Identità, innovazione, partecipazione. Tre parole chiave che fanno parte della storia delle istituzioni universitarie, e che oggi l’Ateneo ferrarese declina in un nuovo interessante progetto. Se è vero che gli Studi nascono in età medievale come espressioni d’eccellenza degli Stati e strumenti di attrazione di comunità ‘straniere’, e che al contrario negli ultimi decenni spesso le Università hanno rappresentato piccoli micromondi refrattari alla condivisione, le nuove attività presentate oggi da Unife in Rettorato sembrano ricollegarsi all’anima generativa.
Unifeel è l’evocativo naming scelto per sviluppare da una parte una rinnovata attività di merchandising, e dall’altra la novità assoluta del crowdfunding indirizzato ai progetti di ricerca. Sentire Unife, e meglio ancora sentirsi Unife; ovvero, essere parte dell’istituzione, partecipare alla sua identità, sostenere il suo sviluppo.
Attraverso un negozio fisico, l’Unife Store già inaugurato lo scorso maggio nella centralissima piazza del Municipio 11, l’Ateneo ferrarese ha messo in commercio una ampia linea di abbigliamento e oggettistica che possa veicolare il nuovo logo d’Ateneo, all’interno di un processo di rinnovamento dell’immagine iniziato già nel 2016. Nel mondo angloamericano è normale indossare la felpa della propria Università; nel sistema italiano la tradizione è senza dubbio meno strutturata, ma proprio per questo vestire tutti – docenti, studenti e ferraresi – con il simbolo del proprio Ateneo è una aspirazione affascinante. Tra l’altro in questi giorni al negozio fisico si è anche affiancato uno Store online, attraverso il quale acquistare abbigliamento, gadget e accessori per lo studio e il tempo libero.
Ma ancora più interessante è l’inaugurazione di un nuovo progetto di crowdfunding, pensato con l’obiettivo di sostenere alcune specifiche attività di ricerca. Anche in questo caso Unife guarda oltre oceano. Il crowdfunding è una forma di microfinanziamento dal basso di progetti concreti attraverso la mobilitazione trasversale da parte di un gran numero di persone. Il suo funzionamento si basa sul principio che se in tanti danno un piccolo contributo, potranno essere finanziate idee creative che migliorano la qualità della vita di tutti. Pensiamo solo che uno dei primissimi progetti realizzati fu promosso da Joseph Pulitzer per il posizionamento della Statua della libertà!
Negli ultimi anni il crowdfunding si è diffuso anche in Italia, in particolare in ambito pubblico. All’interno del mondo universitario, pioniera in questo senso è stata l’Università di Pavia, poi in parte seguita da Ca’ Foscari a Venezia, Milano Bicocca e Università di Bologna. L’Università di Ferrara si inserisce in questo dinamico contesto attraverso la realizzazione di una piattaforma interna (consultabile dal portale unifeel.it) e la promozione di campagne mirate.
Si parte in questi giorni con un progetto d’ambito medico, che si propone l’individuazione di una terapia per l’Atassia Spinocerebellare di tipo 2 (SCA2), malattia neurodegenerativa letale. I fondi raccolti dal crowdfunding verranno utilizzati per l’acquisto dei costosi materiali di laboratorio, necessari per la sperimentazione sui pazienti.
Chiunque potrà dare il proprio contributo alla buona riuscita del progetto, donando anche una piccola somma sulla piattaforma con carta di credito, oppure acquistando presso l’Unife Store i prodotti a marchio #unifenomenale, una linea di abbigliamento e accessori pensata espressamente per il sostegno alla ricerca (parte del prezzo d’acquisto verrà infatti destinata ai progetti di crowdfunding).
Ma sostenere la ricerca attraverso il crowdfunding ha anche altre fattive implicazioni: significa contribuire alla crescita dei tanti giovani ricercatori, fare uscire i risultati dai laboratori per trasferirli alla collettività, potenziare il patrimonio di immagine e di fiducia nel marchio Unife. Adesso tocca anche a noi.
INFO:
Unife Store online: https://www.unifeel.it/
Il primo progetto di crowdfunding aperto: https://crowdfunding.unifeel.it/progetto/atassia-spinocerebellare-tipo-due/