboratorio, l’insegnamento a grandi e bambini, la diffusione di eventi e di temi sociali.
Facciamo il punto: cosa è stata Web Radio Giardino in questi due primi anni di vita e come si affaccia al terzo anno?
Hamdi: Web Radio Giardino nasce dall’idea di raccontare Ferrara dal punto di vista dei giovani. Sicuramente i primi due anni sono stati di rodaggio: nel tempo abbiamo capito la necessità di darci una struttura redazionale e ci avviamo ora ad avere un controllo più centrale sia a livello tecnico che autoriale della nostra programmazione. Questo ci porta ad avere quest’anno diverse nuove persone (e programmi) in onda e si accompagna ad un percorso già inaugurato lo scorso anno di collaborazione con diverse realtà, come quelle scolastiche, su cui puntiamo molto.
Pietro: Già l’inizio della programmazione conferma un grande miglioramento tecnico rispetto agli anni precedenti e in particolare siamo orgogliosi e stupiti della partenza dei nuovi programmi, già oggi di ottima fattura e partiti con passo deciso anche a livello comunicativo, in particolare sui social network. Tra le novità: V Dimensione (da Bologna) le Bookoliche (da Roma) Time Fridge (da Ferrara) My(al) Show (dalla nota pagina Facebook “Frara Memes”) e Spallinità, che si spiega da solo con il suo titolo.
Se qualcuno si dovesse interessare a cosa è Web Radio Giardino oggi, come la definireste?
Pietro: la proposta della radio è variegata. Dall’attualità del mondo di V Dimensione (dove abbiamo parlato di Siria, ad esempio) a libri ed editoria (Le Bookoliche) a Ferrara (Ham Cat Magn e Spicchi di Fe). C’è poi spazio per la musica (Propaganda, Tora Tora Tora e Karmadillo). C’è poi la satira locale e non, con Gad Neuro e The My(al) Show e finalmente uno spazio per lo sport, nello specifico per la Spal con Spallinità. Senza dimenticare progetti mensili, come Popcast (legato a prosa, opera e letteratura) ed eventi che avvengono durante l’anno che completano un ampio ventaglio di contenuti che proponiamo. Senza dilungarmi, è importante segnalare l’esperienza che partirà dal 28 Ottobre con Hera International, un programma che affronterà in diverse lingue il tema della raccolta differenziata e di raggiungere una parte della popolazione che normalmente non hanno contenuti dedicati.
Mattia, oltre a curare Gad Neuro, tu sei una delle principali menti dietro alla realizzazione di laboratori di radio con le scuole. Che esperienza ti porti dietro?
I laboratori nascono dall’idea di accompagnare i ragazzi alla scoperta di cosa è una radio e di dare la possibilità di far realizzare un programma ai ragazzi. Siamo partiti dalle medie di Pontelagoscuro, partendo anche dalla formazione di diverse persone che si sono ritrovate in Web Radio Giardino con percorsi personali legati al mondo dell’infanzia e della scuola, per i loro studi.
Se i progetti andranno come devono quest’anno dovrebbe ampliarsi il numero di laboratori scolastici e progetti sul territorio, anche a livello di presenza in Festival ed eventi, come già successo negli scorsi mesi, pensando al laboratorio con Internazionale o al festival dell’Economia Circolare che si è tenuto in giugno.
Web Radio Giardino nasce come realtà di integrazione, di integrazione sul territorio.
A posteriori, l’idea di un Web Radio basata su associazione e volontariato poteva sembrare difficile da mantenere. Invece, all’alba del terzo anno c’è ancora una grande spinta vitale: cosa spinge secondo voi la radio in avanti?
Hamdi: che l’esperienza della radio sarebbe finita presto l’ho sentito dire in tante occasioni. Invece abbiamo avuto tanti cambiamenti, persone uscite e persone che si sono inserite, nuove idee di organizzazione che ci portano ad oggi con un nuovo direttivo di sette persone che consente ad ognuno di trovare un ruolo proprio e di guardare al futuro con fiducia.
Pietro: l’idea è quella, nel tempo, di professionalizzarsi. Se vogliamo chiamarci radio, e noi lo desideriamo, è difficile mantenerla nel tempo solo a livello associativo. Potrebbe succedere, ma teniamo anche in considerazione l’idea di cambiare formula verso una realtà commerciale, pur consapevoli che esistono diverse formule di web radio, anche più semplici. Abbiamo diversi possibili piani per il futuro: uno dei temi centrali è l’idea di dare voce al territorio ed essere un potenziale trampolino di lancio per chi volesse fare della radio una professione vera e propria, magari consegnando una serie di podcast prodotta con Web Radio Giardino.
Mattia: Sicuramente abbiamo l’idea con il tempo di poter sviluppare entrate diverse ed essere sempre più indipendenti. Tornando alla tua domanda, siamo una associazione sostanzialmente di under 30 e abbiamo vissuto diversi ricambi e innesti: questo ci ha consentito di trovare sempre nuova linea vitale.
La radio consente di ragionare in maniera diversa dai social network, come ad esempio Youtube, che prevedono immagini e soprattutto video. Questo consente di fare radio senza preoccuparsi della percezione, spesso negativa, che altre piattaforme portano con sè.
Un tema importante e sempre dibattuto è la questione attualità locale. Inizialmente per scelta la radio non commentava le scelte politiche cittadine in maniera diretta. Attualmente esiste una idea redazionale a riguardo?
Mattia: lo facciamo, semplicemente. Inizialmente c’era un po’ timore, ma abbiamo sempre raccontato la realtà intorno a noi e abbiamo gradualmente parlato della nostra città. Sicuramente ora abbiamo maggiore consapevolezza degli argomenti trattati e di come trattarli. In più, siamo al terzo anno di programmazione e questo ci consente di sentirci pronti ad affrontare un argomento, se vogliamo, come in realtà stiamo già facendo da qualche mese.
Ultima domanda: tra i progetti più interessanti c’è sicuramente Frequenze Vagabonde, che nella sua prima esperienza ha portato tre membri della radio a fare un racconto di tre giorni trascorsi sulla diga del Vajont.
Mattia: il progetto della radio itinerante esiste da sempre, anzi, come idea romantica è sempre esistita. In fondo, quello che possiamo realizzare nella nostra saletta di registrazione non è impossibile da realizzare anche in strada. Frequenze Vagabonde è un progetto che più di altri consideriamo aperto: è partito da tre persone, (Mattia Antico, Pietro Perelli e Dario Nardi) con l’idea di raccontare un viaggio tra alcune persone in un luogo. Ma è un progetto che vorrebbe diventare qualcosa di libero, aperto alle proposte.
Nel nostro caso, il progetto pilota parte da una storia importante come la tragedia del Vajont ma non è la storia la protagonista: è il luogo. Un luogo ha qualcosa da raccontare. E che abbiamo cercato di descrivere con voci e parole.
Ascolta “Vajont, un viaggio intorno alla diga – Frequenze Vagabonde – s01e01” su Spreaker.MORE INFO:
Pagina facebook Web Radio Giardino
Canale Spreaker Web Radio Giardino